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Discussione: Iran

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    Predefinito Iran


    OMNIA SUNT COMMUNIA

    N A Z I O N A L I
    L'Avana. 20 Febbraio 2006


    L’Iran dà qualsiasi garanzia al mondo che il suo sviluppo nucleare è pacifico, afferma il Presidente del Parlamento iraniano

    Elson Concepcion Pérez

    In esclusiva per Granma e la Televisione Cubana, il presidente del Parlamento Iraniano, dottor Gholam Ali Addad Adel, ha ringraziato per questa intervista che gli ha dato l’opportunità di salutare il caro popolo
    cubano, del quale il popolo iraniano è amico perchè rispetta molto la Rivoluzione e il suo leader Fidel Castro.

    - Quali sono, secondo Lei, le conquiste più significative ottenute dal
    suo paese in questi 27 anni di Rivoluzione Islamica?

    - La grande conquista dell’Iran è stata la fine della dipendenza dalle grandi potenze e la fiducia in se stesso acquistata dal popolo, clima nel quale il nostro paese è progredito e si è sviluppato e che ci permette di dirigere e amministrare la nostra nazione.

    Il nostro popolo partecipa alla vita politica. Anche se il potere mediatico internazionale non riflette questa realtà iraniana, il popolo sostiene e partecipa a questo processo di solida democrazia.

    In Iran è il popolo a scegliere i deputati, il Presidente e perfino gli esperti che scelgono il leader della Rivoluzione Islamica.

    Abbiamo registrato grandi progressi nelle sfere dell’educazione, della cultura e della scienza. Il numero di libri pubblicati annualmente si è moltiplicato per 30 in questi anni. Diamo copertura educativa a quasi
    tutti i bambini del paese. Abbiamo moltiplicato il numero degli studenti universitari di 15 volte. È stata aperta la strada per l’accesso delle donne all’educazione superiore in modo che adesso il 63% dei 2,5 milioni di giovani universitari sono donne. In Iran le porte sono totalmente aperte alle donne perchè possano accedere ai posti di direzione. Attualmente ci sono 12 deputate nel Parlamento. Abbiamo varie donne vicepresidentesse della Repubblica.

    Svolgono compiti politici, educativi, culturali. Nel caso dei giovani sono le ragazze i protagonisti principali della società iraniana, che è una società giovane per l’età media della sua popolazione.

    Un progresso molto importante è rappresentato dall’accesso di giovani scienziati allo sviluppo dell’energia nucleare con fini pacifici.

    Inoltre abbiamo conseguito risultati molto buoni risultati nel campo della medicina e della sanità. Si compiono operazioni di trapianto di cuore, reni e polmoni.

    Nell’agricoltura stiamo prossimi all’autosufficienza nella produzione. All’inizio della Rivoluzione Islamica importavamo quasi l’80% degli alimenti. Adesso questa cifra è solo dell’8%.

    Siamo diventati, da paese importatore di frumento, un esportatore di questo alimento con una produzione annuale di 14 milioni di tonnellate.

    - Per quanto riguarda il tema nucleare, che garanzie offre l’Iran al mondo affinchè nella comunità internazionale regni un clima di fiducia e sicurezza per quanto riguarda le finalità pacifiche di questi piani?

    Questa è la domanda che noi facciamo ai paesi occidentali. Abbiamo detto loro: cosa dobbiamo fare affinchè siano sicuri che l’Iran utilizzerà
    quest’energia esclusivamente a fini pacifici?

    L’Iran ha fatto tutto quanto esige il regolamento dell’AIEA e il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.

    Come ultima proposta, il nostro Presidente ha invitato i paesi occidentali a prendere parte alle attività d’arricchimento dell’uranio in Iran.

    Siamo disposti a dare qualsiasi garanzia rispetto all’uso pacifico dell’energia atomica che produrrà l’Iran.

    L’unica eccezione è che questa garanzia non ci può privare dal nostro diritto di arricchire l’uranio e di produrre energia nucleare con fini pacifici.

    L’Occidente considera come unica garanzia la rinuncia dell’Iran a sviluppare questa energia. Ciò, secondo noi, significa la bancarotta dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica.

    - Come valuta i rapporti bilaterali tra Cuba e l’Iran?

    Elogiamo la resistenza di Cuba contro l’imperialismo. Siamo disposti a sviluppare ampi rapporti politici, economici e culturali con Cuba e speriamo che il popolo cubano continui a valorizzare altamente la sua
    Rivoluzione e non ceda di fronte ai complotti imperialistici.

    Dico inoltre al popolo cubano che il cammino intrapreso qui 47 anni fa lo stanno percorrendo adesso altri popoli dell’America Latina. Cosicchè la Rivoluzione che ha fatto Cuba sta fruttificando in altri popoli.
    Siamo pienamente disposti a sviluppare rapporti economici tra i due paesi.

    Finora il Parlamento iraniano ha approvato vari accordi di collaborazione con Cuba. Non esiste nessun ostacolo all’estensione dei rapporti con Cuba, nè da parte del Parlamento nè del Governo iraniano.

    La costruzione di una fabbrica di medicinali in Iran con la collaborazione cubana ne è una dimostrazione. Questa fabbrica è già pronta ed attrezzata e nei prossimi mesi comincerà a produrre.




    BUSH MINACCIA L’IRAN, MA ANNUNCIA UN PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DI CENTRALI NUCLEARI

    WASHINGTON, 19 novembre. – Il presidente George W. Bush ha proclamato, nonostante le sue pressioni e minacce di aggredire militarmente l’Iran per l’intenzione di questo paese di arricchire l’Uranio a fini pacifici, che verrà incrementato l’uso dell’energia nucleare "pulita e sicura" nel paese per ridurre la "dipendenza dal petrolio".

    Bush ha puntualizzato con assoluto cinismo, secondo EFE, che questa strategia punta a garantire fonti d’energia conseguibili, confidabili e sicure, anche se non concede questo stesso diritto ad altri paesi, a prescindere dal fatto che, secondo lui "l’energia nucleare genera grandi
    quantità d’elettricità a basso costo senza l’emissione di gas", che contaminino l’ambiente e l’effetto serra, cosa della quale fino a poco tempo fa non gli importava molto.

    George W. ha ricordato che l’anno precedente aveva promulgato una legge che offre incentivi alle transnazionali per costruire nuove centrali
    termonucleari e la meta è cominciare alla fine di questo decennio.

    Nonostante ciò, ha continuato ad enfatizzare il suo rifiuto a che altre nazioni compiano questi progressi tecnologici e ad agitare il fantasma del terrorismo, segnalando di voler impedire che i materiali nucleari
    "cadano in mano di reti e Stati terroristici".



    TUTTO E' DI TUTTI

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    Predefinito

    Se davvero si volesse evitare che il nucleare cadesse in mano a stati terroristi, allora la prima nazione a dovervi rinunciare è l' unica che lo ha usato in tal senso : gli Usa ! Loro sono veramente gli unici che lo hanno già fatto - non si tratta di ' supposizioni' ( Giappone 1945 ).

 

 

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