Parlare e tacere
"Che cosa si può dire quando si parla di Te , Signore? Eppure , guai a coloro che non parlano di Te!”
Sono parole di S.Agostino ( 354-430 dc) tratte dallo sterminato patrimonio dei suoi scritti. Esse esprimono bene un duplice atteggiamento di questo grande Padre della Chiesa : da un lato egli è consapevole che parlare di Dio è sempre un balbettare ; il nostro linguaggio si inceppa e corre il rischio dell’idolatria . Quante volte nella storia il nome di Dio è stato usato a sproposito , piegato a interessi , bestemmiato con la scusa di esaltarlo , elevandolo a vessillo di atti ingiusti e perfino
Violenti.
E’ allora necessario tacere ? NO , ed è questo l’altro lato della questione. Bisogna
SAPER PARLARE DI DIO, testimoniandone la VERITA’ . illustrandone la GLORIA ,
svelandone la LUCE.
Anche un teologo contemporaneo , J.L.Marion , osservava :”Ciò che stupisce non è
la nostra difficoltà a PARLARE di Dio , ma la nostra difficoltà a TACERE di Lui .
Tuttavia S.Agostino proprio quando parla DI Dio , adotta la via di parlare A Dio. La sua teologia è normalmente rivestita dal manto della preghiera. Le verità più genuine su Dio si scoprono quando lo
si interpella ed Egli si svela a noi proprio per quella via. E’ allora questo l’invito ultimo del Vescovo di Ippona :
"TACI E PREGA COSI’ PARLERAI DI DIO IN MODO AUTENTICO."