Ma questa volta ....

[Daltanius]

I CLANDESTINI NON DOVREBBERO ENTRARE IN ITALIA. MA UNA VOLTA CHE SONO QUI, NON LI SI PUò SFRUTTARE IN MODO VERGOGNOSO E PRENDERE A FUCILATE MENTRE FANNO LAVORI CHE I NOSTRI DISOCCUPATI DISDEGNANO.

così titola Il Giornale di Feltri oggi 09/01/2010, a proposito della sommossa/repressione di Rosarno.

[Lucio Vero]

Provocatorio.

[Daltanius]

Provocatorio.

dire che è solo provocatorio è mera superficialità.

[Spetaktor]

Provocatorio.

Non è una provocazione. Ha ragione da vendere.

Ed è quello che dico io: non possiamo accusare gli altri (gli immigrati) della nostra decadenza (quest'Italia di merda che abbiamo/hanno creato).

[donerdarko]

Dico la mia, riportando i commenti a questo topic: http://forum.politicainrete.net/foru...e-i-negri.html

Il quadro normativo può orientare la scelta di emigrare nel nostro paese, ma non la determina.
Ad esempio, gli ultimi interventi in materia di immigrazione si inseriscono all’interno delle cosiddette “politiche di stop”, basate sul principio della limitazione degli ingressi e integrazione dei presenti.
La legge Bossi-Fini del 2002 prevede il contratto di lavoro come precondizioni per l’ingresso in Italia.
Parlo della Bossi-Fini perchè questa legge era stata prospettata come un segnale di forte discontinuità con il passato: un giro di vite agli ingressi illegali e un passo deciso verso un modello d’immigrazione di impronta lavoristica e centrato sulla presenza temporanea.

Purtroppo le intenzioni del legislatore sembrano essere state disattese: l’ingresso per lavoro non è stato un efficace meccanismo di regolazione dei flussi.
La gran parte degli immigrati si è avvalsa di un visto di soggiorno per turismo, mentre il 5% è entrato per motivi di studio, e ben il 32% è entrato senza alcun permesso. I dati parlano chiaro, quasi l'80% degli immigrati ha scelto strade alternative alla migrazione per lavoro, o quella della clandestinità oppure dell’entrata legale, ma a termine.

Anche oggi la maggior parte degli immigrati trascorre un periodo nell'illegalità, in attesa di trovare un lavoro. D'altra parte è vero anche che le sanzioni per la violazione delle norme non sono mai state così certe...

Inoltre il fatto che negli ultimi vent’anni ci siano state varie sanatorie contribuisce a rendere le durate socialmente prescritte dall’ordinamento italiano un incoraggiamento alla migrazione piuttosto che un deterrente.

Il punto cruciale è questo: per una famiglia immigrata scegliere di arrivare e rimanere in Italia per un lungo periodo significa mettere in conto la nascita dei figli e il loro percorso formativo, l’acquisto di una casa o l’avvio di un’attività imprenditoriale.
Tutte scelte che hanno bisogno di essere pianificate, valutate e soprattutto fatte al momento giusto.
Nel caso italiano la normativa prevede, almeno nella fase iniziale, durate estremamente contenute che certo non favoriscono la programmazione.
È anche vero come dicevo prima che le sanzioni per la violazione non sono così certe e ci sono state numerose sanatorie negli ultimi vent'anni.

Il discorso sull'integrazione viene dopo: le seconde generazioni che, a differenza dei genitori, si sono formate sui banche di scuola e davanti ai televisori europei hanno interessi, stili di vita e desideri di consumo che tendono a ricalcare fedelmente quelli dei coetanei...

D'altra parte c'è il tema dei diritti umani; vedi ad Ottobre, l'odissea nel Canale di Sicilia dei 300 migranti a bordo di un barcone in balia del mare in burrasca. I profughi, tra i quali vi sono 46 donne, molte delle quali in avanzato stato di gravidanza, e 29 bambini, alla fine sono approdati nel porto di Pozzallo dopo una settimana di sofferenze, ma nessuno li voleva: nè Italia, nè Malta nè Libia. Che fare?

[buran]

Ed è quello che dico io: non possiamo accusare gli altri (gli immigrati) della nostra decadenza (quest'Italia di merda che abbiamo/hanno creato).

mi sembra un'ovvietà dire che il problema si ripresenterà fintanto che non verranno eliminati i fattori che portano a sostenere e supportare attivamente l'arrivo di genti straniere sul suolo patrio. è altrettanto ovvio che la loro presenza entro i confini dell'europa è intollerabile. la battaglia è su più fronti.

[Gianky]

mi sembra un'ovvietà dire che il problema si ripresenterà fintanto che non verranno eliminati i fattori che portano a sostenere e supportare attivamente l'arrivo di genti straniere sul suolo patrio. è altrettanto ovvio che la loro presenza entro i confini dell'europa è intollerabile. la battaglia è su più fronti.

Peccato che i condottieri dell'Europa abbiamo già ampiamente calato le braghe.

[buran]

Peccato che i condottieri dell'Europa abbiamo già ampiamente calato le braghe.

cioè?

[Malaparte]

Questa mi pare la conferma di quanto dicevamo nella discussione riguardo al "rincoglionire le masse attraverso le televisioni", che secondo alcuni avrebbe portato a prendersela con gli allogeni per via dei propri bassi interessi personali.
Infatti non vedo come si possa gioire per questa situazione, dato che non nasce da un sentimento patriottico-nazionalista, ma da questioni meramente affaristiche e neotribali. Veramente uno scontro tra gruppi umani all'apice dell'inciviltà. E dopo che hanno ammazzato cinque negri? Siamo daccapo.

[donerdarko]

mi sembra un'ovvietà dire che il problema si ripresenterà fintanto che non verranno eliminati i fattori che portano a sostenere e supportare attivamente l'arrivo di genti straniere sul suolo patrio. è altrettanto ovvio che la loro presenza entro i confini dell'europa è intollerabile. la battaglia è su più fronti.

A me pare invece che il problema non siano tanto gli immigrati quanto la logica del “One World” (a prescindere da come esso venga strutturato): se l'Italia (e l'Europa) vuole sopravvivere come Popolo, dovremmo esser noi, con le nostre proposte, a saperci differenziare.
Credo che chiudere le frontiere non risoverebbe comunque il problema.