Originariamente Scritto da
YUNUS
E' sbalorditiva la sicurezza con cui si fanno affermazioni del tutto false, probabilmente, ed è l'elemento più preoccupante, in buona fede!
Allora: il Corano dice che "non c'è coercizione nella religione", dunque il signor Rahman non può essere condannato morte e il giudizio spetterà a Dio. Dilaga l'integralismo, è vero, ma non è l'Islam.
L'Islam riconosce l'origine divina e la validità salvifica delle altre religioni (Ebraismo e Cristianesimo, per cominciare); dunque non è necessario che ci si converta.
La "tassa" di cui si parla è facilmente spiegabile (a chi abbia voglia di imparare e conoscere, non solo di confermarsi autisticamente le proprie fisime): in un Paese governato islamicamente i musulmani pagano la zakat (l'elemosina rituale), i non musulmani non pagano la zakat, ma contribuiscono giustamente alle spese dello Stato pagando un'altra tassa. Si tratta comunque di un sistema che va scomparendo.
Infine, l'Islam "moderato" esiste eccome, anche se potremmo chiamarlo Islam tout court, visto che le deviazioni integraliste non sono Islam. In Italia una comunità di musulmani italiani lavora da anni per testimoniare la dignità intellettuale e l'integrità spirituale della tradizione islamica, senza alcuna difficoltà nel coniugare confessione e cittadinanza. Andiamo d'accordo con la comunità ebraica (abbiamo fatto insieme diverse conferenze, siamo stati ospiti in Sinagoga eccetera), con i cattolici, con gli ortodossi. Da anni lavoriamo in sintonia con le Istituzioni nazionali e locali (i rapporti sono buoni persino con Borghezio, che abbiamo invitato ad un nostro convegno).
A volte ci si chiede se valga la pena spiegare la realtà dell'Islam a chi non ha alcun interesse a conoscere la verità, ma soltanto a ottenere ragione... C'è l'integralismo sedicente islamico, è vero; c'è anche l'Islam ortodosso e tradizionale, che forse sarebbe il caso di conoscere meglio e magari di sostenere. Senza nessun buonismo, ma col rigore di una qualità intellettuale oggi, ahimè, troppo rara.