Originariamente Scritto da
Alexeievic
Sono a favore di un grumo di cellule (embrione) che contiene tanta vita quanto un Wurstel alla piastra, e poi pero' piace loro trombarsi i ragazzini.... vergogna...
ROMA - Si aspettava che prima o poi gli agenti di polizia sarebbero andati a prenderlo. Tra Torvaianica e Pomezia, dove per tanti anni aveva operato come seminarista prima e sacerdote dopo, la sua figura era troppo chiacchierata e le indagini in corso troppo serrate e ad ampio raggio perche' non gliene arrivasse nemmeno l'eco. Poi, il trasferimento dalla provincia romana - dove era noto per la sua grande attivita' in campo sociale, nel volontariato - in un eremo ad Assisi era stato notato e molto commentato. E quindi stamani, raccolta una montagna di prove per centinaia di casi di abusi sessuali su ragazzini dai 13 anni in su, la polizia e' arrivata per arrestarlo.
A nulla sono serviti i tentativi di copertura da parte di don Ennio e don Germano, parroci di Pomezia. Anzi, se lui, don Marco Agostini, di 43 anni, detto Cabana, e' stato arrestato per violenza sessuale continuata e pluriaggravata, per gli altri due sacerdoti si e' configurato il reato di favoreggiamento personale: agli arresti domiciliari il primo, divieto di dimora a Roma e provincia per gli altri due, come stabilito dal Gip di Velletri Aldo Morgigni su richiesta del pm Luigi Paoletti.
Don Marco Agostini non e' una persona qualunque. Nei tanti anni di attivita' ha dimostrato doti non comuni di organizzatore, il gruppo messo su da lui, Ragazzi Nuovi, era nel tempo diventato un polo aggregativo in grado di coinvolgere in tante iniziative, campi estivi e catechesi, fino a 1.500 ragazzi, molti con i rispettivi genitori. Peccato che in questo prolifico operare, secondo quanto accertato dagli agenti della IV Sezione della Squadra Mobile di Roma, diretti da Dania Manti, ci sia un lato oscuro, agghiacciante.
Tra il 1993 e il 2004 ogni forma di abuso sessuale sarebbe stata perpetrata ai danni di ragazzini; oggi giovani al di sopra dei vent'anni, magari laureati ma con danni psichici profondi. Perche' oltre alle ripetute violenze hanno subito gli atti di forza con un sottile, profondo e continuo lavoro psicologico.
Se non bastava il carisma dell'uomo, la sua capacita' di persuasione, l'alleanza che trovava negli inconsapevoli genitori, allora servivano da rinforzo i riti esoterici e satanici con i quali venivano instillati il terrore nei 'cabanini boys', cosi' venivano chiamati, e nella cerchia piu' stretta, la cosiddetta Cupola. Un'organizzazione articolata ed efficace in cui la condivisione comune era soltanto un aspetto di facciata visto che soltanto dopo tanti anni i ragazzi hanno cominciato a confrontarsi, a confessare le violenze. Prima, ciascuno pensava di essere l'unico oggetto di attenzioni.
Un convincimento negli anni cosi' radicato che quando a Pomezia tempo fa si e' diffusa la voce degli abusi e delle indagini in corso tanta gente lo ha difeso ritenendo quelle voci soltanto calunnie. In alcuni casi persino giovani vittime non solo si sono rifiutati di accusarlo ma lo hanno pubblicamente difeso.
Le indagini sono cominciate nel 2004 in seguito alla denuncia di un ragazzo di 23 anni che, dopo molti sforzi era riuscito a parlare. Gli agenti della Mobile, coordinati da Alberto Intini, progressivamente si sono trovati di fronte a un numero sempre crescente di abusi e di ragazzi coinvolti. Scavando nel passato hanno raccolto testimonianze di violenze avvenute quando don Marco era a Roma, ma si tratta di episodi non piu' perseguibili perche' il reato e' prescritto.
Nei confronti del sacerdote le autorita' ecclesiastiche avevano avviato un processo di secolarizzazione dopo averne disposto il trasferimento ad Assisi.
FONTE ANSA