È nato a Parma, ha vissuto a Vicenza, Verona, Caserta, Viterbo, Pisa, Bologna, Reggio Emilia, Trani e, dopo aver girato mezza Italia maturando un'ossessione geografica, da qualche anno è tornato nella città natale. Basterebbe per descrivere Camillo Langone, uno che dalle pagine del Foglio si è inventato la guida alle celebrazioni eucaristiche, poi diventata un libro ("Guida alle messe", Mondadori). Sempre sul quotidiano di Ferrara tiene la rubrica "Preghiera" e anche questo basterebbe per descriverlo. Ma da qualche mese fa parlare di sé per il "Manifesto della destra divina" (Vallecchi, 168 pp., 12 euro), il cui motto è: difendi, conserva, prega! Celebra Pasolini e prende a pallinate il "laicismo consumistico" che minaccia il tabarro ed esalta Zara o che al culto preferisce la cultura o che, ancora peggio, sostituisce le messe con le mostre.

- Difendi, conserva, prega. D'accordo Langone, ma quanto rimane da conservare in Italia?

La lingua italiana e la religione cattolica ti sembran poco?

- Se qualcuno la prendesse in considerazione come un nuovo Prezzolini, che fa? Si arrabbia o risponde "grazie, ma meglio non esagerare nei paragoni"?

Non lo trovo esagerato, lo trovo sbagliato. Prezzolini non era divino, era uno scettico, e per questo il suo conservatorismo era ben poco entusiasmante. Invece urge un conservatorismo eccitante.

- Il suo libro è, lo dice il titolo, un manifesto. Moltissimi lo hanno letto, tanti lo hanno apprezzato. Potrà diventare argomento di discussione anche all'interno della destra italiana?

In qualche modo lo è già diventato. Sandro Bondi, che non è l'ultimo dei peones, ha scritto sul Foglio che nel Manifesto si potrebbe trovare la chiave per mettere d'accordo Fini con Berlusconi. Lo ringrazio ma non sono così ottimista, a me basterebbe mettere d'accordo Alemanno con Berlusconi.

- Esalta la caccia, fa le pulci agli ambientalisti che terrorizzano l'opinione pubblica, mentre con le polemiche sul global warming fa capolino una visione panteista della terra e dei suoi elementi. Quanto panteista è l'Italia di oggi?

Gli italiani non credono in nulla, nemmeno in Gea. Però sanno che nell'anglosfera l'ambientalismo va forte e, in ossequio a un sempiterno costume nazionale, corrono in soccorso del vincitore.

- E quando è nichilista la destra finiana?

Nel loro non credere in nulla, se non nelle carriere presenti e soprattutto future, i finiani sono profondamente italiani. Di più, sono profondamente romani. Anzi, sono profondamente di Roma Nord.

- È forse un caso che la cultura contadina sia scomparsa con gli attacchi a quella cattolica?

Non costringermi a fare discorsi pasoliniani, non voglio concedermi nessuna nostalgia: Cristo è più necessario nell'epoca del mouse che in quella dell'aratro, per motivi teologici che ti dirò un'altra volta.

- Dica la verità, quante ragazza ha trovato che non si chiamassero Sabrina e preferissero la domenica al week end, la messa alle mostre e sapessero fare il pane?

Più del previsto. E comunque dieci ragazze per me posson bastare.

- Lei non ha una laurea e nemmeno un diploma. Frank Zappa ha detto: se vuoi andare a letto, vai al college; se vuoi un'educazione, vai in libreria. Che si fa, lo si mette di diritto nella destra divina?

In verità ho un diplomuccio in agraria, ovviamente rubato perché ero in tutt'altre faccende affaccendato. Venendo a Frank Zappa: certo, era un musicista divino e adesso che ci penso anche piuttosto destro. Un suo pezzo si intitola "Questi cazzi di piccione" e potrebbe essere la colonna sonora dello sterminio dei volatili in Piazza San Marco, a Venezia.

- A proposito, perché Guareschi non compare con una delle sue opere nei libri della destra divina? C'è il film "Don Camillo", ma l'autore parmigiano non ha mai nascosto che le pellicole hanno tradito a volte le sue intenzioni.

Guareschi ce l'ho talmente vicino che a volte mi dimentico di lui, come succede alle cose troppo famigliari. Pensa che abito nello stesso isolato di Parma in cui abitava da giovane. Il mio macellaio equino ha la vetrina proprio sotto la sua finestra, in borgo del Gesso.

- Stesso discorso per Cormac McCharty e il suo "Non è un paese per vecchi": indica il film dei fratelli Cohen, ma non il romanzo dove l'anima della storia, lo sceriffo Ed Bell con i suoi dialoghi, ha molto più peso.

Non è che posso leggere tutto e un film richiede meno tempo di un libro.

- Pasolini non era di sinistra. E la sinistra senza dubbio si è appropriata di Pasolini. Ma perché la destra non riesce mai a stringere rapporti stabili con l'establishment artistico di questo paese?

Bisogna premettere che Pasolini, tutt'altro che un candido, tutt'altro che un Guareschi, si era impegnato per farsi annettere, senza riuscirci del tutto perché venne sempre percepito come un corpo estraneo. Poiché la verità rende liberi l'artista di destra è un uomo libero, o almeno un uomo che cerca di esserlo, ed è difficile infilare nelle gabbiette della politica un uomo libero. Qualsiasi governo preferisce avere a che fare con relativisti scodinzolanti.

- Ha digerito le critiche dagli intellettuali di destra come Marcello Veneziani al suo manifesto? O meglio, ma davvero nella destra italiana c'è spazio per degli intellettuali?

L'articolo di Veneziani non era altro che un elenco di pettegolezzi di paese, da parte sua un gesto molto triste. I pezzi più belli sono venuti da firme di sinistra, Stefano Di Michele e Rina Gagliardi, forse perché con loro non c'è il problema della competizione.

- Formigoni no, Moratti no, Prestigiacomo no...: c'è qualcuno nel centrodestra che le piace?

Potrei farti una lista lunga un chilometro, per non tediare mi limito a citare Alfredo Mantovano, Luca Zaia, Renato Farina, Giancarlo Gentilini, Isabella Bertolini...

- Berlusconi "esiste" politicamente dal 1994. Tempo sufficiente a fare un bilancio: che giudizio dà del Cav politico?

L'unico statista che l'Italia abbia avuto dopo Amintore Fanfani e forse, sottolineo il forse, Bettino Craxi.

- In tutto il mondo sembrano avanzare nuovi leader per una nuova destra. Cameron in Inghilterra, Sarah Palin negli Stati Uniti, la Merkel in Germania, Sarkozy in Francia. Chi di loro è più vicino alla Destra Divina?

Cameron ancora lo devo capire. Merkel e Sarkozy ma fammi il piacere. Ovviamente Sarah Palin, diana cacciatrice, che purtroppo ha il difetto di essere protestante. Ma per geografia e non per storia, per accidia e non per superbia: non è mica Rosy Bindi.

- Dovesse indicare un uomo per il futuro della destra di casa nostra, su chi punterebbe?

Daniela Santanché.

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