leggete cosa replica il "liberale" severgnini ad un lettore che criticava l'endorsement di mieli, e quali parole proferisce nei confronti delle migliaia di lettori che hanno abbandonato il corriere
Provo a rispondere, Leonardo, sebbene al «Corriere» io sia solo un «columnist» e non un editorialista (cose diverse: il primo è un solista; il secondo parla, ragiona, concorda i pezzi con la direzione, dalla quale dipende la linea del giornale).
(1) Il paragone tra grandi testate internazionali regge, eccome. Perché il "Corriere" non può fare ciò che fanno regolarmente «The Economist» o il «New York Times»? Solo perché il bipolarismo italiano è imperfetto e relativamente nuovo? Suvvia! L'appoggio/endorsement alla vigilia di un'elezione non è obbligatorio: ma è - secondo me - una consuetudine civile.
(2) I lettori che hanno abbandonato il "Corriere" non sono soltanto di centrodestra, ma di un centrodestra obbediente (a Berlusconi). Hanno lasciato perché sconvolti dalla novità, indegna di un giornale indipendente? Ma dài!
(3) Dare un'indicazione di voto alla vigilia di un'elezione è cosa ben diversa dallo schierarsi. «L'Unità» (a sinistra) è storicamente il giornale del maggiore partito della sinistra italiana; «Il Giornale» (a destra) è di PROPRIETA' della famiglia di uno dei due contendenti a Palazzo Chigi. Come puoi equiparare la condizione del "Corriere"? Suvvia, Leonardo. La logica non è il twist: occorre rigore, quando si propongono sillogismi e analogie.
Liberta' de che????!!!
di leccare il deretano alla sx come ordinato da montezuma & bazoli??!!!