Il prof. Prodi in campagna elettorale si era presentato con quell'aria intontita e distratta, ammannendo facilone un superficiale e confidente ottimismo a piene mani, da vera presa per i fondelli verso il popolo credulone.
Ora, con la presentazione della finanziaria (da mld 33!), possiamo cominciare a tirare le prime somme.
Insomma, a parte le prevedibili cortine fumogene dei soliti guastatori katto-massimalisti, in soldoni si tratta di una ulteriore e maggiore tassazione.
Analizziamo velocemente però da dove scaturiscono i mali finanziari del nostro paese con una disgressione.
A causa del famigerato "kompromesso storico", una intera classe politica fino ad allora piuttosto morigeata e spartana, decide euforica di sedersi a tavola e "magnare a quattro ganasce", mandando poi il conto sempre al fesso contribuente.
Architrave di questo scellerato patto delinquenziale erano: il PCI e la DC.
Salvo poi i rossi mandare all'aria il tavolo, quando il PSI cominciò a pretendere una fetta sempre più grande di bottino, a loro scapito.
Comunque tutto ciò comportò che progressivamente le tasse venivano sempre più aumentate, con tanto di prelievi addirittura notte tempo, per allegerirci il conto corrente (prof. Amato).
Naturalmente questa sinistra febbre da "tassa-che-mi-passa", dopo decenni vari, ha ragionevolmente reso drammaticamente asfittica e improduttiva la nostra economia.
Berlusconi ha provato stoicamente a ridurre le tasse per di più in un periodo di catastrofica congiuntura internazionale, mettendo un po' più denaro nelle tasche dei piccoli consumatori, tant'è vero che c'è stato di recente un aumento del Pil e del gettito fiscale.
Prodi per rilanciare l'economia dovrebbe invece ridurre le imposte; però con tutta evidenza, l'apparato di sinistra ha una fame nota e insaziabile di soldi e di tasse.
Intanto le piccole aziende vengono soffocate da questa micidiale e sinistra pressione fiscale.
Rottamare Prodi, please!