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Upuaut
Convenzione europea, Democrazia e “radici cristiane”
di Antonio Crivotti
Ma la Storia non dice questo. La Storia dice tutto il contrario.
La Storia dice che la democrazia, come concetto (Platone, Aristotele), è nata nell’ambiente pagano dell’antica Grecia, e nello stesso ambiente si è realizzata, simultaneamente al rigoglioso sviluppo del pensiero matematico e della Logica e ai primi progressi delle scienze della natura. La Storia dice che dalla caduta delle città-Stato greche alla rinascita delle idee democratiche e alla costituzione delle prime democrazie moderne sono trascorsi un paio di millenni e, durante almeno metà di questo lungo periodo, l’Europa è stata quasi esclusivamente soggetta a regimi autocratici od oligarchici cristiani, i cui re e imperatori hanno spesso cercato e ottenuto l’incoronazione papale. La Storia dice che la parte per noi più significativa dell’opera di Aristotele, comprendente tra l’altro la Fisica, l’Etica e la Politica, è giunta all’Europa cristiana del tardo Medio Evo e del Rinascimento, nonostante l’avversione e i divieti della Chiesa, attraverso la ritraduzione in latino delle traduzioni in arabo degli originari testi greci curate, custodite e commentate dagli studiosi arabi e, in particolare, da Avicenna nel secolo XI e da Averroe, a Cordova (allora capitale della Spagna musulmana) nel secolo successivo. Tutti riconoscono l’influenza del rinnovato interesse per l’antichità precristiana sulla formazione dell’umanesimo rinascimentale, che a sua volta ha dato origine al pensiero e alla metodologia scientifica dei tempi moderni e agli ideali di tolleranza, libertà e giustizia esaltati dall’illuminismo, nonostante l’ostinata repressione delle autorità religiose. Solo tra il 1572 e il 1605 l’Inquisizione mandò al rogo, per le loro idee, una cinquantina di eretici tra i quali Giordano Bruno. Galileo è stato processato e condannato per le sue scoperte scientifiche, Cartesio si è ritirato a lungo in Olanda per poter godere di un clima più libero, ma da quello stesso ambiente Spinoza, il primo grande filosofo moderno fautore della democrazia, ha dovuto ricorrere a mille cautele per riuscire a far conoscere il proprio pensiero, a causa della minacciosa ostilità delle autorità religiose. Le scoperte di Darwin sono ancora oggi considerate sacrileghe in certi ambienti cristiani, e in alcuni stati degli USA qualcuno si adopera per cercar di vietarne l’insegnamento nelle scuole. La Storia dice che nei ricorrenti conflitti tra potere assoluto in stati cristiani e aneliti libertari la Chiesa si è quasi sempre schierata dalla parte del potere, e gli Stati Pontifici stessi sono stati fino alla fine un esempio di assolutismo e di arbitrio poliziesco.
La Storia dice dunque, attraverso i pochi fatti che abbiamo ricordato e innumerevoli altri che si potrebbero aggiungere, che gli ideali di democrazia, di giustizia, di libertà, di solidarietà umana ai quali l’Europa di oggi aspira e nei quali tutti gli europei di oggi vorrebbero riconoscersi, si sono fatti strada nonostante, e non grazie, alle radici cristiane. Se è vero che questi ideali sono anche, in parte, valori cristiani, si tratta di un cristianesimo ideale che almeno fino a tempi recenti poco aveva a che fare con il “cristianesimo reale”, così come il socialismo degli idealisti poco aveva a che fare con il “socialismo reale” dell’Unione Sovietica e dei suoi satelliti. E se è vero che negli ultimi 50 anni, con la svolta impressale da Giovanni XIII, la Chiesa cattolica si è in parte riavvicinata ai valori comuni del cristianesimo ideale, del socialismo ideale, dell’Islam ideale, del giudaismo ideale e della morale platonica e aristotelica, non si può, senza insultare la Storia, affermare che questo è conseguenza delle radici cristiane dell’Europa: si tratta piuttosto di un frutto derivante da quelle altre radici lontane della nostra civiltà che risalgono alla Grecia pagana e che, con il contributo essenziale, nel Medio Evo, della cultura islamica e della sua presenza nella penisola iberica (non dovrei essere io a ricordare all’islamista Khaled Fouad Allam) sono riuscite a riemergere, dopo tanti secoli di incontrastato assolutismo, di superstizione, di cruento fanatismo e di ostinata repressione, dando anche origine alla linfa che ha alimentato il rigore metodologico della scienza moderna, l’effettiva istituzione di regimi sia pur imperfettamente democratici, e i primi lenti e sofferti passi verso il superamento delle superstizioni e dei pregiudizi. Tutto questo è accaduto nonostante e a dispetto delle nostre radici cristiane.