Scontro Storace-Fini: è polemica in casa AN
http://www.voceditalia.it/index.asp?T=&R=pol&ART=2803
Roma, 21 dic. - Scoppia nuovamente la polemica Storace-Fini. Nuovamente, perchè non è la prima volta che la voce critica di Francesco Storace si abbatte contro le decisioni prese dal leader di Alleanza Nazionale riguardo le linee guida del partito. Un dibattito che assume la fattispecie di un percorso itinerante, scoppiato già durante l’assemblea Nazionale dello scorso Ottobre, proseguito poi durante le due giornate di Fiuggi, sempre due mesi fa, quando l’ex-Ministro della Salute minacciò la scissione. Oggi durante l’Assemblea Nazionale di An, tenutasi a Roma presso l’Hotel Ergife, Storace incalza il leader sui punti del dibattito interno al partito esigendo chiarimenti sulla riforma dello statuto e sull’adesione di An al Ppe. Torna poi a chiedere con forza la convocazione del congresso «non domani o dopodomani, ma entro il 31dicembre del 2007» per sapere «se An si propone di tornare ad essere maggioranza nel Paese con la sua bandiera o con quella di altri» «Occorrono – continua Storace - chiarimenti sull´esistenza del nostro simbolo a partire dalle amministrative».
Lineare il discorso di Fini, che mantiene saldamente le sue linee guida, “indicando” al partito la nuova strada maestra da seguire: quella della federazione del centrodestra o, più semplicemente, del “centrodestra senza trattino”. Una strategia che deve passare attraverso la difesa e il consolidamento del bipolarismo, senza soffermarsi troppo sul percorso a strappi dell’Udc. «Andare verso la Federazione del centrodestra, - insiste Fini - non vuol dire ammainare la bandiera» di Alleanza Nazionale, ma «decidere quote di sovranità condivisa. In questo modo il partito non ne esce più debole ma più forte nelle sue capacità di organizzazione». Serve quindi «ripensare il centrodestra» e « la federazione è anche un modo per non ripetere gli errori che abbiamo fatto quando eravamo al governo, con un confronto preventivo fra alleati».Ci sono due date che ricorrono nelle parole del leader di An. La prima è il 2007, «anno in cui verrà meno il governo dell’Unione e Prodi verrà archiviato» e l’anno in cui il centrodestra «dovrà discutere delle strategie» da adottare per il dopo-Prodi. La seconda data è il 2009, anno in cui «per il centrodestra Italiano la collocazione naturale dovrà essere il Partito Popolare Europeo».
Riguardo la richiesta di Francesco Storace per la convocazione del Congresso entro la fine del 2007, Fini ha controbattuto dicendo che «per ora e´ inutile» perchè nei prossimi 12 mesi ci saranno temi importanti da affrontare e si rischia «un corto circuito». Storace non ha fatto però mancare le sue polemiche e non ha nascosto “le distanze oggettivamente grandi” che ci sono con la linea del Presidente del partito, ed ha sottolineato il fatto che occorre «convincere gli iscritti che sono loro a decidere la strada che il partito deve intraprendere. Il congresso si deve fare non per pesare la minoranza, ma per lanciare una proposta».
Il leader della corrente D-Destra, rivolgendosi direttamente a Fini, ha poi chiesto di sapere « quale e´ la differenza tra la Federazione e la Coalizione» e «se ci sarà un simbolo unitario a partire già dalla elezioni amministrative».
Le critiche del Senatore si spostano poi all´approdo di An nel Ppe. Storace ha infatti ribadito che lo « preoccupa pensare se la rappresentanza Italiana della destra in Europa sia affidata a Borghezio».
Infine, l’ex-Ministro della Salute non ha voluto commentare le modifiche allo Statuto di An «che sono state fatte in spregio alla delega congressuale», ed ha ammesso di essere «rimasto male» per l´estromissione da parte di Fini all´esecutivo, auspicando rappresentanza per chi esprime posizioni diverse.
Alla fine il verdetto dell’assemblea del partito si è risolta a favore del Presidente Fini, ma non con una vittoria netta come accaduto quasi sempre in passato; bensì con una vittoria di misura. Secondo quanto dichiarato nella replica di Francesco Storace, «è la prima volta in dodici anni che il Presidente di An ammette l’esistenza di una minoranza interna» Facendoci esplicitamente capire l’esistenza di una spaccatura interna, che vede nella corrente D-Destra la rappresentanza conservatrice e nostalgica in seno al partito e dall’altra la maggioranza dei sostenitori di An, che condividono le linee guida “progressiste” di Gianfranco Fini.
Marco Tontini