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Discussione: catricalà

  1. #11
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    Predefinito Antitrust: no al tetto pubblicitario

    Antitrust: no al tetto pubblicitario
    sulla tv è duello con il governo
    di ADRIANO BONAFEDE


    ROMA - Un inedito duello a distanza, in onda ieri fra Gentiloni e Catricalà negli studi della Rai, ha nuovamente alzato la temperatura intorno alla riforma del sistema televisivo. Al centro del contendere, in particolare, la norma del ddl Gentiloni che dovrebbe ridurre al 45% il tetto di raccolta pubblicitaria per ogni operatore. Un taglio che, se realizzato, costringerebbe Mediaset a scendere rispetto all'attuale 57,3%.

    Il ministro delle Comunicazioni - intervistato a Domenica In - ha difeso il progetto del governo ma si è augurato che ci siano spazi di "dialogo in Parlamento". Paolo Gentiloni ha ricordato che non è strano che una legge fissi dei limiti alla raccolta: le due precedenti leggi, la Maccanico e la stessa Gasparri, lo facevano, seppur con calcoli assai diversi. Immediata la replica di Landolfi (An), presidente della commissione di vigilanza Rai, nella stessa trasmissione: "I governi non possono decidere per legge i tetti pubblicitari".

    È invece arrivata come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione di Antonio Catricalà fatta in un'altra trasmissione, 'Mezz'orà di Rai Tre, condotta da Lucia Annunziata: "Non si può porre un tetto al fatturato, perché la raccolta pubblicitaria è il fatturato di un'azienda, perché così se ne deprime la crescita e l'entusiasmo imprenditoriale". A una precisa domanda, se cioè su questo punto avesse ragione Berlusconi, il presidente dell'Antitrust è stato altrettanto netto e chiaro: "Io penso di sì".

    Il presidente dell'Antitrust - che domani avrà un'audizione alla Camera proprio sulle tv - ha poi lasciato intendere che occorre comunque intervenire per limitare le posizioni dominanti, ma "si devono trovare strumenti diversi". Non ha tuttavia precisato a cosa si riferisse. Con la tesi del no ai tetti, Catricalà mostra di aver cambiato opinione rispetto a quando, capo di Gabinetto del ministro Maccanico, era considerato uno degli estensori di una legge severa, con un tetto alla pubblicità del 30%. Peraltro, in merito all'abolizione dei costi di ricarica dei telefonini introdotta dall'ultimo pacchetto di liberalizzazioni, Catricalà ha detto che essa "non comporterà direttamente un vantaggio, le tariffe del traffico saliranno".

    La dichiarazione di Catricalà ha provocato una lunga serie di interventi. Gli esponenti di centrodestra si sono appoggiati al presidente dell'Antitrust. "Spero che le osservazioni di Catricalà- ha detto il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi - costituiscano un elemento di riflessione da parte del governo". Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, ha detto che Catricalà ha colto "l'aspetto debole e perverso del ddl".

    Benedetto Della Vedova (Forza Italia), ha invitato il governo a una pausa di riflessione. Dal centro sinistra molte le voci critiche su Catricalà. Massimo Donadi (Italia dei Valori) e Antonello Soro (Margherita) si sono detti 'sorpresi'. "L'Antitrust vale per tutto ma non per le tv?", si è chiesto il secondo. E Giuseppe Giulietti, dell'associazione 'Art.21': "Se abolissimo i tetti antitrust, sarebbe una legge a favore delle concentrazioni, e dunque non servirebbe neanche più un'Autorità antitrust".

    (29 gennaio 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/01/sez...licita-tv.html

    Al sentire queste parole probabilmente l'Annunziata avrebbe voluto sospendere la trasmissione vista la faccia che ha fatto, comunque è un segnale importante per la libertà d'impresa in Italia.

  2. #12
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da medsim Visualizza Messaggio
    Antitrust: no al tetto pubblicitario
    sulla tv è duello con il governo
    di ADRIANO BONAFEDE


    ROMA - Un inedito duello a distanza, in onda ieri fra Gentiloni e Catricalà negli studi della Rai, ha nuovamente alzato la temperatura intorno alla riforma del sistema televisivo. Al centro del contendere, in particolare, la norma del ddl Gentiloni che dovrebbe ridurre al 45% il tetto di raccolta pubblicitaria per ogni operatore. Un taglio che, se realizzato, costringerebbe Mediaset a scendere rispetto all'attuale 57,3%.

    Il ministro delle Comunicazioni - intervistato a Domenica In - ha difeso il progetto del governo ma si è augurato che ci siano spazi di "dialogo in Parlamento". Paolo Gentiloni ha ricordato che non è strano che una legge fissi dei limiti alla raccolta: le due precedenti leggi, la Maccanico e la stessa Gasparri, lo facevano, seppur con calcoli assai diversi. Immediata la replica di Landolfi (An), presidente della commissione di vigilanza Rai, nella stessa trasmissione: "I governi non possono decidere per legge i tetti pubblicitari".

    È invece arrivata come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione di Antonio Catricalà fatta in un'altra trasmissione, 'Mezz'orà di Rai Tre, condotta da Lucia Annunziata: "Non si può porre un tetto al fatturato, perché la raccolta pubblicitaria è il fatturato di un'azienda, perché così se ne deprime la crescita e l'entusiasmo imprenditoriale". A una precisa domanda, se cioè su questo punto avesse ragione Berlusconi, il presidente dell'Antitrust è stato altrettanto netto e chiaro: "Io penso di sì".

    Il presidente dell'Antitrust - che domani avrà un'audizione alla Camera proprio sulle tv - ha poi lasciato intendere che occorre comunque intervenire per limitare le posizioni dominanti, ma "si devono trovare strumenti diversi". Non ha tuttavia precisato a cosa si riferisse. Con la tesi del no ai tetti, Catricalà mostra di aver cambiato opinione rispetto a quando, capo di Gabinetto del ministro Maccanico, era considerato uno degli estensori di una legge severa, con un tetto alla pubblicità del 30%. Peraltro, in merito all'abolizione dei costi di ricarica dei telefonini introdotta dall'ultimo pacchetto di liberalizzazioni, Catricalà ha detto che essa "non comporterà direttamente un vantaggio, le tariffe del traffico saliranno".

    La dichiarazione di Catricalà ha provocato una lunga serie di interventi. Gli esponenti di centrodestra si sono appoggiati al presidente dell'Antitrust. "Spero che le osservazioni di Catricalà- ha detto il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi - costituiscano un elemento di riflessione da parte del governo". Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, ha detto che Catricalà ha colto "l'aspetto debole e perverso del ddl".

    Benedetto Della Vedova (Forza Italia), ha invitato il governo a una pausa di riflessione. Dal centro sinistra molte le voci critiche su Catricalà. Massimo Donadi (Italia dei Valori) e Antonello Soro (Margherita) si sono detti 'sorpresi'. "L'Antitrust vale per tutto ma non per le tv?", si è chiesto il secondo. E Giuseppe Giulietti, dell'associazione 'Art.21': "Se abolissimo i tetti antitrust, sarebbe una legge a favore delle concentrazioni, e dunque non servirebbe neanche più un'Autorità antitrust".

    (29 gennaio 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/01/sez...licita-tv.html

    Al sentire queste parole probabilmente l'Annunziata avrebbe voluto sospendere la trasmissione vista la faccia che ha fatto, comunque è un segnale importante per la libertà d'impresa in Italia.
    Faccio semplicemente notare, a chi non lo sa, che qualsiasi legge sulle tv che sia mai stata scritta in questo Paese prevedeva un tetto alla pubblicità. Anche la Gasparri, nononostante il limite ridicolo per il monopolista privato, metteva un tetto.
    La criitica dell'antitrust è lecita ma è alquanto "particolare". Resto convinto che il nodo siano le licenze.

  3. #13
    Makeru ga, katta
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    Before you all die ghastly, horrible deaths, let me take the hour to describe my latest plan for world domination! Uhauhauha!
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    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    Secondo il presidente dell'Antitrust,il ddl sull'emittenza 'e' una buona legge'

    Catricala' mette solo le mani avanti per evitare che si voglia colpire mediaset per pura vendetta politica. Vediamo di non fare confusione tra limitare i guadagni di un'azienda e la concorrenza del mercato. Non a caso dice anche che la Rai non deve essere separata, perchè di fatto è l'unica altra concorrente all'azienda di Berlusconi.

    Il messaggio è chiarissimo: occorre creare altri concorrenti, e sarà poi il mercato a limitare il fatturato dell'azienda. Non può farlo il governo con un ddl.
    _______________________
    Gli zeri, per valere qualcosa,
    devono stare a destra.

  4. #14
    Repubblica
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    Exclamation Catricalà: Liberalizzazioni, «risparmi fino a 1300 euro»

    ROMA - Sulle liberalizzazioni approvate dal governo il giudizio è positivo. «Sotto il lenzuolo non c’è un topolino, ma un buon cane di razza, un cane da guardia». Però il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, afferma che «qualcos'altro va fatto». Pur sottolineando come «questo testo in parte va a favore dei consumatori e dell'uomo comune e in parte migliora la concorrenza».

    RISPARMI - I miglioramenti nella vita dei cittadini, afferma Catricalà ospite di «In mezz’ora« su Rai tre, saranno tangibile con un risparmio «tra i 500 e i 1300 euro» all'anno a partire dall'abolizione della tassa di ricarica telefonica di fronte alla quale «mi auguro che le tariffe telefoniche, che un po' saliranno, non aumentino così tanto da sminuire il vantaggio». A proposito della liberalizzazione della vendita della benzina, Catricalà ha escluso «favori» alle coop rosse «perché non mi piace che dietro ogni liberalizzazione ci sia una lettura dietrologica e poi negli ipermercati non ci sono solo loro ma anche altri soggetti italiani e stranieri» e ha auspicato che «si vada verso un mercato più fluido e che abbia un forte effetto sulla concorrenza». Quanto al paventato sciopero dei benzinai «mi auguro che questi - ha concluso - non vogliano inimicarsi l’opinione pubblica».
    BENZINA - A proposito dell'istruttoria sui prezzi della benzina, Catricalà ha detto che l'Antitrust si è data un termine di un anno e tre mesi per chiuderla. Rispondendo ad una domanda di Lucia Annunziata che chiedeva se 15 mesi non siano troppi per i consumatori, il presidente dell'Antitrust ha affermato che «nel periodo in cui c'è l'istruttoria, l'inquisito si comporta al meglio».

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...28/catri.shtml

  5. #15
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    Mah..qualsiasi legge in tema di concorrenza, qualsaisi intervento delle autorità antitrust prevedere, in modo diretto o indiretto, un limite al fatturato.

    Dove esistono leggi serie sulla concorrenza (vedi gli USA) esistono limiti di quota di mercato (equivalenti ad un tetto di fatturato, anche se dinamico)
    imposti per legge.

    L'economia non è fatta solo d'imprese ma anche di consumatori e se imporre limiti è utile ad aumentare la concorrenza, ben vengano i limiti.

    Nel caso delle TV italiane è evidente che la coppia Publitalia (mediaset) - Sipra (rai) vivono in posizione dominante distorcendo il mercato.

    Inoltre la distorsione del mercato pubblicitario ha effetti deleteri e negativi sul servizio offerto sia dalle tv stesse, sia dagli altri media che vivono di pubblicità.

  6. #16
    email non funzionante
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    Catricala' ha ragione, non si puo' imporre un fatturato massimo a una azienda. Le si puo' imporre pero' di operare con le regole del mercato, ergo si prendono le licenze ( bene pubblico) e le si mettono all'asta. Cosi' siamo tutti piu' contenti. Inoltre non e' necessario porre un tetto al fatturato, e' sufficiente porre un limite serio all'affollamento pubblicitario, ricomprendere le televendite nell'affollamento, e il fatturato si adatta da solo. Ancora piu' semplice.

    Cristiano

  7. #17
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    Io sono strafavorevole alle liberalizzazioni pero' queste previsioni francamente mi fanno un po' sorridere: 1.300 euro, ma dove?
    Non dimentichiamo che banche, compagnie telefoniche, assicurazioni ecc ecc possono mettere in pista contromisure per far rientrare dalla finestra quello che gli esce dalla porta. Occorrera' vigilare.

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    Quindi pure il garante è di cdx?

    Ecco cosa ne pensa uno di centro-destra:


    In tutte queste operazioni il record di sfacciataggine è stato battuto da Berlusconi con la nomina di Antonio Catricalà a Presidente dell’Authority per la concorrenza. Voglio dire subito che non conosco personalmente Catricalà e che ho sentito da tutti giudizi positivi sulla sua capacità professionale. Ma non è la persona in discussione. E’ il fatto che l’Autorità che presiede ha il compito di applicare la legge sul conflitto di interessi, e che Catricalà era, al momento della nomina, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio. E’ quindi un caso di scuola del controllato che nomina controllore il suo principale collaboratore. Berlusconi che denuncia la lottizzazione sembra quindi la volpe che grida “al lupo, al lupo” dopo avere sgozzato le galline.

    Mario Segni - ilPatto.it

    Sveglia, cocco ...

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da marcejap Visualizza Messaggio
    Catricala' mette solo le mani avanti per evitare che si voglia colpire mediaset per pura vendetta politica. Vediamo di non fare confusione tra limitare i guadagni di un'azienda e la concorrenza del mercato. Non a caso dice anche che la Rai non deve essere separata, perchè di fatto è l'unica altra concorrente all'azienda di Berlusconi.

    Il messaggio è chiarissimo: occorre creare altri concorrenti, e sarà poi il mercato a limitare il fatturato dell'azienda. Non può farlo il governo con un ddl.
    Non solo può farlo ma deve farlo Benito Craxi non c'è micca più. Ciao

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da 2DISGRAZIE Visualizza Messaggio
    Io sono strafavorevole alle liberalizzazioni pero' queste previsioni francamente mi fanno un po' sorridere: 1.300 euro, ma dove?
    Non dimentichiamo che banche, compagnie telefoniche, assicurazioni ecc ecc possono mettere in pista contromisure per far rientrare dalla finestra quello che gli esce dalla porta. Occorrera' vigilare.

    non saranno 1300 euro comunque sarà un bel risparmio;
    Non ti preoccupare che i controlli verranno effetuati, vedi l'azione dell'antistrust contro il cartello dell'aziende petrolifere.

 

 
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