«La questione della Doc Prosecco è di vitale di importanza per l’intera agricoltura triestina, e il Comune non può certo aver esaurito il suo compito avendo partecipato a quella cerimonia estiva in cui il ministro Zaia, proprio a Prosecco, aveva piantato una barbatella di Glera a suggello di una collaborazione, tutta da impostare, tra la viticoltura triestina e quella veneta e friulana».
Il vicepresidente della Circoscrizione Altipiano Ovest, Roberto Cattaruzza, interviene nella querelle tra i produttori vinicoli triestini, la Regione e il ministero delle Politiche agricole sulla creazione della Doc interregionale Prosecco, rivolgendo un’interrogazione al sindaco di Trieste Dipiazza.
«Aspettiamo dunque – prosegue Cattaruzza – che il Comune prenda con decisione le parti dei viticoltori triestini, in modo di ricomporre la vertenza e assicurare nel contempo un sicuro ritorno, in termini di sviluppo e progresso, agli operatori del primario provinciale».
Sulla messa a punto della Doc interregionale Prosecco pende sempre il ricorso rivolto al Tar del Lazio dalle realtà agricole e dalle associazioni di categoria triestine. Un ricorso motivato dalla mancanza di risposte, da parte della Regione e del ministero, in merito a una serie di richieste fatte dal comparto triestino in ”cambio” dell’indicazione geografica di Prosecco e del vitigno della Glera, necessari alla definizione completa del nuovo disciplinare.
Sulla vicenda la Circoscrizione Altipiano Ovest ha presentato diverse interrogazioni, visto che la località di Prosecco fa parte del suo territorio di competenza, oltre che del comune di di Trieste. Proprio su questo punto Cattaruzza osserva che dall’ammistrazione comunale, e in particolare dai suoi massimi rappresentanti, non giungono osservazioni di sorta, evidenziando un immobilismo che preoccupa. Per tale ragione il vicepresidente di Altipiano Ovest ha chiesto al sindaco quali sono state le prese di posizione del Comune in difesa del territorio e a tutela dei residenti.
(m.l. - il Piccolo)
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