Originariamente Scritto da
m.d.c.
mah, in effetti in questo articolo del 30 gennaio Visco sembra dire la stessa cosa di Prodi...tenendo conto che allora si supponeva che il PIL 2006 fosse al +1,6-1,7%..
30 gennaio 2007
Visco: nel 2006 37 miliardi in più di entrate fiscali. Taglio delle tasse «prima possibile»
Nel 2006 le entrate erariali sono cresciute del 10,3% rispetto al 2005, mentre la crescita annuale del Pil è prevista al 4,1% e la crescita dei consumi al 4,9 per cento. Si tratta di un aumento di gettito rispetto all'anno precedente di 37,1 miliardi di euro, di cui 33,7 già inseriti nelle stime 2006 della relazione previsionale di settembre e 3,4 miliardi in aggiunta.
I dati sull'andamento delle entrate nel 2006 sono stati forniti questa mattina dal viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco. Dati che però non comprendono ancora i dati diversi da quelli erariali, come le imposte locali e i contributi previdenziali.
Andando in dettaglio il gettito dell'Ire è cresciuta su base annua del 6,5%, l'Ires del 16,9% e l'Iva dell'8,7 per cento.
A spiegare la forte crescita del gettito erariale che in Italia è stata nettamente superiore a quella registrata in Spagna e Germania, contribuiscono diversi fattori: 9,3 miliardi derivano dalla crescita dell'economia che è stata superiore dello 0,2-0,3 per cento rispetto alle stime del Governo Berlusconi «spiegando- ha detto Visco- un maggior gettito di 500-700 milioni di euro; circa 8,1 miliardi di euro derivano da misure una tantum, aumento delle ritenute ire per il pagamento di arretrati contrattuali (1 mld) e pagamenti ed eventi eccezionali (rimborsi buoni postali, pagamenti grandi contribuenti ecc, 2 mld). Dalla manovra 2006 del Governo Berlusconi arrivano 5 miliardi di euro «al netto del condono fiscale che noi abbiamo abolito»; ma 14,7 miliardi, pari al 40% delle maggiori entrate «quindi il capitolo più corposo di questo aumento deriva- chiarisce Visco- da un miglioramento della tax compliance. Un fenomeno che ha portato nelle casse 12,3 miliardi, che nessuno è in grado di spiegare se non con un mutamento spontaneo del comportamento dei contribuenti registrato soprattutto a partire da maggio-giugno, cioè dall'insediamento del Governo Prodi». Di questi ultimi 14,7 miliardi il tesoro calcola che 2,4 derivino dalle misure anti evasione contenute nel decreto di luglio e i restanti 12,3 da un aumento spontaneo al pagamento delle tasse che risulta evidente «dal fatto che una parte significativa dell'aumento erariale non spiegato da fattori congiunturali, di manovra ed una tantum si concentra soprattutto, a partire dal secondo trimestre, nell'Iva da scambi interni».
.