Pillole

[Bardamu (POL)]

BADANTI
La medicina moderna ha allungato la vita a noi italiani (siamo infatti tra i più longevi al mondo) ma, non avendo mai inventato l’elisir di giovinezza, quel che ha allungato è, in realtà, la vecchiaia.

Ora, poiché l’altro record italiano riguarda la denatalità, il risultato complessivo è l’invecchiamento della popolazione, fenomeno che peggiorerà nei prossimi anni. Ma più vecchi vuol dire anche più malattie tipiche della vecchiaia, la più drammatica delle quali è senza dubbio il morbo di Alzheimer, i cui malati sono di difficile gestione. Attualmente, la grandissima parte di costoro viene accudita dai familiari. Cioè, dato che si tratta di anziani, dai figli. Ma neanche questi ultimi sono più tanto giovani; non di rado sono addirittura nonni. Oggi, che i nonni devono fare anche da baby sitter ai nipotini, si capisce il disagio estremo di certe famiglie che si ritrovano con un bisnonno malato di Alzheimer (e non è detto che la anche bisnonna non abbia i guai suoi).

Nel marzo 2007 un convegno su «I costi sociali ed economici della malattia di Alzheimer», organizzato a Roma dall'Associazione Italiana Malattia di Alzheimer e dal Censis, ha fatto il punto (dolente) della situazione nazionale. Il ministro della salute Turco, intervenuta, ha detto che «tra gli interventi che reputo maggiormente necessari c'è anche quello che riguarda il lavoro familiare delle badanti, che deve essere fuori dalle quote, con una regolazione ad hoc e il cittadino italiano che si faccia garante dell'ingresso dell'immigrato in Italia».

Insomma, corsia preferenziale per badanti e figura dello sponsor. Il ministro ha aggiunto che «spetterà ai programmi regionali e agli investimenti che ciascun ente territoriale vorrà fare. La Toscana ha già iniziato». Chi scrive ha avuto per lunghi anni un problema siffatto e proprio in Toscana, problema affrontato con l’impiego di badante e ormai risolto per la morte del problema. Dunque, sa per esperienza che i badanti ce ne vogliono più d’uno, giacché ogni lavoratore ha diritto a un pomeriggio libero, feste e ferie. Non solo. Mettersi in casa un estraneo, straniero per giunta, a volte complica la vita anziché semplificarla. In famiglie già problematizzate, un ulteriore problema di convivenza non è proprio quel che ci vuole. Talvolta il badante getta la spugna e bisogna cercarne un altro, e la sostituzione non è automatica.

Talvolta il badante non è in grado di far fronte a situazione particolarmente difficili, così i figli del malato sono sempre in trincea, anche se pagano un badante. Si potrebbe continuare con l’elenco dei problemi ma è più interessante riflettere sugli auspici della Turco. L’invecchiamento degli italiani non è spuntato di colpo stanotte ma se ne parla da decenni. C’era tutto il tempo per incrementare le strutture di degenza per anziani e per anziani malati. Il che avrebbe favorito non solo l’edilizia ma anche l’indotto, creando per giunta i tanto sospirati posti di lavoro. Posti di lavoro, per giunta, garantiti dallo Stato. Questo avrebbe permesso di affrontare e risolvere il problema in modo organico e definitivo. Invece, col ricorso a badanti immigrati si mette il tutto a carico del cittadino e si precarizza per sempre la questione.

Infatti, il posto di badante è precario per definizione (l’immigrato, poi, fa uscire quel che guadagna dall’Italia, come si sa).

Fermiamoci qui. Quel che è sintomatico è che, di fronte a un problema, un esponente della sinistra pensi, per prima cosa, ad aprire le frontiere. Vecchio vizio.





SCIMMIE
Il parlamento delle Baleari è il primo a mondo ad aver riconosciuto i «diritti umani» delle scimmie, sebbene nelle Baleari di scimmie non ce ne sia neanche l’ombra.

A quanto pare, alla Spagna il «modello Zapatero» non basta più e cerca di rendersi simile al «modello Almodovar», una grottesca sodoma e gomorra in cui tutto quel che può riferirsi al buonsenso sia capovolto. Il progetto di stilare carte sui diritti delle scimmie dovrà estendersi, secondo i balearesi, al mondo intero, tant’è che lo si sta proponendo in sede europea.

La notizia, dell’11 aprile 2007, ha come fondamento «umanitario» il dato di fatto che orangutan, gorilla, bonobo e scimpanzé condividono con l’uomo oltre il 97% del patrimonio genetico. Quasi umani, insomma. Peccato che sia quel «quasi» a far tutta la differenza (abissale).

Mi spiego. Prendete un frigorifero e toglieteci il gas refrigerante. Rimane più del 97% del frigorifero. Ma non è più un frigorifero. Al massimo, sarà una specie di scomodo armadio. Inutile come frigorifero e pure come armadio. Allora,cos’è? Malgrado il suo 97%, niente.


MALTA
Apprendo che sabato 14 aprile 2007, nel corso della trasmissione “TG2 Dossier Storie”, andrà in onda un servizio sull’Ordine di Malta: storia, caratteristiche istituzionali, attività mediche in Italia e nel mondo. Si parlerà anche del problema dei falsi ordini.

Sarà interessante sentire quel che se ne dice, visto che Internet pullula di «ordini cavallereschi», soprattutto Templari.

C’è da riflettere. Infatti, i casi sono due. O c’è un giro un sacco di cristiani vogliosi di menar le mani e che non vedono l’ora di cingere spada e speroni (cosa se ne facciano, in tempi di mitra e mimetiche, lo sanno solo loro), o c’è un giro un sacco di fissati che hanno visto troppi film su Robin Hood. Infatti, non si vede cos’altro possano aver visto, dal momento che l’unico film sulle Crociate di cui si abbia notizia da decenni è quello di Ridley Scott, film che la voglia, semmai, te la fa passare. E’ vero, ci sono stati anche I cavalieri che fecero l’impresa di Pupi Avati (con Raul Bova) e i Crociati televisivi della Luxvide (con Alessandro Gassman).

Entrambi, tuttavia, atti, ancora, a far passare la voglia. Non rimane che il fumetto Dago, dove la presenza di Cavalieri (di Malta, data l’epoca in cui si svolge), è finalmente resa con giustizia e una certa bravura. Ma, dato l’argomento (Dago, il protagonista, è un rinnegato eterosessuale che copula quasi in ogni puntata), si sono visti molto di rado. Sarebbe miglior partito, dunque, che gli appartenenti ai millanta ordini cavallereschi di Internet si tassassero per produrre una fiction sui cavalieri che non faccia cadere le braccia. Finalmente.



CINA
Il tiggì del 15 aprile 2007 mostrava, in Cina, la distruzione pubblica di 42 milioni di pezzi di materiale contraffatto. Però il «Corriere della Sera», la mattina, aveva riportato che si trattava di materiale pornografico. In effetti, cambia tutto.

La campagna cinese è contro la contraffazione o contro la pornografia?
Nel primo caso, poco ci importa. Infatti, quel che per noi è scandaloso è, semmai, il prezzo di oggetti «originali» che, solo perchè marchiati in certo modo, consentono a pochi «stilisti» di diventare così oscenamente ricchi da permettersi di ricattare intere nazioni (fatto documentato). E’ scandaloso il prezzo dei cd e dvd «originali», che deve coprire la mai esausta sete di denaro della cantante Madonna, per esempio, o, sempre per esempio, quella dell’attore Tom Hanks (cui, risulta, 200 milioni di dollari non bastano come personale compenso per interpretare il seguito de Il Codice Da Vinci).

Ma pare proprio che i cinesi abbiano distrutto pornografia, che sta «corrompendo le giovani menti della Cina» (così ha dichiarato Zhang Xifeng, viceministro della sicurezza pubblica).

Bene, dunque. Si badi, sulla Cina avremmo ben altre riserve. Né si tratta di bacchettoneria da parte nostra. La pornografia serve a una sola cosa: a masturbarsi. E scusate se non abbiamo usato perifrasi. Ricordo personale: una puntata del talkshow di Gad Lerner sul tema, invitato anche il sottoscritto fra gli altri.

Ma l’«intellettuale cattolico» era relegato in terza fila e privo di microfono al bavero. Al centro, venerata e omaggiata, una pornostar (oggi si chiamano così) francese, che presentava un suo libro (indovinate l’argomento). Ma sì, viva la Cina.



rinocammilleri.it

[RibelleDiVandea]

Ora, poiché l’altro record italiano riguarda la denatalità, il risultato complessivo è l’invecchiamento della popolazione, fenomeno che peggiorerà nei prossimi anni. Ma più vecchi vuol dire anche più malattie tipiche della vecchiaia, la più drammatica delle quali è senza dubbio il morbo di Alzheimer, i cui malati sono di difficile gestione. Attualmente, la grandissima parte di costoro viene accudita dai familiari. Cioè, dato che si tratta di anziani, dai figli. Ma neanche questi ultimi sono più tanto giovani; non di rado sono addirittura nonni. Oggi, che i nonni devono fare anche da baby sitter ai nipotini, si capisce il disagio estremo di certe famiglie che si ritrovano con un bisnonno malato di Alzheimer (e non è detto che la anche bisnonna non abbia i guai suoi).

decisamente.

ti rendi conto di quanto sia vecchio il nostro paese, andando a 50 all'ora sull'Olimpica deserta, alle 8 di mattina.
Solo vecchi.