Guardi, non era mia intenzione cercare di convincere nessuno di quanto ho scritto. Io non li "difendo" affatto, asserisco solo quanto ho scritto (<<Tutti rubavano. Lo stesso Craxi lo ha detto più volte: "faceva parte del sistema"(...) quella classe politica aveva almeno un po' di senso della cosa pubblica e dello Stato>>).
Ritenere che il dissesto economico italiano sia da addebitare solo al malcostume, al "rampantismo" ed alla corruzione di una classe politica in un arco così breve di tempo (metà anni '80) non mi sembra verosimile.
L'Italia era ed è qualcosa di più delle politiche economiche degli anni '80 (legittimamente discutibili e deprecabili, col senno di poi, quanto si vuole).
Era, ed è, un paese a sovranità limitata; era, ed è, una paese per un quarto del suo territorio sotto il controllo diretto della criminalità organizzata (il paese dove ammazzano Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino).
Sull'orlo del fallimento ci siamo da molto prima, mi sembra.
In ogni caso la svendita del patrimonio - strategico - pubblico perseguita criminosamente negli anni '90 di certo non si è rivelata di aiuto.
Ma riguardo a quest'ultimo aspetto ancora non leggo di inchieste né di scandali giornalistici.
Gli unici uomini di Stato che ne hanno parlato sono stati il Presidente Cossiga e il Ministro Tremonti.