Originariamente Scritto da
are(a)zione
Mi riferisco anche alla sezione più popolare della società.
Spesso però, i contributi teorici vengono digeriti in tempi diversi , per svariati motivi, dai diversi blocchi sociali.
Per esempio, l'influenza di Negri nel movimento del '68 è stata fondamentale, così come ora ce l'ha nella costruzione di un'area movimentistica no-global.
Pasolini per esempio ha avuto un enorme impatto sulla concezione politica dell'arte.
Preve sta avendo la sua buona dose di importanza nell'area extra-parlamentare, che non è necessariamente aristocratica o borghese.
Pintor è forse quello con il minor impatto evidente, ma anche a livello sindacale, specie negli anni bui, gli '80, credo che il suo pensiero si sia intrufolato intensamente.
E poi sicuramente mi sto dimenticando di altri intellettuali. Certamente non li conosco tutti.
Ma se dovessi prendere un esempio su tutti, direi che Pasolini ha avuto per la società piccolo borghese, a cavallo tra i 70 ed 80, una notevole influenza. Lo si vede benissimo nel come gli universitari ed intellettuali abbiano capito di doversi unire programmaticamente e politicamente ai sindacati ed al blocco operaio in genere.