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Discussione: Giorgio Locchi

  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Mi riferisco anche alla sezione più popolare della società.

    Spesso però, i contributi teorici vengono digeriti in tempi diversi , per svariati motivi, dai diversi blocchi sociali.

    Per esempio, l'influenza di Negri nel movimento del '68 è stata fondamentale, così come ora ce l'ha nella costruzione di un'area movimentistica no-global.

    Pasolini per esempio ha avuto un enorme impatto sulla concezione politica dell'arte.

    Preve sta avendo la sua buona dose di importanza nell'area extra-parlamentare, che non è necessariamente aristocratica o borghese.

    Pintor è forse quello con il minor impatto evidente, ma anche a livello sindacale, specie negli anni bui, gli '80, credo che il suo pensiero si sia intrufolato intensamente.

    E poi sicuramente mi sto dimenticando di altri intellettuali. Certamente non li conosco tutti.

    Ma se dovessi prendere un esempio su tutti, direi che Pasolini ha avuto per la società piccolo borghese, a cavallo tra i 70 ed 80, una notevole influenza. Lo si vede benissimo nel come gli universitari ed intellettuali abbiano capito di doversi unire programmaticamente e politicamente ai sindacati ed al blocco operaio in genere.
    Forse per cultura popolare o sezione più popolare della società come dici tu, intendiamo cose diverse. Io intendo il cosiddetto "uomo della strada", orientato politicamente ma non militante. Ebbene questi e politicamente di sinistra conoscerà sicuramente Pasolini nella lettura che gli ha voluto dare la cultura "ufficiale" italiana, meno probabilmente Pintor, quasi sicuramente non conoscerà Negri, con certezza il nome di Preve non gli dirà niente. Il movimento no-global per quanto raduni un gran numero di persone giovani e meno giovani non può essere comparato con il '68 perchè mentre i no-global sono sul piano politico e culturale quasi completamente isolati il '68 riuscì a coinvolgere politicamente ed influenzare con le sue idee tutti i settori della società

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Pasolini per esempio ha avuto un enorme impatto sulla concezione politica dell'arte.
    Se a sinistra è questo il giudizio che si ha di Pasolini, allora è immaginabile quanto male potesse sentirsi in un ambiente che non intendeva affatto comprenderlo.

  3. #23
    are(a)zione
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    Il movimento no-global non è necessariamente quello del Social Forum. Chiunque inizia a creare una coscienza anti-globalizzante fa parte a pieno titolo e con pieno diritto di tale raggruppamento.
    Vero che fare raffronti con il '68 potrebbe portare a facilonerie tipiche da circoli politici di chiaro colore azzurrognolo. Però, e credo che mi darai ragione, come quello del '68, anche quello di oggi è prevalentemente un movimento borghese. Ecco che almeno teoricamente, le tesi di Negri (almeno le ultime) hanno maggior presa. In parte, può essere la stessa cosa riguardo a Chomsky (ma qui stiamo parlando solo degli intellettuali italiani)

    Poi, è quasi evidente che anche all'interno dello stesso Social Forum vi siano diverse correnti. Non a caso, forse è più appropriato parlare di "movimenti", al plurale.

    Concordo però con te quando ti riferisci all' "uomo della strada".
    Ed era proprio a lui che Pasolini voleva maggiormente riferirsi




    Citazione Originariamente Scritto da Gemini Visualizza Messaggio
    Forse per cultura popolare o sezione più popolare della società come dici tu, intendiamo cose diverse. Io intendo il cosiddetto "uomo della strada", orientato politicamente ma non militante. Ebbene questi e politicamente di sinistra conoscerà sicuramente Pasolini nella lettura che gli ha voluto dare la cultura "ufficiale" italiana, meno probabilmente Pintor, quasi sicuramente non conoscerà Negri, con certezza il nome di Preve non gli dirà niente. Il movimento no-global per quanto raduni un gran numero di persone giovani e meno giovani non può essere comparato con il '68 perchè mentre i no-global sono sul piano politico e culturale quasi completamente isolati il '68 riuscì a coinvolgere politicamente ed influenzare con le sue idee tutti i settori della società

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da Gemini Visualizza Messaggio
    Forse per cultura popolare o sezione più popolare della società come dici tu, intendiamo cose diverse. Io intendo il cosiddetto "uomo della strada", orientato politicamente ma non militante. Ebbene questi e politicamente di sinistra conoscerà sicuramente Pasolini nella lettura che gli ha voluto dare la cultura "ufficiale" italiana, meno probabilmente Pintor, quasi sicuramente non conoscerà Negri, con certezza il nome di Preve non gli dirà niente. Il movimento no-global per quanto raduni un gran numero di persone giovani e meno giovani non può essere comparato con il '68 perchè mentre i no-global sono sul piano politico e culturale quasi completamente isolati il '68 riuscì a coinvolgere politicamente ed influenzare con le sue idee tutti i settori della società
    Soprattutto perchè, complice l'"Autunno Caldo", il '68 riuscì a raggiungere una sorta di saldatura fra movimento studentesco ed operaio (le grandi lotte alla FIAT, ecc.). Il tutto, beninteso, sempre con l'illusione dell'autonomia ma in realtà sempre ben coperti e al riparo sotto il cappello istituzionale del PCI.

    Oggi, invece, le aperture del movimento cosiddetto "no-global" verso il resto della società ed il mondo del lavoro sono molto più difficili:

    _l'operaismo di quarant'anni fa oggi non esiste più;

    _la figura stessa del "proletario" oggi non è individuabile; o, perlomeno, ha subito una sorta di "mutazione genetica" rispetto al proletariato classicamente inteso;

    _la categoria odierna degli sfruttati, oppressi, "dominati", chiamateli come vi pare, nel mondo del lavoro oggi si esprime perlopiù nel precariato.
    Ma intercettare il consenso dei precari è quasi impossibile, visto che sono una realtà totalmente eterogenea e sfuggente, per niente assimilabile al monolitico e compatto "movimento operaio" di una volta.

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Il movimento no-global non è necessariamente quello del Social Forum. Chiunque inizia a creare una coscienza anti-globalizzante fa parte a pieno titolo e con pieno diritto di tale raggruppamento.
    Vero che fare raffronti con il '68 potrebbe portare a facilonerie tipiche da circoli politici di chiaro colore azzurrognolo. Però, e credo che mi darai ragione, come quello del '68, anche quello di oggi è prevalentemente un movimento borghese. Ecco che almeno teoricamente, le tesi di Negri (almeno le ultime) hanno maggior presa. In parte, può essere la stessa cosa riguardo a Chomsky (ma qui stiamo parlando solo degli intellettuali italiani)
    Non penso che nè il movimento del '68 nè tantomeno l'attuale movimento no-global possano essere etichettate come borghesi, sia che si utilizzi questo termine nell'accezione marxiana di classe detentrice dei mezzi di produzione, sia nell'accezione datagli dalla Destra Radicale di "modo d'essere". Penso che la miglior analisi del '68 sia quella fatta da Costanzo Preve, che vi vede un movimento per la riforma dei costumi e per l'aumento dei salari mascherato da rivoluzione politica. L'attuale movimento no-global ritengo esprima istanze analoghe, almeno per quello che riguarda i diritti civili e le libertà. m su questo tu saprai dire sicuramente più di me.

    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Poi, è quasi evidente che anche all'interno dello stesso Social Forum vi siano diverse correnti. Non a caso, forse è più appropriato parlare di "movimenti", al plurale.
    All'inizio non di definiva proprio "movimento dei movimenti"?Comunque è evidente che il movimento contro la globalizzazione ha all'interno più anime, alcune delle quali aspramente critiche nei confronti della linea dei gruppi maggioritari, ma anche qui sicuramente tu ne saprai dire più di me.

    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Concordo però con te quando ti riferisci all' "uomo della strada".
    Ed era proprio a lui che Pasolini voleva maggiormente riferirsi
    Che Pasolini volesse riferirsi all'"uomo della strada" non ci sono dubbi, ma non so quanto sarebbe contento di vedere i suoi libri ed i suoi film in bella mostra nei salotti della sinistra "radical-chic" italiana.

  6. #26
    are(a)zione
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    Pasolini credo sarebbe estremamente adirato di venir usato come fonte di dibattito elitario nei salotti dei Parioli o nelle case Rinascimentali, copiosamente affrescate, della Toscana.

    E' infatti un errore della Scuola Pubblica Italiana non divulgare Pasolini, non tanto per cooptare nuove leve ai movimenti dei giovani comunisti, quanto per creare quella forma mentale tipica di un intellettuale organico, come lo definiva Gramsci, che tanto manca alla nostra società.

    Sulla definizione di Preve ci andrei con i piedi di piombo: non tanto perchè possa o non possa essere vero, ma perchè marginalizzerebbe le radici del pensiero politico e sociologico che fu in parte accantonato dal movimento di quella stagione ormai passata.

    Io lo definisco borghese, ma propriamente sarebbe da definire proto-liberale: fu un embrione scalpitante nascosto effettivamente sotto rivendicazioni proletarie. Ma basterebbe solo vedere quali furono i risultati più immediati, per stabilire quanto di proletario avesse ben poco.

  7. #27
    Paul Atreides
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    Ma che cazzo!! Un thread dedicato a Locchi trasformato in un thread sugli intellettuali di sinistra.

    Comunque: Pintor? Ma per piacere...

    Pasolini? Un inclassificabile

    Negri? Ha scritto più puttanate lui...L'unica idea interessante, cioè la rivalutazione del potere costituente, l'ha ripresa da Spinoza e Schmitt.

    Preve? L'unico che dice cose interessanti

 

 
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