Cari amici qui e riportato il contenuto della lettera inviata a tutti i quotidiani locali e nazionali:

Egregio direttore, mi chiamo Roberto Aiello, giovane ragazzo di Montalto Uffugo prov. di Cosenza. Ricercando su internet delle statistiche sull’età media dei nostri dirigenti viene voglia solo di cambiare nazione, non fanno che confermare una sola linea, il nostro Paese, le realtà locali, provinciali e regionali hanno bisogno di una classe dirigente nuova, formata da giovani e da persone capaci di poter ascoltare i cittadini.
Ma oggi quando si parla di politica tra i juniores? la risposta e semplice, se non poco quasi mai, a scuola non se ne discute per niente, non è materia di insegnamento, sul posto di lavoro è meglio non parlarne, con gli amici ci si incontra per divertirsi, nelle sedi dei partiti politici quando sono “aperti”, le discussioni riguardano perlopiù persone da piazzare qua e là con incarichi di fiducia o una “linea” da seguire, già decisa dai vertici, sulla quale la base viene “consultata” per darle l’illusione di contare qualcosa, il caso eclatante del nascente partito democratico e sotto gli occhi ti tutti, dove a centinaia di militanti si sta consegnato un pacchetto bello e fatto, dei problemi che stanno a cuore ai giovani e in genere alla società intera si trascinano da anni e anni. Scuola, formazione, lavoro, sanità, giustizia, sicurezza sociale, ambiente, sono argomenti di confronto politico da tempi im-memorabile e ancora non si riesce a vedere una Riforma decente che sia organica, articolata e scritta in modo tale che i cittadini siano in grado di comprenderla pienamente.
Ma oggi i cittadini i giovani, si chiedono che cosa non dipende dalla politica? Oggi è difficile trovare qualcosa che non la coinvolga in qualche modo, problemi sociali, tutti i problemi, pure personali, anche quando sembrano assolutamente privati come le malattie, si tirano in ballo la politica. La cultura, la scienza… sono completamente indipendenti dalla politica?
Sono libere per principio ma in realtà condizionate da tanti fattori connessi alla politica tra i quali il tipo di cultura dominante, le esigenze del mercato, lo sviluppo dello spazio cibernetico.
Dalla politica tutto dipende, la qualità del sistema democratico, la qualità della vita di ciascuno, lo sviluppo della società civile, il rafforzamento dei diritti di libertà collegati ai progressi della modernità. Dalla politica dipendono i destini delle persone, dei popoli, del mondo. Dalla politica dipendono pace e progresso.
Per questo i giovani come me come tanti non possono disinteressarsene, i popoli che hanno conquistate la democrazie devono essere vigili e pienamente consapevoli dell’enorme responsabilità che hanno nella scelta dei loro rappresentanti, quelli che andiamo a votare sono le persone che veramente ci rappresentano? spesso ci illudiamo che lo siano, ma perdiamo le loro tracce ancor prima di votarli.
Il problema è che le campagne elettorali si basano sulle promesse dei partiti e dei loro candidati e non su Progetti politici, chiare nei contenuti, precise negli obiettivi.
Nello scenario politico attuale sono assenti i giovani, poco presenti le donne, ci sono ragioni preoccupanti dietro al fenomeno della quasi totale esclusione delle ultime generazioni di elettori e di elettrici dalla politica attiva.
Le l’organizzazione interna di Partiti hanno un sistema politico vecchio, trasversalmente unito nel isolare i giovani facendole sentire inadeguate, impreparate, troppo “giovani”, non abbastanza degni di essere presi in seria considerazione ai vari livelli della responsabilità politica, probabilmente allo scopo di conservare divisioni, poltrone e sistemi di potere controllati.
Il distacco dei giovani dalla politica è in aumento, la disaffezione elettorale ne è la testimonianza, essa è il segnale che il sistema rappresentativo non funziona come dovrebbe e che parte della popolazione non si sente partecipe delle scelte.All’ora noi giovani bisogna porsi verso la società come elemento di cambiamento, come elemento di novità e di rinascita della politica ed avere il coraggio di osare di uscire fuori dagli schemi, misurandosi in un confronto “alla pari” con i politici.