Milano, 6 set. (Apcom) - Sono tre le inchieste che la Procura di Milano ha aperto e affidato congiuntamente ai pm Tiziana Siciliano, Grazia Pradella e Sandro Raimondi sulla sanità lombarda per i reati di truffa al sistema sanitario nazionale e falso ideologico nella compilazione delle cartelle cliniche: a essere colpiti sono stati il San Raffaele, il San Carlo, il San Donato, il Sant'Ambrogio, il San Giuseppe, il Santa Rita e il San Pio X, insieme a quelli che l'Espresso, che oggi ha anticipato il contenuto di un articolo che sarà in edicola nel prossimo numero del settimanale, definisce i "pezzi da novanta" della nuova 'sanitopoli lombarda. Da Giuseppe Rotelli, consulente al ministero della Salute con Gerolamo Sirchia, proprietario di 17 case di cura private a Mario Cal, legale rappresentante della Fondazione San Raffaele, insieme al direttore sanitario e alcuni responsabili di reparto, indagati per gli stessi reati contestati al gruppo di Rotelli.

E gli stessi reati sarebbero contestati anche a imprenditori meno noti, come il notaio siciliano Francesco Paolo Pipitone, titolare della Casa di cura Santa Rita, e gli ex proprietari della Casa di cura San Giuseppe, mentre i Nas indagano sui frati camilliani proprietari della clinica Pio X, i cui nuovi vertici, dopo gli esami dei bilanci, hanno deciso di dimettersi. Addirittura in manette è poi finita buona parte della famiglia Ciardo, proprietaria della clinica San Carlo, i cui vertici sono stati azzerati dagli arresti.

Secondo l'Espresso gli inquirenti pensano a una truffa ai danni del Ssn operata tramite ottantamila cartelle truccate per ottenere rimborsi illeciti per almeno 18 milioni di euro.
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