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    cavaliere
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    Predefinito Chiesa versus Massoneria

    ZENIT IL MONDO VISTO DA ROMA 17 novembre 2007

    I Papi e la massoneria

    ROMA, sabato, 17 novembre 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la prefazione di monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro, al libro di Angela Pellicciari intitolato “I Papi e la massoneria” (Edizioni Ares, 2007, pp. 320, € 18).
    * * *
    Carissima Angela,
    sono molto lieto di introdurre questa tua ultima, così significativa e utile fatica. Il libro che ci offri è una rilettura estremamente intelligente e documentata del magistero dei papi negli ultimi secoli sul problema, quanto mai annoso e attuale, della massoneria e della sua azione disgregativa della Chiesa e della cristianità. Hai documentato con molta precisione e molto equilibrio la sequenza d’interventi che i sommi pontefici, negli ultimi due secoli e mezzo hanno fatto, tenendo costantemente il passo con l’accrescersi, nella vita della cultura e della società, del progetto massonico e dei tentativi di partecipare in maniera egemonica alle grandi rivoluzioni laiciste, cominciando da quella francese e concludendo, ormai è una cosa sufficientemente chiara, con la rivoluzione del 1917 in Russia.

    La cosa che mi ha colpito in questo abbondante magistero, che hai raccolto con puntualità rigorosa, è la profondità della lettura che i papi hanno fatto della vicenda massonica e nei suoi fondamenti ultimi: antropologici, metafisici, culturali, etici. È stata una lettura che ha seguito, passo a passo, l’evolversi della massoneria andando fino in fondo ai presupposti, molte volte anticipando gli esiti che, sul piano della vita della società e del rapporto con la Chiesa si sono poi, di fatto, realizzati. Quindi, la prima gratitudine è per questa rilettura sapiente, intelligente, informata che ci mette in condizione di vedere come – con perfetta coerenza e secondo la logica della continuità, quella che papa Benedetto XVI chiama l’ermeneutica della evoluzione – la Chiesa non abbia ceduto, neanche un momento, a nessuna tentazione concordistica o irenistica.

    La massoneria è un nemico della Chiesa; nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a essa di una cultura e di una società sostanzialmente ateistica, anche quando fa riferimento all’architetto dell’universo. È, infatti, fuori discussione che si tratta di un riferimento a un valore pensato e concepito all’interno di una mentalità razionalistica e illuministica. Ho discusso molte volte, su questa vicenda del rapporto fra Chiesa e modernità. Il tuo libro mi conferma nella tesi fondamentale che non è la Chiesa a essere antimoderna, ma che è la modernità a essere antiecclesiale. La modernità è antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all’ecclesialità è proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civiltà alternativa a quella che nasce dalla fede, rappresenta, a mio modo di vedere, l’elemento radicale della modernità. Nella massoneria la modernità esprime il massimo di chiarezza e d’identità e, secondo me, raccoglie anche il massimo di impatto culturale e sociale.

    Quindi, questa tua è un’opera preziosa che conferma, approfondisce, allarga la grande vicenda della Chiesa di fronte al progetto laicistico moderno, contemporaneo. Offre un contrappunto molto singolare alla Dottrina sociale della Chiesa, nel senso che questo magistero contro la massoneria, in qualche modo, è già indicatore di tematiche fondamentali che poi la Dottrina sociale della Chiesa affronterà e dispiegherà lungo tutte le articolazioni che il progetto laicistico assumerà, nel corso della fase moderna e contemporanea.

    Una seconda osservazione mi è venuta leggendo questo testo: la massoneria ha trovato la sua forza certamente nella segretezza, nella capacità di individuare e assimilare a sé leadership di uomini incondizionatamente obbedienti alle sue direttive, nonché nell’abilità che ha avuto di influire su strati sempre più larghi della cultura e dei vertici della vita civile e istituzionale. Cioè, la massoneria ha rappresentato strategicamente un punto di attacco, non soltanto ai princìpi, ma anche alla mentalità di coloro che astrattamente avrebbero dovuto ergersi a baluardo di questi princìpi tradizionali e che, invece, sono diventati totalmente funzionali al fenomeno erosivo della tradizione e rivoluzionario nei confronti di essa. E anche questa è una intuizione che sostiene il magistero dei papi sulla massoneria: i papi sono concordi nell’indicare, anche con diverse angolature, che la massoneria sta conquistando, lentamente ma inesorabilmente, anche coloro che avrebbero dovuto difendere tutta la ricchezza, la verità e la bellezza della posizione tradizionale.

    Anche sotto questo aspetto la storiografia è arricchita dal tuo lavoro perché è indubbio che, non solo la massoneria ha conquistato le avanguardie rivoluzionarie in Europa e nel mondo ma che, soprattutto, ha fortemente condizionato i regimi che, scaturiti da queste rivoluzioni di carattere massonico-liberali, sarebbero sfociati nei grandi sistemi totalitari. Esiste certamente una presenza molto grave e inquietante, ormai largamente documentata, di tanti affiliati massoni all’interno dei grandi sistemi totalitari e con responsabilità di primo piano.

    Dunque, grazie per questo libro, perché è prezioso e fa giustizia di tutta una vulgata diffusa ad arte, anche da certe personalità ecclesiastiche, sul cambiamento della posizione della Chiesa nei confronti della massoneria e di quanti sostengono, addirittura – come mi è accaduto di sentire di persona per bocca di un altissimo rappresentante della ecclesiasticità italiana –, che sarebbe auspicabile una collaborazione fra la Chiesa e la massoneria poiché, in fondo, hanno un campo comune, quello della beneficenza, delle iniziative solidaristiche che sono, evidentemente, perseguite con connotazioni diverse per confluire in unico progetto: il benessere dell’umanità. Queste sono affermazioni che non hanno nessun fondamento, e questo tuo studio lo dimostra.

    Certamente le tue pagine non consentono più a nessuno che voglia affrontare seriamente la questione Chiesa-massoneria di fermarsi a questa superficialità che, se è intollerabile per tutti, è ancora più intollerabile per i rappresentanti della ecclesiasticità.

    Auguro a questo libro una fortuna anche superiore a quella che hanno avuto i tuoi saggi sul Risorgimento – che pure sono stati libri fondamentali –, poiché io credo copra un vuoto che fino adesso era assolutamente evidente, e soprattutto ci offra elementi per una critica sana e intelligente.

    Ti saluto affezionatamente.

    San Marino, 16 Maggio 2007

    + Luigi Negri
    Vescovo di San Marino-Montefeltro
    Presidente Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II
    per il Magistero Sociale della Chiesa

  2. #2
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    Predefinito ?

    Per quanto la massoneria non abbia mai costituito un minimo interesse per il sottoscritto ( anche se di " grossi massi" ovvero "massoni" ne ho incontrati qua e là ...), non capisco questi due interventi accostati fra loro, ovvero da una parte la segnalazione dell'ennesima rivista massonica che si affaccia nel mondo e dall'altra l'evidenziazione delle esternazioni scontate di un vescovo cattolico su questo tema.

    Mah...

    E.

  3. #3
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    Predefinito

    Vi faccio vedere come la Massoneria,l'esoterismo ormai regna nella chiesa cattolica.
    In questa chiesa,fanno passare per vangeli apocrifi un brano "preso dal libro massonico-esoterista;"La linea di sangue del Santo Graal",di Laurence Grdner,il quale unisce idee prese dalla B.Thiering e varie leggende provenzali e la Leggenda Aurea per potere spiegare come il Principe Michele d'Albany sia il leggittimo discendente di Gesù e quindi il sovrano del mondo e il Messia.








    Vangeli Apocrifi







    Collezione Antonio Frau

    Qui è riportata la teoria sulla vita di Maria Maddalena. Ma il condizionale è d'obbligo. Tutti i testi che sostengono il legame tra Gesù e Maddalena si basano sul Vangelo Apocrifo [non autentico] di Filippo, ritrovato nel 1947 a Qumran, e non riconosciuto dalla Chiesa di Roma. Maria Maddalena sarebbe morta nel 63 d.C, all'età di 60 anni, in quella che oggi è St.Baume, nella Francia meridionale. Maria non era semplicemente un nome ma un titolo di distinzione, essendo una variazione di Miriam (il nome della sorella di Mosè e Aronne). Le Miriam (Marie) partecipano a un ministero formale all'interno di ordini spirituali. Mentre i "Mosè" guidavano gli uomini nelle cerimonie liturgiche, le "Miriam" facevano altrettanto con le donne. Maria Maddalena viene dapprima descritta nel Nuovo Testamento come una donna "dalla quale erano usciti sette demoni" (Luca 8:2) e più avanti lo stesso Vangelo dice che era una peccatrice. Ma, oltre a ciò. Viene ritratta in tutti i Vangeli come una leale compagna preferita da Gesù. Prima del matrimonio, le marie erano soggette all'autorità del capo degli Scribi, che al tempo di Maddalena, era Giuda Sicariota. Il capo degli Scribi era anche il demone sacerdote "Numero 7", e i sette "Sacerdoti Demoni" costituivano un gruppo formale di opposizione ai sacerdoti che rappresentavano le "sette luci della Menorah". Questi sacerdoti avevano il compito di sorvegliare le donne nubili della Comunità. Dopo il matrimonio Maddalena non fu più sottoposta a tale sorveglianza. Quindi "i sette demoni uscirono da lei" e le fu consentito di avere rapporti sessuali secondo le regole spiegate prima. Come accennato, il suo non era un matrimonio qualunque e Maria fu soggetta a lunghi periodi di separazione dal marito: periodi durante il quale non veniva considerata una moglie, ma una "sorella" (in senso religioso). Nella società le sorelle avevano lo stesso rango loro assegnato nella comunità ed erano considerate vedove (donne menomate), un gradino sotto quello di "almah". Così un almah (vergine) si sposava e saliva al rango di madre, ma durante i periodi di separazione coniugale veniva retrocessa a un rango inferiore a quello originario di donna nubile. Il padre di Maddalena era il capo dei sacerdoti (subordinato al sommo sacerdote) Siro il "Giairo". Il sacerdote Giairo officiava nella grande sinagoga marmorea a Cafarnao e la sua carica era ereditaria, riservata esclusivamente ai discendenti di Giair (Numeri 32:41). Nel Nuovo Testamento Maddalena viene menzionata per la prima volta quando i Vangeli raccontano la storia della sua resurrezione come figlia di Giairo nel 17 d.C. Essere "resuscitata" (simbolicamente dalle tenebre eterne) si riferiva alla promozione ad un rango più elevato all'interno della "Via". Per Maddalena si trattava di una iniziazione spirituale: se le prime "resurrezioni" per i ragazzi avvenivano all'età di 12 anni per le ragazze avveniva a 14. Maria Maddalena sposò dunque Gesù all'età di 27 anni (nel 30 d.C), rimase incinta nel dicembre del 32 d.C e l'anno seguente diede alla luce Tamar. Nel 37 d.C diede al luce Gesù il Giovane e nel 44 d.C, quando aveva 41 anni, nacque il suo secondogenito Giuseppe. A quel tempo Maddalena era a Marsiglia, in Francia. Il suo esilio venne raccontato da Giovanni, nella "Rivelazione" (12:1-17), in cui descrive Maria e suo figlio e narra della sua persecuzione, della sua fuga e della caccia al resto del suo seme (i suoi discendenti) condotta senza tregua dai Romani. Oltre a Maria Maddalena, fra gli emigrati in Gallia nel 44 d.C, c'erano Marta e la sua serva Marcella. C'erano anche l'apostolo Filippo, Maria Iacopa (moglie di Cleofa) e Maria Salomè (Elena). Il luogo dove sbarcarono in Provenza era Ratis, divenuto poi noto come Les Saintes Maries de la Mer. Tra le fonti scritte sulla vita di Maria Maddalena in Francia troviamo "La vita di Maria Maddalena", di Raban Maar (776-856), arcivescovo di Magonza (Mainz) e abate di Fuld. Una copia del manoscritto fu scoperta all'Università di Oxford all'inizio del 1400 e ispirò a William di Waynflete l'idea di fondare il Magdalen College nel 1448. "Sainte Marie Madelaine", del frate domenicano Père Lacordaire è un'opera particolarmente istruttiva, al pari de "La légende de Sainte Marie Madelaine" di Iacopo da Varazze, arcivescovo di Genova (n.1228). Il culto più attivo della Maddalena s'insediò infine a Rennes-le-Chateau, nella regione della Linguadoca. Ma anche altrove, in Francia, sorsero molti santuari dedicati a S.te Marie de Madelaine, fra cui il luogo della sepoltura a Saint Maximin-la-Sainte Baume, dove i monaci dell'ordine di San Cassiano vegliarono sul suo sepolcro e tomba in alabastro dall'inizio del 400. Un'altra importante sede del culto della Maddalena fu Gellone, dove l'Accademia di Studi Giudaici fiorì durante il IX° secolo. La chiesa a Rennes-le-Chateau fu consacrata a Maddalena nel 1059 e nel 1096, l'anno della Prima Crociata, ebbe inizio la costruzione della grande Basilica di Santa Maria Maddalena a Vézelay. Fu qui che nel 1146 l'abate cistercense Bernardo di Chiaravallle predicò la Seconda Crociata al re Luigi VII°, alla regina Eleonora, ai loro cavalieri e ad una congregazione di 100.000 persone. Nel redigere la Costituzione dell'Ordine dei Cavalieri Templari nel 1128, san Bernardo menzionò specificatamente il dovere di "obbedienza a Betania, il castello di Maria e Marta". E' quindi molto probabile che le grandi cattedrali di "Notre Dame" in Europa, tutte sorte per volere dei Cistercensi e dei Templari, fossero in realtà dedicate a Maria Maddalena. Collezione Antonio Frau

    Ma finalmente dall'attenta lettura sempre per opera di Iacopo da Varazze della famosa "Legenda Aurea", uno dei primi libri stampati a Westminster da William Caxton nel 1483, emerge la verità. Il libro è una raccolta di cronache ecclesiastiche che narrano dettagliatamente le vite di alcune figure di santi. Molto venerata, l'opera veniva letta in pubblico regolarmente (spesso tutti i giorni) nei monasteri e nelle chiese medievali dell'Europa continentale. Ma leggiamo insieme i brani [autentici dal testo] che raccontano la vita di Maria Maddalena: "Maria nacque da una famiglia nobilissima che discendeva dalla stirpe regale; il padre si chiamava Siro e la madre Eucaria. Insieme al fratello Lazzaro e alla sorella Marta possedeva Magdala, che si trova vicino a Genezareth, Betania, vicino a Gerusalemme e una gran parte di quest'ultima città. Quando i fratelli si divisero fra di loro tali beni, Maria ebbe in sorte Magadala, donde prende il nome di Maddalena, Lazzaro ebbe una parte di Gerusalemme e Marta Betania. Maddalena era dunque ricchissima, quanto ricca altrettanto bella e non rifiutava al proprio corpo alcun piacere tanto che era da tutti chiamata la peccatrice. Cristo in quel tempo stava predicando lì vicino, ed essa, per divina ispirazione, si recò nella casa di Simon lebbroso dove Cristo si era fermato; Ma non osando, la peccatrice, mostrarsi nel contesto dei giusti rimase in disparte; lavò, con le sue lacrime i piedi di Gesù, li asciugò con i capelli e accuratamente li unse con l'unguento prezioso. Pensava frattanto il fariseo Simeone: 'Come può permettere un profeta di essere toccato da una peccatrice?'. Ma il Signore ne riprovò l'orgogliosa giustizia rimettendo alla donna ogni peccato. Costei è infatti quella Maria Maddalena a cui il Signore accordò ogni favore ed ogni senso di benevolenza: scacciò dal suo corpo sette demoni, l'accolse nella sua amicizia, si degnò di essere suo ospite ed in ogni occasione le fu difensore". Da un brano seguente: "quattordici anni dopo la passione del Signore, quando Stefano era stato già martirizzato e gli altri discepoli scacciati dalla Giudea, i seguaci di Cristo si separarono per le diverse regioni della Terra per diffondere la parola di Dio. Tra i settantadue discepoli c'era il beato Massimino a cui fu affidata da S.Pietro Maria Maddalena, Lazzaro, Marta, Marcella (la domestica di Marta) e il beato Celidoneo cieco dalla nascita e risanato da Cristo e molti altri cristiani furono posti dagli infedeli su di una nave e spinti in mare senza nocchiero perché vi perissero; ma per volere divino giunsero a Marsiglia dove non vi fu alcuno che li volesse ricevere nelle proprie case, cosicché dovettero ripararsi sotto il porticato di un tempio." Nel lungo brano successivo Maria Maddalena dopo aver visto entrare la gente del posto in un tempio per sacrificare agli idoli, iniziò a predicare la parola di Cristo. In tanti rimasero ammirati dalla sua eloquenza fino a quando arrivò il principe dei quella provincia insieme alla moglie ad implorare dagli dei la grazia di Dio. Qualche giorno dopo Maria Maddalena apparve in sogno alla moglie del principe e le disse: 'Voi possedete molte ricchezze ma lasciate che i santi di Dio muoiano di freddo e di fame'. Dopo il terzo sogno la donna decisamente impaurita decise assieme al marito di seguire il consiglio di Maria. Il principe ospitò i cristiani e dette loro il necessario per vivere. Un giorno il principe le chiese: 'Credi di poter difendere la fede che vai predicando?' E quella: 'Sono pronta a difendere la fede ogni giorno rafforzata dalla testimonianza dei miracoli e della predicazione di Pietro, vescovo di Roma'. Disse allora il principe assieme alla moglie: 'Ecco noi siamo pronti a prestar fede alle tue parole se ci impetrerai un figlio da Dio che adori'. Allora la beata Maria Maddalena pregò Iddio per loro e la sua preghiera fu ascoltata perché la donna si trovò ben presto incinta. Allora il principe decise di recarsi da Pietro per sapere da lui se era vero quanto Maddalena aveva detto di Cristo. Nel viaggio però la donna partorì per morire subito dopo nel bel mezzo di una tempesta. Il principe riuscì a terminare il viaggio e arrivò a Roma dove rimase due anni, istruito nella fede da San Pietro. Al ritorno via mare giunse vicino al colle dove aveva deposto il corpo della moglie e lasciato il figlio nato, che nel frattempo fu mantenuto in vita dalla Maddalena. E rivolgendosi a lei il principe le chiese il miracolo di restituire la vita alla moglie. La donna si svegliò e disse: "grandi sono i tuoi meriti beata e gloriosa Maria che mi hai aiutato nel parto e dopo, in ogni mia necessità". Collezione Antonio Frau

    'Poco dopo il principe salì sulla nave con la moglie e il figlio per approdare a Marsiglia. Appena arrivati trovarono la Maddalena che predicava con gli altri apostoli. A quel punto le si avvicinarono ai piedi in lacrime, le raccontarono l'accaduto e ricevettero il sacro battesimo. Abbatterono poi tutti i templi dedicati agli idoli situati a Marsiglia ed eressero chiese al signore e Lazzaro divenne vescovo di quelle città. Dopo poco la Maddalena e gli altri discepoli si recarono ad Aix in Provence dove con molti miracoli convertirono il popolo alla fede di Cristo e il beato Massimino fu ordinato vescovo. Frattanto la beata Maddalena, desiderosa di dedicarsi alla contemplazione delle cose celesti si recò nel deserto e vi rimase per trent'anni.' Verso la fine, Jacopo di Varagine racconta: "Al tempo di Carlo Magno, nell'anno 745, Giravolo, Duca di Borgogna, non riuscendo ad avere figli, donava gran parte dei suoi averi ai poveri e costruiva chiese e monasteri. Quando ebbe costruito il monastero di Vezelay, l'abate di questo convento su richiesta del Duca, mandò un monaco con una scorta alla città di Aix en Provence, per vedere se poteva portare via i resti di Maria Maddalena. Quando giunse nella predetta città trovò che era stata distrutta dalle fondamenta dai pagani ma scoperse per caso un sepolcro su cui una lapide di marmo stava ad indicare che lì dentro vi era il corpo di Maria Maddalena. Quando scese la notte il monaco ruppe la lapide e prese le ossa." Jacopo da Varazze scrisse la 'Legenda Aurea' basandosi principalmente sui testi della 'Storia Ecclesiastica', della 'Storia Tripartita', 'La vita dei Santi Padri', 'I dialoghi di San Gregorio' e dei vangeli apocrifi. Va evidenziato inoltre che Jacopo copiò testualmente dalle fonti diversi brani come ne è esempio la storia di santa Paola. Numerose le incongruenze cronologiche, storiche e geografiche. Nel caso della storia su Maria Maddalena è evidente che si tratti semplicemente di una parabola nella quale il cristianesimo vince su ogni avversità ed ostacolo e riesce a portare pace, giustizia e fratellanza in terre lontane. (La Francia) Dal punto di vista tecnico la prima perplessità emerge da un viaggio così lungo, dalla Palestina alla Francia, su una barca affollata di gente che per affrontare una distanza così lunga nel Mar Atlantico sarebbe dovuta essere grande, di ottimi materiali, quindi resistente e con un ottimo timoniere. Ma da quanto è stato scritto non c'erano piloti e gli infedeli, che si auguravano la morte dei cristiani di certo non si preoccuparono di farli viaggiare su una buona barca. Che si tratti di una favola si comprende dalle incongruenze del testo, dove Maddalena è prima in un luogo e dopo in un altro. Dan Brown ha dunque costruito il 'fidanzamento' di Gesù e la Maddalena, e i loro figli in terra francese (da cui avranno poi origine i Merovingi...) sul viaggio della donna raccontato (da tutte le fonti) nelle modalità sopracitate. La 'Legenda Aurea', scritta dal 1255 al 1266, sarà divulgata attraverso i secoli e dalla quale diversi pittori prenderanno spunto per dipingere episodi del viaggio della Santa.
    Storia della Chiesa nella tarda antichità (La Chiesa e le donne),
    Ewa Wipszycka, Bruno Mondadori Editore.
    Storia del Cristianesimo, Henri Charles Puech, Mondadori.
    .: Torna Su! :.



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  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da miroslav Visualizza Messaggio
    Vi faccio vedere come la Massoneria,l'esoterismo ormai regna nella chiesa cattolica.
    Certo.La Massoneria non è una Religione.
    Ogni essere umano di buoni principi può fare richiesta di diventare apprendista...anche i Cardinali...

 

 

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