» 2007-11-30 20:07CALCIO: LA CHAMPIONS DI PLATINI, PIU' SPAZIO AI PICCOLI
LUCERNA - In attesa del sorteggio di Euro 2008, in programma domenica, a Lucerna nasce la nuova Champions League, la prima di cui Michel Platini può definirsi l'ideatore e che dal 2010 avrà la finale di sabato, come ha deciso oggi l'Esecutivo dell'Uefa, su proposta del suo presidente francese. Non cambia la formula (la struttura rimane con 8 gruppi, e poi eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale), ma sono diversi i criteri di 'reclutamento', con l'obiettivo di allargare la base dei paesi partecipanti alla fase a gironi ovvero di dare anche alla squadre campioni di nazioni 'minori' la possibilità di evitare i preliminari. Infatti saranno qualificati direttamente i vincitori del titolo fino al 12/o paese del ranking continentale. Sparisce il progetto d'inserire nella competizione le squadre vincitrici delle coppe nazionali, perché "i tempi non sono maturi - spiega Platini -. Ma il calcio è in continua evoluzione, quindi staremo a vedere. Intanto formeremo una commissione per capire come possiamo valorizzare le Coppe nazionali. Qualcosa in futuro faremo, ma la Coppa delle Coppe non torna in calendario"
Per far passare la sua idea di una nuova Champions l'ex fuoriclasse della Juventus ora presidente Uefa ha accettato di pagare i costi della democrazia: così Platini (che è anche riuscito a far abolire l'Intertoto, sempre dalla stagione 2009-2010) ha concesso qualcosa ai grandi, perché l'Esecutivo ha deciso che i primi tre paesi del ranking (Spagna, Italia ed Inghilterra) avranno il diritto di qualificare automaticamente alla Champions non più le prime due dei rispettivi campionati, ma le prime tre. Alla fase a gironi passerà anche, sempre e comunque, la squadra detentrice del trofeo. In tutto andranno direttamente alla fase a gruppi 22 squadre, mentre dai preliminari ne arriveranno solo altre dieci: cinque di loro saranno club di paesi dal 13/o al 53/o posto della classifica Uefa che si affronteranno tra di loro nei preliminari, mentre le più forti, ovvero club di nazioni dal primo al 15/mo posto del ranking (tra cui la quarta della serie A italiana) si scontreranno tra loro per gli altri cinque posti a disposizione. Altra novità è che gli ottavi di finale saranno 'spalmati' su quattro settimane e non due come ora, mentre sulla finale al sabato Platini dice che "l'ho fatto perché così potranno andarci molti più bambini. Quest'anno ad Atene ce n'erano pochi ed è stata una cosa triste perché abbiamo bisogno del loro entusiasmo".
"Comunque oggi sono felice - continua Platini, il vero vincitore di oggi - perché abbiamo reso la Champions più democratica, portandoci sei nuovi campioni nazionali con decisione unanime. Ci siamo presi la responsabilità di farlo, ma era ciò che volevo dal giorno che sono stato eletto. Voglio un'Uefa democratica, e vedo che ora il dialogo è possibile con tutte le componenti del calcio. Per questo organizzazioni come il G-14 non hanno più ragione di esistere: non è la sconfitta di qualcuno, ma solo l'evoluzione del nostro sport". Detto che per le finali di Champions, anche dopo quella del 2009 a Roma, ci vorranno sempre stadi da almeno settantamila posti, l'Esecutivo Uefa abolendo l'Intertoto ha cambiato anche la coppa Uefa, che partirà con 48 squadre divise in 12 gironi da quattro. Le 24 che passeranno questa fase, assieme alle otto terze dei gironi di Champions parteciperanno alla fase ad eliminazione diretta. Ai tre turni preliminari sono stati aggiunte 37 squadre, dei paesi fino al 51/mo posto della classifica continentale, con l'esclusione del solo Liechtenstein e in attesa di vedere se prenderà corpo l'ipotesi di un'affiliazione del Vaticano. Riuscire a coinvolgere il calcio pontificio sarebbe per Platini un altro colpo di genio, simile alle magie di quando giocava.