Il business dei camion campani fa capo a una società inquisita
Tutti i 23 camion arrivati nella notte a Macchiareddu fanno capo a una società plurinquisita: si tratta della Fibe spa di Napoli, proprietaria anche di diverse discariche e al centro di varie inchieste della magistratura , sulla cosidetta “mafia dei rifiuti”, con l'ombra pesante del riciclaggio. Ma le stranezze non finiscono qui: gli stessi camion provengono da due diverse discariche del Napoletano: quella di Acerra è gestita dalla Asla Napoli spa, l'altra dalla Somigliano Ambiente spa. Questa stessa società risulta a totale partecipazione del Comune di Pomigliano d'Arco. Quindi i soldi del trasporto dei rifiuti campani verso la Sardegna finiscono in buona parte nelle casse di uno dei Comuni coinvolti nell'emergenza nazionale. Ma ecco qualche altro numero interessante , sulla cosidetta “mafia dei rifiuti”, con l'ombra pesante del riciclaggio. Ma le stranezze non finiscono qui: gli stessi camion provengono da due diverse discariche del Napoletano: quella di Acerra è gestita dalla Asla Napoli spa, l'altra dalla Somigliano Ambiente spa. Questa stessa società risulta a totale partecipazione del Comune di Pomigliano d'Arco. Quindi i soldi del trasporto dei rifiuti campani verso la Sardegna finiscono in buona parte nelle casse di uno dei Comuni coinvolti nell'emergenza nazionale.
Ma ecco qualche altro numero interessante: con la nave sbarcata giovedì sera dalla Campania nel porto industriale di Cagliari sono giunte 432 tonnellate di rifiuti che sono stati interamente smaltiti nell’impianto Tecnocasic di Macchiareddu. Si trattava per il 30% di rifiuti organici che sono finiti nell’impianto di compostaggio, mentre il restante 70% è stato bruciato nei forni. Il direttore della Tecnocasic, Mario Murgia, ha spiegato che l’operazione non ha creato alcun problema tecnico e ha precisato che, al momento, non è stata chiesta alcuna disponibilità per i prossimi giorni. L’impianto Tecnocasic, ha aggiunto, è in grado di smaltire 200 mila tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani e 30 mila tonnellate di rifiuti industriali. Lo smaltimento di altre 6-7 mila tonnellate non creerebbe grossi problemi tecnici ma dovrebbe essere programmato nel tempo. L’impianto, che ogni giorno tratta 600 tonnellate di rifiuti provenienti da Cagliari e hinterland, potrebbe pertanto, in caso di nuovi conferimenti, smaltire ulteriori 50 tonnellate al giorno per l’intero anno solare. «Lo sbarco di ieri non ha prodotto particolari introiti per la Tecnocasic- ha aggiunto Murgia- si è trattato di un’operazione da 100 mila euro e, se venisse applicata la tariffa massima prevista in questi casi, si potrebbe avere un guadagno ulteriore al massimo di 30 mila euro». Murgia minimizza l'operazione, in realtà l'affare esiste eccome: più volte Casic e Tecnocasic si sono lamentati per la mancanza di una discarica di servizio, rifiutata dai Comuni dell'hinterland. Segnalando il rischio che a breve non si saprebbe più dove conferire i rifiuti del Cagliaritano. Che vengono inceneriti al costo medio di 110 euro a tonnellata, tariffa che quest'anno non è stata abbassata proprio a causa della mancanza della famosa discarica. Centomila euro potrebbe essere solo l'importo iniziale dell'affare dei rifiuti campani, nello stesso inceneritore che per mesi non ha ricevuto i rifiuti ingombranti di Cagliari perchè troppo pesanti da smaltire. Ma quelli del Napoletano, evidentemente, sono bene accetti. Perché portano i soldi freschi”: di chi?.
Jacopo Norfo
IlSardegna pagina 21 del 12 gennaio 2008