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  1. #121
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    OMNIA SUNT COMMUNIA

    Una vera serata "comunitarista", varie anime del comunismo unite per l'astensione, grazie al/ai padrone/ni di casa, ci ripeteremo il Primo Maggio nelle terre Sabine, con le Tarantolate, chi si vuole aggregare si faccia avanti!!!

    ARDITI NON GENDARMI

  2. #122
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    Wink

    Bella serata, non c'è che dire. Saremo pure astensionisti... ma non nel vino.



    P.S. per la Sabina ci prenotiamo.

  3. #123
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    Una delle più belle serate degli ultimi tempi!

    Grazie davvero, compagni!

    Buona astensione a tutti!

  4. #124
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    Dall'agenzia Ansa...

    ZCZC526/SXA
    Politica --> Elezioni
    Politica --> Elezioni --> Campagna elettorale Politica --> Elezioni --> Voto
    R POL S0A S91 QBXB
    ELEZIONI: IL'PARTITO ASTENSIONE',
    POCHI SOLDI TANTO WEB/ANSA

    GRILLO, ANARCHICI, DESTRA E SINISTRA,
    VERO PARTITO TRASVERSALE
    (ANSA) - ROMA, 11 APR - Pochi soldi, niente
    TV e tanto web.
    Questo e' l'identikit
    del ''partito dell'astensione'':
    un'onda non strutturata che passa
    da Bebbe Grillo ai gruppi anarchici,
    corre sui siti e si sviluppa in centinaia e
    centinaia di blog.
    A poche ore dalla chiusura della campagna
    elettorale, sono molte le voci che si alzano
    contro la partecipazione alle elezioni.
    Mentre i candidati premier sono oggi
    onnipresenti nei vari programmi rediofonici
    e televisivi il mondo dell'astensione trova
    visibilita' sulla rete internet.
    Dal 21 marzo e' online l'ormai storico ''mandateli
    a fanculo il 13 aprile con un 'non voto utile' alle
    elezioni politiche'' del comico Beppe Grillo, che
    dal suo blog continua ad invitare all'astensione
    dal voto politico il 13 e 14 aprile, dando
    indicazioni, pero', per quello amministrativo.
    ''Se non possiamo votare il candidato non c'e'
    democrazia'', sostiene il comico genovese. Il non
    voto serve per la ''riconquista dello Stato da
    parte dei cittadini'' e per la ''delegittimazione
    del parassitismo dei partiti'', conclude Grillo,
    l'8 aprile sul suo sito.
    Lo stesso Grillo scrive oggi che quella con cui
    ci troveremo a votare e' una ''legge
    anticostituzionale'', una ''legge porcata'', che
    porta ad una vera e propria ''occupazione dello
    Stato da parte di un gruppo di potere trasversale''
    che si ''auto-elegge''.
    Ma non e' il solo a proporre di non recarsi alle
    urne, perche' proclami ed appelli per astenersi
    dal voto circolano su internet da piu' di un
    mese, raccogliendo anche un discreto
    successo.
    ''Questa volta no!'', e' il titolo di uno degli appelli
    all'astensione che ha visto addirittura la
    realizzazione di un'assemblea nel centro sociale
    'Villaggio Globale' di Roma, il 30 marzo scorso,
    ripresa dalle telecamere di 'Radio Radicale' e
    visibile sul sito dell'emittente.
    Le elezioni vengono poi definite - su un blog
    creato per l'occasione - come una ''truffa'' per
    preparare ''la legislatura dell'americanizzazione
    integrale del sistema politico italiano.
    Una legislatura i cui contenuti essenziali sono
    gia' tracciati dall'intesa Veltroni-Berlusconi,
    un'intesa coperta a sinistra dall'arlecchinesco
    arcobaleno di Bertinotti'', si legge nel testo
    dell'appello.
    Eppure non ci sono solo loro. Su ''Il Manifesto''
    e' comparsa una pubblicita' per un'altra assemblea
    - il 16 marzo scorso, a Firenze - seguita all'appello
    'Que se vayan todos!' ('che se ne vadano tutti',
    ripreso da un grido di lotta nato in Argentina),
    reperibile sempre su internet e firmato da militanti
    comunisti, socialisti ed anarchici.
    Sulla rete internet sono una decina i siti che
    invitano a non partecipare alle elezioni, da
    'www.nonvoto.com' a 'www.astensione.org', con
    indicazioni precise sulle varie modalita' di ''rifiuto
    della scheda'' e tutti sostenuti sia da personaggi
    di destra che di sinistra, uniti e convinti
    dell'inutilita' dell'urna.
    Anche nello storico network antagonista
    'Indymedia' si possono trovare vari appello al
    non voto, perche' ''non sara' un voto a cambiare
    o invertire la tendenza del capitalismo alla
    distruzione e alla barbarie'', come si legge sul
    nodo di Roma.
    Sempre a Roma in questi giorni sono comparsi
    centinaia di manifesti dell'area anarchica che
    esortano a non votare ed a ''costruire spazi di
    liberta''', che vedono tra i firmatari i centri sociali '
    Torre Maura Occupata' e 'Pirateria'. (ANSA).

    I05-FN
    11-APR-08 18:27
    NNNN


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  5. #125
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    IL PROSSIMO PASSO

    Con l’intervento di erregi (qui sotto pubblicato) diamo avvio alla discussione sui risultati elettorali e, quindi, sul futuro della nostra iniziativa atensionista. Entro un paio di giorni saremo in rado di pubblicare un breve documento di bilancio e di proposta che speriamo raccolga il comune sentire dei firmatari dell’Appello “QUESTA VOLTA NO”. Un documento che vorrà essere la base politica per la discussione che svolgeremo al prossimo incontro nazionale che abbiamo spostato a domenica 4 maggio.
    ABBIAMO VINTO,E ADESSO?IL MOVIMENTO POLITICO DEGLI ASTENSIONISTI

    Qualcuno,tra i più anziani, ricorderà che c'era un 'partito' maoista che fotografava striscioni e cartelli alle grandi fermate dei bus per dimostrare che le masse erano con loro.Potrebbe succedere ora che qualche 'astensionista' utilizzi il crollo dell'arcobaleno per dimostrare che il tutto è opera sua.Noi sappiamo bene però che il nostro lavoro ha certamente contribuito a combattere l'imbroglio elettorale della sinistra arcobaleno e degli sciacalli delle liste 'rivoluzionarie',ma che il fenomeno,fortunatamente,aveva solide basi oggettive.E' vero che Veltroni ha succhiato a sinistra,ma il suo richiamo non avrebbe funzionato se l'arcobaleno fosse stato un richiamo identitario a sinistra e sopratutto esso non avrebbe perso il 70% dell'elettorato.Invece proprio questo è accaduto e quindi possiamo ben dire che abbiamo vinto perchè abbiamo correttamente interpretato la tendenza e fornito un'indicazione giusta dentro una situazione ben più vasta.Ci si chiedeva,da più parti,nel corso della campagna astensionista,su quale prospettiva si muoveva la nostra scelta di non voto.La questione ce la siamo certamente posta,ma la risposta era subordinata alla verifica dei risultati per evitare di muoverci su una prospettiva solo nostra e quindi solamente testimoniale. Intanto contiamoci,abbiamo detto.Ora,dati alla mano possiamo spingerci in avanti col ragionamento.Intanto dobbiamo muoverci rapidamente per evitare che gli imbonitori della sinistra elettoralistica ricucino la ferita.Ripartiamo da zero essi dicono,ma ripartire per costoro vuol dire riimboccare la strada di sempre,un nuovo arcobaleno.Accanto a questa ipotesi ne girano altre,dello stesso tipo,ma con sponsor diversi.La lista movimentista e quella neocomunista identitaria fatta di rottami degli orfani del comunismo'italiano'.Compito nostro,ora,è consolidare il risultato astensionista e farne una base per il fututo.Sulle motivazioni astensioniste come fattore strategico abbiamo già fatto molte considerazioni nelle settimane scorse.In particolare abbiamo sottolineato che il non voto non è solo questione di protesta o scadere in posizioni neobordighiste,ma mettere in chiaro di fronte al grande apparato politico-mediatico-istituzionale che settori sempre più ampi della società rifiutano l'imbroglio e si organizzano in maniera diversa.E questo vale anche nei confronti della sinistra governista-elettoralistica.La nostra proposta sembrerebbe il classico uovo di Colombo,ma non siamo così ingenui da credere che essa non debba fare i conti con almeno due cose molto serie.La prima riguarda la funzione politica e il programma di un movimento politico astensionista.Se vogliamo non essere un semplice riferimento di protesta dobbiamo dimostrare che un possibile movimento politico astensionista è capace di condizionare la situazione su punti du programma,sociali e internazionali.Dimostrare questo ,e questa è la seconda cosa che ci deve preoccupare,in un contesto come quello post-elettorale dove lega e destra fanno da padroni,non è facile.La repressione innanzitutto è già pronte e con essa le provocazioni ‘antiterroristiche’ o direttamente terroristiche.Legate a queste c’è la carota della sinistra istituzionale o del mini partito identitario che riproporranno,in condizioni difficili,l’aria fritta dei rifondaroli e affini.Questi sono dunque i nodi da sciogliere e per quanto ci riguarda dobbiamo dimostrare che non siamo astensionisti per caso. erregi

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  6. #126
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    Con poche righe vorrei iniziare a sintetizzare cosa questa farsa che si è appena svolta in Italia ci lascia in eredità. Comunque per rassicurarvi vi dico subito che il sottoscritto non è triste né insoddisfatto per niente.
    Finalmente la Sinistra l’Arcobaleno (SA) è affondata (sia per motivi astensionistici, sia per interni fattori strutturali, sia per la campagna del voto utile) e con il suo momentaneo fallimento sprofondano nel baratro l’occludente Bertinotti e tutti gli interessi dei compagnucci. In Italia, o meglio nel parlamento di questa splendida nazione, il falso movimento marxista sparisce e mediante ciò il pensiero sovversivo si libera dal principale e disgregante gruppo di riferimento. Il vincolo si è spezzato e si dovrà riuscire a non seguire il primo profeta che passerà per queste malsane strade.
    Il paese è in mano alla destra e con la vittoria della Lega Nord è ormai evidente che la non-cultura, puramente razzista ed alienata, ha completamente attecchito nelle varie classi sociali e tende ormai con veemenza a trasformarsi in una reale anti-cultura facilmente e velocemente diffondibile tra le varie fasce di reddito che vivono immerse in questo sistema di produzione e nelle sue regole take-away.
    Perché allora dovrei io essere “ottimista”? Per il semplice fatto che sono un realista e ho fatto miei certi insegnamenti. Proprio in questo momento storico della disfatta diviene più forte la possibilità di poter costruire un reale e grande movimento di opposizione radicale. La parziale, seppur ripetuta, vittoria del capitalismo spettacolare e del suo non-pensiero creano quella base sociale-ideologica che rende realmente concepibile una lotta aperta contro un nemico incarnatosi nell’ignoranza e nei suoi manifesti obiettivi: americanizzazione del sistema Italia, imperialismo culturale ed economico, annientamento dell’individuo e del gruppo… Cosa possiamo e dobbiamo fare? Di quali responsabilità ci dobbiamo fare carico?

    1_ Liberarci per prima cosa della marcia etichetta di sinistra e di tutti i suoi intrinseci compromessi e fallimenti organizzati. Da queste ceneri dobbiamo riuscire a far sorgere, come già accennavo sopra, un movimento di opposizione politica di stampo marxista libero da ogni vincolo partitico o da orientamenti ideologici prefabbricati;

    2_ di conseguenza è necessario iniziarsi a battere per creare un fronte che sia in grado di ridare quella vitalità culturale da cui sia possibile far scaturire dal basso della popolazione un senso critico in grado di svelare la quotidiana truffa democratica che dal dopoguerra si è andata consolidando nel nostro bel paese e che con il ’68 ha raggiunto la sua statica investitura;

    3_ superare le lacerazioni che ci hanno portato alla deriva e che ci hanno separato tra di noi nell’illusione delle nostre rispettive differenze di finalità e scopo e che i molti interessati a imbavagliarci hanno sempre definito come inevitabili problemi di in movimento troppo numeroso… ora questo problema non sembra sussistere più;

    4_ rendere “popolare” il comunitarismo, ossia farlo fuoriuscire dai quei meri discorsi teorici che facciamo tra di noi e che rimangono solo per noi in modo inefficace per divulgarlo concretamente con delle prassi che rendano evidente che esso è la soluzione al problema storico-filosofico del nostro tempo e non questa gretta circolarità politica che in Italia è un non-moto che fa il gioco del resto dell’Europa e degli Stati Uniti (ricordiamoci del debito pubblico qualche volta, argomento troppo facilmente dimenticato persino nella fanta-campagna elettorale);

    5_ riuscire noi ad essere il primo esempio lampante per gli altri di tutto quello che ho detto sopra eliminando quell’altezzosità del pensiero che troppo spesso ci fa perdere tempo in ottusi litigi e che di conseguenza ci distoglie lo sguardo dalla nostra autentica vocazione rivoluzionaria. Dobbiamo diventare maturi amici miei ed essere in grado di ascoltare apertamente le opinioni e le proposte altrui: la nostra non è una gara intellettuale per decretare chi è il più bravo di tutti… chi lotta per tale fine è solamente un patetico “imprenditore di sinistra”. La comunità vive sul dialogo e sul dibattito (su questo punto si fonda pure il concetto, ormai così tristemente sfruttato, di cultura). Abbandoniamo il dogmatismo anti-praxis agli ammuffiti centri sociali di vecchio e nostalgico stampo e a quei falsi partiti come la Sinistra Critica, il Partito Comunista dei Lavoratori e soci vari.

    Il mio sarà un discorso banale ma volevo farlo perché troppo spesso si inizia dal complesso senza accorgersi che un pensiero senza una forte, seppur ovvia, base non avrà mai vita lunga. Credo vivamente che il gruppo astensionista possa trasformarsi in qualcosa di altro-da-sé e se ciò sarà fatto in modo propositivo ed innovativo noi lo appoggeremo completamente.
    Scontriamoci totalmente con questo vecchio e insalubre Occidente. Invito soprattutto i nostri amici delle Comunità Proletarie Resistenti e di Kelebek a partecipare attivamente, come già hanno fatto e continuano a fare, a questo discorso-progetto e non ad aspettare, come questa società desidera che sia fatto dalla moltitudine desiderante, che sia sempre qualcun altro a farlo al posto nostro. Costruiamo insieme la “dissoluzione dell’immagine”. Sono convinto che capirete e che ci metteremo tutto in gioco come un unico arto.

    Movimento As.sur.do.

    http://movimentoassurdo.blogspot.com/

  7. #127
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    Omnia Sunt Communia

    valutazione Delle Elezioni
    Prospettive Del Movimento Astensionista
    Incontro Nazionale
    Domenica 4 Maggio, Ore 10:00
    Roma - Csioa Villaggio Globale



    Arditi Non Gendarmi

 

 
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