scusami Nolan, la Bear Stearns è una banca d'affari altamente esposta sui subprime...
le quotazione delle banche italiane risentono dell'andamento delle borse che da inizio anno hanno perso un sacco...
A parte che se c'è la crisi, intesa come collasso, il Governo ti viene a prendere l'oro in casa per farne i propri comodi. Se speri di poterti godere l'oro sei un illuso, purtroppo.
Comunque dovevi comprarlo prima, quando era sugli 800 dollari l'oncia.
Manca il cash, gira solo carta.
E qualcuno si sta iniziando a rendere conto che la gran parte di questa è buona solo per pulirsi il culo.
Voi ci scherzate ma, allarmismi estremistici a parte, ieri è andata come nelle peggiori previsioni. Se le banche (d'affari) iniziano ad andare in default, allora mi sa che son ca*zi davvero.
Per i (consapevolmente e allegramente) lontani dall'economia e dalla finanza:
la struttura finanziaria di un'economia, essendo basata sulla circolazione del denaro, poggia sugli istituti di credito. Le banche.
Quando inizia un periodo nero, se la crisi si ferma sul settore produttivo, sull'occupazione e sulle proprietà, l'uscita è abbastanza facile. Anche nei casi più gravi, forse, basterebbe aspettare e leccarsi le ferite.
Se la crisi arriva sul versante del credito, e le banche iniziano a perder soldi, a non emettere prestiti, a non rimborsare i crediti, a non fidarsi più l'una dell'altra... allora sì che sono dolori per i poveracci. E, moderatamente, anche per i riccastri.
Default per una banca significa semplicemente andare in fallimento.
Credo che le cose stiano per andare così.
Se l'economia collassa, crollano (quasi si azzerano in taluni settori) i consumi. Ergo le imprese, inclusi i colossi multinazionali, falliscono in quanto non vendono più prodotti, comunque non abbastanza per rientrare delle spese.
In questo siamo tutti uguali: se crisi ci sarà, il più povero e il più ricco si troveranno assieme per strada.
Un tempo la nobiltà resisteva alle crisi, mantenendo il proprio tenore di vita, perché si imponeva con l'autorità. Ma ora i ricchi moderni sono giuridicamente persone comuni, dunque se le cose vanno male non hanno granché scampo, considerando che non potrebbero investire altrove.
Il destino per chi ha in banca appena 5 mila euro e chi ne ha oltre 5 milioni risulterebbe uguale.
E' l'errore del principiante, con tutto il rispetto.
Comprare ai massimi ed essere costretto a rivendere ai minimi.
Che cavolo te ne fai di tutto quell'oro? Hai un bel capitale da garantire? Un cospicuo capitale da garantire?
No, perchè altrimenti è solo un discorso propagandistico...
Oggi solo chi ha pelo sullo stomaco e può diversificare, se ha coraggio, investe una parte in borsa.
Chi ha (avuto) un capitale ha, secondo me, fatto bene a comprare una casa (in Italy, in certe zone soprattutto, lo spazio edificabile è talmente irrisorio, che l'acquisto di una casa è sempre una buona cosa).
SE, invece, si presuppone non un periodo di crisi, dura ma limitata, ma si pensa invece al crollo della civiltà occidentale, allora, me lo vuoi spiegare a che cavolo ti serve comprare un paio d'etti d'oro?
Non sarebbe meglio, allora un po' d'ettari di terreno coltivabile (e una gatling, per essere un po' sicuri?)
In teoria. Il fallimento dell'azienda NON distrugge la vita del ricco. Non sempre.
Ovviamente quando dico riccastro o ricco è per farmi capire. Non c'è nessun riferimento moralistico. (Sarò anche un post comunista socialdemocratico, ma non sono scemo).
No. Non siamo tutti uguali. In America (USA) c'è già chi si compra isole e bunker.In questo siamo tutti uguali: se crisi ci sarà, il più povero e il più ricco si troveranno assieme per strada.
Se rimane una struttura sociale integra, la loro perdita è di denaro. Tanto denaro prima, molto denaro perso, abbastanza denaro per ripartire.Un tempo la nobiltà resisteva alle crisi, mantenendo il proprio tenore di vita, perché si imponeva con l'autorità. Ma ora i ricchi moderni sono giuridicamente persone comuni, dunque se le cose vanno male non hanno granché scampo, considerando che non potrebbero investire altrove.
Se la struttura sociale salta (ma è un discorso utopico) la loro è una perdita che può trasformarsi in vantaggio: tanto denaro prima, molto denaro perso, il denaro non vale più nulla, il denaro si trasforma in altro strumento di potere (uomini, mezzi, armi ecc) e si rinizia, poi, più allegramente perchè VIVA! il liberismo totale è a portata di mano. Anzi no, è un'epifania realizzata!