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Discussione: Zapatero

  1. #1
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    Predefinito Zapatero

    Mettendo per un attimo da parte le pur fondamentali conquiste sociali e i diritti civili riconosciuti, visto che Zapatero non è, come si pensa in Italia, soltanto matrimoni gay , se conoscete la situazione spagnola come giudicate il suo lavoro?

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Romamor80 Visualizza Messaggio
    Mettendo per un attimo da parte le pur fondamentali conquiste sociali e i diritti civili riconosciuti, visto che Zapatero non è, come si pensa in Italia, soltanto matrimoni gay , se conoscete la situazione spagnola come giudicate il suo lavoro?
    Usando una terminologia vetero-marxista, direi:

    ottimo dal punto di vista SOVRASTRUTTURALE
    mediocre ed in continuità con Aznar dal punto di vista STRUTTURALE

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Antonio Nemo Visualizza Messaggio
    Usando una terminologia vetero-marxista, direi:

    ottimo dal punto di vista SOVRASTRUTTURALE
    mediocre ed in continuità con Aznar dal punto di vista STRUTTURALE
    quoto e aggiungo: normale che sia decente dal punto di vista sovrastrutturale, anche lui, come qua, è tutto preso dalla politica dei diritti umani...

  4. #4
    Democrazia e Progresso
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    Citazione Originariamente Scritto da Palvesario Visualizza Messaggio
    quoto e aggiungo: normale che sia decente dal punto di vista sovrastrutturale, anche lui, come qua, è tutto preso dalla politica dei diritti umani...
    Infatti. Poi se andiamo al piano socio-economico, Zapatero mi sa tanto di riformista neoliberale. Che non è male, sia chiaro. Il guaio è che si dichiara SOCIALISTA. Ma i socialisti lo vogliono ancora il socialismo??? A me pare di no...

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Antonio Nemo Visualizza Messaggio
    Usando una terminologia vetero-marxista, direi:

    ottimo dal punto di vista SOVRASTRUTTURALE
    mediocre ed in continuità con Aznar dal punto di vista STRUTTURALE
    Beh, se uno in Italia avesse proposto (e attuato) queste misure contro il lavoro precario, gli avrebbero dato del veterobolscevico.


    ACCORDO PER Il MIGLIORAMENTO DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE

    (5 maggio 2006)



    Favorire la competitività, l’occupazione stabile e la coesione sociale costituiscono obiettivo prioritario della fase attuale del dialogo sociale in Spagna, così come definito tra i firmatari del presente accordo nella dichiarazione per il Dialogo Sociale, sottoscritta nel luglio 2004.



    Con quella dichiarazione si definirono gli argomenti, gli obiettivi e gli orientamenti generali secondo i quali si è sviluppato il dialogo sociale fino a raggiungere in questa fase un importante numero di accordi di notevole importanza nell’ambito sociale e del lavoro.



    Con l'accordo attuale i firmatari considerano conclusi i lavori previsti nella dichiarazione accennata nell’ambito specifico relativo al mercato del lavoro e confermano l'impegno al dialogo e alla trattativa come lo strumento per apportare cambiamenti che migliorino il funzionamento del mercato del lavoro.



    L'Accordo risponde all'obiettivo, condiviso dal Governo, dalle Organizzazioni sindacali e dalle Organizzazioni imprenditoriali, che la società spagnola raggiunga livelli elevati di sviluppo economico, qualità nell’occupazione, benessere sociale e coesione territoriale.



    Per raggiungere questo obiettivo risulta fondamentale promuovere un modello di crescita economica equilibrata e duratura basata sulla competitività delle imprese, l’incremento della produttività e la coesione sociale. Il miglioramento della stabilità dell’occupazione, obiettivo del presente accordo, contribuirà ai progressi in tale direzione.



    A loro volta le politiche del lavoro e occupazionali devono essere necessariamente accompagnate da solide politiche nel campo dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture, della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione e delle politiche industriali e ambientali, elementi essenziali per lo sviluppo e qualità dell'occupazione.



    L'Accordo, in quanto espressione del consenso fra le parti firmatarie, costituisce un punto di equilibrio che va nella direzione di favorire e sostenere la creazione di occupazione così come per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e la stabilità dell'occupazione.



    II - Le Organizzazioni sindacali e imprenditoriali ed il Governo si impegnarono nella dichiarazione del luglio 2004 ad analizzare gli elementi che incidono nella creazione dell’occupazione, la stabilità dello stessa e l’utilizzo ingiustificato della precarietà. Per questo motivo si dovevano tenere in debito conto le nuove forme di organizzazione del lavoro.



    Il lavoro della Commissione degli Esperti – istituita con l’accordo sottoscritto nella stessa dichiarazione - ha prodotto un rapporto che è risultato utile per lo sviluppo dei lavori successivi.



    Le riunioni tenute dal Tavolo del Dialogo Sociale sul mercato del lavoro, come pure i Documenti delle proposte presentate da tutte le parti, hanno permesso di approfondire in modo dettagliato e preciso l’insieme degli aspetti che, a giudizio di ogni interlocutore, incidono nella crescita dell’occupazione, nel miglioramento della stabilità occupazionale e dell’utilizzo appropriato delle assunzioni a termine.



    Come risultato di tutto ciò l’Accordo contiene un insieme di misure che includono diversi aspetti del funzionamento del mercato del lavoro. Dal punto di vista del loro scopo, questi possono essere raggruppati in tre grandi capitoli.



    In primo luogo, l’Accordo contiene le misure dirette a promuovere e sostenere l’occupazione, i contratti a tempo indeterminato e la trasformazione del lavoro a termine in fisso, incentivando e stimolando i nuovi contratti a tempo indeterminato e riducendo le contribuzioni al Fondo di Garanzia Salariale e della Disoccupazione, alle imprese che si sono impegnate nella stabilizzazione dei rapporti di lavoro.



    In secondo luogo, l’accordo include misure per limitare il succedersi di rapporti di lavoro a termine, così come misure per introdurre una maggiore trasparenza nel subappalto di opere e servizi fra le aziende quando fanno capo a uno stesso sito produttivo. Inoltre si prevede un importante rafforzamento delle risorse umane e materiali dell’Ispettorato del Lavoro e della Previdenza Sociale, prevedendo la partecipazione delle parti sociali nella definizione dei suoi obiettivi e programmi.



    In terzo luogo, si concordano misure destinate, da un lato, a potenziare l’efficienza delle politiche attive per l’occupazione e la capacità di lavoro del Sistema nazionale per l’occupazione e, dall’altro, a migliorare la protezione dei lavoratori prima della perdita del lavoro, tanto in materia di indennità di disoccupazione quanto nelle prestazioni del fondo di garanzia salariale.



    L’Accordo riflette la convinzione che la scommessa per il miglioramento della produttività da lavoro e della competitività di impresa, che sono due delle grandi sfide del futuro per l’Economia Spagnola, deve passare necessariamente attraverso un livello maggiore di stabilità dell’occupazione.



    Il governo, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali firmatarie del presente accordo, rivolgono fin d’ora un appello affinché sia conosciuto e conseguentemente applicato nei suoi contenuti. Un appello, in definitiva, per vincere una scommessa strategica per la stabilità occupazionale.





    I. MISURE PER STIMOLARE E SOSTENERE I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E LA TRASFORMAZIONE A FISSO DEL LAVORO A TERMINE



    Lo stimolo all’utilizzo dell’assunzione a tempo indeterminato iniziale da parte delle aziende, il sostegno per la trasformazione dei contratti che oggi sono a termine in fissi e le misure di sostegno pubblico verso l’assunzione stabile costituiscono gli obiettivi prioritari del presente accordo.



    L’accordo Interconfederale di stabilità dell'occupazione del 1997, che condivideva questi stessi obiettivi, consente alla luce dei risultati ottenuti una valutazione positiva, tale per cui non sembra opportuno introdurre variazioni di fondo.



    Tuttavia, per contribuire all’obiettivo di mantenere la creazione di posti di lavoro e per incrementare le assunzioni a tempo indeterminato, si stabilisce che il contributo delle imprese contro la disoccupazione per i lavoratori stabili sia minore dell’attuale. Inoltre, viene ridotto il contributo dell’impresa al Fondo di Garanzia Salariale, senza però provocare conseguenze sull’equilibrio finanziario dell’istituzione.



    È necessario, anche, rivedere i limiti temporali attualmente vigenti che limitano la possibilità di trasformazione in "contratti per la promozione dei contratti a tempo indeterminato" dei contratti a termine sottoscritti prima del 31 dicembre di 2003; ciò che può avere impedito negli ultimi anni la trasformazione in contratti a tempo indeterminato di contratti a termine stipulati dopo quella data.



    Inoltre, per raggiungere gli obiettivi sopra indicati, si modifica il sistema degli incentivi ad assunzioni a tempo indeterminato in quattro aspetti: individuare meglio i gruppi di soggetti beneficiari estendendo la relativa applicazione ai giovani da 16 a 30 anni, fino ad oggi esclusi da tale possibilità, semplificare il sistema degli incentivi, estendere la durata dei benefici con l’obiettivo di favorire il mantenimento dell'occupazione, e sostituire l’attuale sistema di incentivi passando dal sistema in percentuale a un sistema a quote fisse.



    Le misure concrete dell’accordo sono le seguenti:



    1. Promozione del contratto per lo sviluppo del contratto di lavoro a tempo indeterminato.



    Sarà riconosciuta la possibilità di trasformazione dei contratti a termine stipulati fino a 31 dicembre 2007 in contratti per la promozione del contratto a tempo indeterminato. Per questo sarà modificata la disposizione aggiuntiva prima , comma 2, lettera b), della legge 12/2001, del 9 luglio, “Misure urgenti di riforma del mercato del lavoro”, che sarà così scritta:



    “2. Il contratto (per la promozione del contratto a tempo indeterminato) potrà essere stipulato con i lavoratori che appartengano a uno dei seguenti gruppi:



    b) Lavoratori che, alla data della stipulazione del nuovo contratto per la promozione del contratto a tempo indeterminato, sono stati occupati nella stessa con un contratto a termine, compresi i contratti di formazione, che siano stati stipulati prima del 31 dicembre 2007.„



    2. Nuovo programma di incentivi e piano straordinario di trasformazione a fissi dei contratti a termine



    1º. I gruppi di lavoratori disoccupati la cui assunzione iniziale a tempo indeterminato sarà oggetto di incentivazione sono i seguenti:



    a) Donne.

    b) Giovani di età compresa tra sedici e trenta anni, ambedue incluse

    c) Lavoratori con più di 45 anni.

    d) Iscritti al “centro per l’impiego/collocamento” da almeno sei mesi consecutivi.

    e) Disabili

    f) Lavoratori in situazione di esclusione sociale.

    g) Vittime di violenza di genere.



    2° . Si mantengono secondo l'attuale regolamento gli incentivi per i lavoratori di sessanta o più anni, con un’anzianità in azienda di almeno cinque anni.



    3º. Continuerà ad essere oggetto di incentivazione la trasformazione in contratti a tempo indeterminato dei contratti a contenuto formativo, contratti a tempo parziale o a termine per la sostituzione di lavoratori parzialmente o anticipatamente in pensione, sopprimendo gli incentivi in tutti gli altri casi di trasformazione del contratto.



    4º. In via eccezionale, nell’ambito di un Piano straordinario gli incentivi saranno concessi anche per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine, inclusi quelli indicati al punto precedente, sottoscritti anteriormente al 1° giugno 2006, sempre che la trasformazione avvenga entro il 1° gennaio 2007.



    5º. Saranno beneficiari degli incentivi le imprese e i lavoratori autonomi che sottoscrivono contratti a tempo pieno e indeterminato, compresi i part-time verticali, con i lavoratori sopra indicati, secondo le quote e la durata stabilite nella tabella allegata.

    Si estendono gli incentivi alle persone in possesso dei requisiti indicati nella tabella allegata che siano inquadrati come soci lavoratori in cooperative o società di lavoro



    6º. Quando il contratto a tempo indeterminato sia a tempo parziale, gli incentivi previsti nella tabella allegata saranno riconosciuti nelle seguenti misure:

    a) 75%, quando l’orario giornaliero di lavoro sia compreso tra il 50% e il 75% dell’orario pieno;

    b) 50%, quando l’orario di lavoro sia compreso tra il 25% e il 50% dell’orario pieno.

    c) 25%, quando l’orario di lavoro sia inferiore a 25% dell’orario pieno.




    3. Riduzione degli oneri contributivi a carico delle imprese.



    1º. Saranno introdotte le seguenti modifiche all’articolo 110 comma 9, numero 2. A) e B), della legge del Bilancio Generale dello Stato per il 2006.

    a) I contributi a carico dell’impresa per la disoccupazione relativamente ai contratti a tempo indeterminato saranno abbassati, riducendo di 0.25 punti il contributo a partire dal 1° luglio 2006, passando all’attuale 6% al 5.75% e di un ulteriore 0.25 a partire dal 1° luglio 2008 passando dal 5.75% al 5.50%, fino a raggiungere una riduzione totale di 0.50 punti

    b) Si parificherà il contributo aziendale per la disoccupazione relativamente ai contratti a tempo pieno e determinato stipulati dalle imprese di lavoro interinale a quello dei contratti a termine diretti , passando dall’attuale 7.70% al 6.70% a partire dal 1° luglio 2006.

    c) Sarà ridotto l’attuale contributo aziendale al FOGASA (Fondo de Garantia Salarial), che sarà stabilito nella misura dello 0.2% a partire dal 1° luglio 2006.



    2º. Nel provvedimento con il quale si darà esecuzione al presente accordo, sarà inserita una disposizione del seguente tenore:



    “Le future modifiche nell’entità dei contributi e delle prestazioni del Fondo di garanzia salariale saranno determinate dall’andamento dell’avanzo di gestione dello stesso, che potrà essere utilizzato come fondo di compensazione per il finanziamento delle necessità annuali dell’organismo, previa consultazione del relativo consiglio di amministrazione„.











    NUOVO PROGRAMMA DELLA PROMOZIONE DELL’OCCUPAZIONE

    ACCORDO PER Il MIGLIORAMENTO DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE

    (5 maggio 2006)



    Favorire la competitività, l’occupazione stabile e la coesione sociale costituiscono obiettivo prioritario della fase attuale del dialogo sociale in Spagna, così come definito tra i firmatari del presente accordo nella dichiarazione per il Dialogo Sociale, sottoscritta nel luglio 2004.



    Con quella dichiarazione si definirono gli argomenti, gli obiettivi e gli orientamenti generali secondo i quali si è sviluppato il dialogo sociale fino a raggiungere in questa fase un importante numero di accordi di notevole importanza nell’ambito sociale e del lavoro.



    Con l'accordo attuale i firmatari considerano conclusi i lavori previsti nella dichiarazione accennata nell’ambito specifico relativo al mercato del lavoro e confermano l'impegno al dialogo e alla trattativa come lo strumento per apportare cambiamenti che migliorino il funzionamento del mercato del lavoro.



    L'Accordo risponde all'obiettivo, condiviso dal Governo, dalle Organizzazioni sindacali e dalle Organizzazioni imprenditoriali, che la società spagnola raggiunga livelli elevati di sviluppo economico, qualità nell’occupazione, benessere sociale e coesione territoriale.



    Per raggiungere questo obiettivo risulta fondamentale promuovere un modello di crescita economica equilibrata e duratura basata sulla competitività delle imprese, l’incremento della produttività e la coesione sociale. Il miglioramento della stabilità dell’occupazione, obiettivo del presente accordo, contribuirà ai progressi in tale direzione.



    A loro volta le politiche del lavoro e occupazionali devono essere necessariamente accompagnate da solide politiche nel campo dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture, della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione e delle politiche industriali e ambientali, elementi essenziali per lo sviluppo e qualità dell'occupazione.



    L'Accordo, in quanto espressione del consenso fra le parti firmatarie, costituisce un punto di equilibrio che va nella direzione di favorire e sostenere la creazione di occupazione così come per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e la stabilità dell'occupazione.



    II - Le Organizzazioni sindacali e imprenditoriali ed il Governo si impegnarono nella dichiarazione del luglio 2004 ad analizzare gli elementi che incidono nella creazione dell’occupazione, la stabilità dello stessa e l’utilizzo ingiustificato della precarietà. Per questo motivo si dovevano tenere in debito conto le nuove forme di organizzazione del lavoro.



    Il lavoro della Commissione degli Esperti – istituita con l’accordo sottoscritto nella stessa dichiarazione - ha prodotto un rapporto che è risultato utile per lo sviluppo dei lavori successivi.



    Le riunioni tenute dal Tavolo del Dialogo Sociale sul mercato del lavoro, come pure i Documenti delle proposte presentate da tutte le parti, hanno permesso di approfondire in modo dettagliato e preciso l’insieme degli aspetti che, a giudizio di ogni interlocutore, incidono nella crescita dell’occupazione, nel miglioramento della stabilità occupazionale e dell’utilizzo appropriato delle assunzioni a termine.



    Come risultato di tutto ciò l’Accordo contiene un insieme di misure che includono diversi aspetti del funzionamento del mercato del lavoro. Dal punto di vista del loro scopo, questi possono essere raggruppati in tre grandi capitoli.



    In primo luogo, l’Accordo contiene le misure dirette a promuovere e sostenere l’occupazione, i contratti a tempo indeterminato e la trasformazione del lavoro a termine in fisso, incentivando e stimolando i nuovi contratti a tempo indeterminato e riducendo le contribuzioni al Fondo di Garanzia Salariale e della Disoccupazione, alle imprese che si sono impegnate nella stabilizzazione dei rapporti di lavoro.



    In secondo luogo, l’accordo include misure per limitare il succedersi di rapporti di lavoro a termine, così come misure per introdurre una maggiore trasparenza nel subappalto di opere e servizi fra le aziende quando fanno capo a uno stesso sito produttivo. Inoltre si prevede un importante rafforzamento delle risorse umane e materiali dell’Ispettorato del Lavoro e della Previdenza Sociale, prevedendo la partecipazione delle parti sociali nella definizione dei suoi obiettivi e programmi.



    In terzo luogo, si concordano misure destinate, da un lato, a potenziare l’efficienza delle politiche attive per l’occupazione e la capacità di lavoro del Sistema nazionale per l’occupazione e, dall’altro, a migliorare la protezione dei lavoratori prima della perdita del lavoro, tanto in materia di indennità di disoccupazione quanto nelle prestazioni del fondo di garanzia salariale.



    L’Accordo riflette la convinzione che la scommessa per il miglioramento della produttività da lavoro e della competitività di impresa, che sono due delle grandi sfide del futuro per l’Economia Spagnola, deve passare necessariamente attraverso un livello maggiore di stabilità dell’occupazione.



    Il governo, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali firmatarie del presente accordo, rivolgono fin d’ora un appello affinché sia conosciuto e conseguentemente applicato nei suoi contenuti. Un appello, in definitiva, per vincere una scommessa strategica per la stabilità occupazionale.





    I. MISURE PER STIMOLARE E SOSTENERE I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E LA TRASFORMAZIONE A FISSO DEL LAVORO A TERMINE



    Lo stimolo all’utilizzo dell’assunzione a tempo indeterminato iniziale da parte delle aziende, il sostegno per la trasformazione dei contratti che oggi sono a termine in fissi e le misure di sostegno pubblico verso l’assunzione stabile costituiscono gli obiettivi prioritari del presente accordo.



    L’accordo Interconfederale di stabilità dell'occupazione del 1997, che condivideva questi stessi obiettivi, consente alla luce dei risultati ottenuti una valutazione positiva, tale per cui non sembra opportuno introdurre variazioni di fondo.



    Tuttavia, per contribuire all’obiettivo di mantenere la creazione di posti di lavoro e per incrementare le assunzioni a tempo indeterminato, si stabilisce che il contributo delle imprese contro la disoccupazione per i lavoratori stabili sia minore dell’attuale. Inoltre, viene ridotto il contributo dell’impresa al Fondo di Garanzia Salariale, senza però provocare conseguenze sull’equilibrio finanziario dell’istituzione.



    È necessario, anche, rivedere i limiti temporali attualmente vigenti che limitano la possibilità di trasformazione in "contratti per la promozione dei contratti a tempo indeterminato" dei contratti a termine sottoscritti prima del 31 dicembre di 2003; ciò che può avere impedito negli ultimi anni la trasformazione in contratti a tempo indeterminato di contratti a termine stipulati dopo quella data.



    Inoltre, per raggiungere gli obiettivi sopra indicati, si modifica il sistema degli incentivi ad assunzioni a tempo indeterminato in quattro aspetti: individuare meglio i gruppi di soggetti beneficiari estendendo la relativa applicazione ai giovani da 16 a 30 anni, fino ad oggi esclusi da tale possibilità, semplificare il sistema degli incentivi, estendere la durata dei benefici con l’obiettivo di favorire il mantenimento dell'occupazione, e sostituire l’attuale sistema di incentivi passando dal sistema in percentuale a un sistema a quote fisse.



    Le misure concrete dell’accordo sono le seguenti:



    1. Promozione del contratto per lo sviluppo del contratto di lavoro a tempo indeterminato.



    Sarà riconosciuta la possibilità di trasformazione dei contratti a termine stipulati fino a 31 dicembre 2007 in contratti per la promozione del contratto a tempo indeterminato. Per questo sarà modificata la disposizione aggiuntiva prima , comma 2, lettera b), della legge 12/2001, del 9 luglio, “Misure urgenti di riforma del mercato del lavoro”, che sarà così scritta:



    “2. Il contratto (per la promozione del contratto a tempo indeterminato) potrà essere stipulato con i lavoratori che appartengano a uno dei seguenti gruppi:



    b) Lavoratori che, alla data della stipulazione del nuovo contratto per la promozione del contratto a tempo indeterminato, sono stati occupati nella stessa con un contratto a termine, compresi i contratti di formazione, che siano stati stipulati prima del 31 dicembre 2007.„



    2. Nuovo programma di incentivi e piano straordinario di trasformazione a fissi dei contratti a termine



    1º. I gruppi di lavoratori disoccupati la cui assunzione iniziale a tempo indeterminato sarà oggetto di incentivazione sono i seguenti:



    a) Donne.

    b) Giovani di età compresa tra sedici e trenta anni, ambedue incluse

    c) Lavoratori con più di 45 anni.

    d) Iscritti al “centro per l’impiego/collocamento” da almeno sei mesi consecutivi.

    e) Disabili

    f) Lavoratori in situazione di esclusione sociale.

    g) Vittime di violenza di genere.



    2° . Si mantengono secondo l'attuale regolamento gli incentivi per i lavoratori di sessanta o più anni, con un’anzianità in azienda di almeno cinque anni.



    3º. Continuerà ad essere oggetto di incentivazione la trasformazione in contratti a tempo indeterminato dei contratti a contenuto formativo, contratti a tempo parziale o a termine per la sostituzione di lavoratori parzialmente o anticipatamente in pensione, sopprimendo gli incentivi in tutti gli altri casi di trasformazione del contratto.



    4º. In via eccezionale, nell’ambito di un Piano straordinario gli incentivi saranno concessi anche per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine, inclusi quelli indicati al punto precedente, sottoscritti anteriormente al 1° giugno 2006, sempre che la trasformazione avvenga entro il 1° gennaio 2007.



    5º. Saranno beneficiari degli incentivi le imprese e i lavoratori autonomi che sottoscrivono contratti a tempo pieno e indeterminato, compresi i part-time verticali, con i lavoratori sopra indicati, secondo le quote e la durata stabilite nella tabella allegata.

    Si estendono gli incentivi alle persone in possesso dei requisiti indicati nella tabella allegata che siano inquadrati come soci lavoratori in cooperative o società di lavoro



    6º. Quando il contratto a tempo indeterminato sia a tempo parziale, gli incentivi previsti nella tabella allegata saranno riconosciuti nelle seguenti misure:

    a) 75%, quando l’orario giornaliero di lavoro sia compreso tra il 50% e il 75% dell’orario pieno;

    b) 50%, quando l’orario di lavoro sia compreso tra il 25% e il 50% dell’orario pieno.

    c) 25%, quando l’orario di lavoro sia inferiore a 25% dell’orario pieno.



    3. Riduzione degli oneri contributivi a carico delle imprese.



    1º. Saranno introdotte le seguenti modifiche all’articolo 110 comma 9, numero 2. A) e B), della legge del Bilancio Generale dello Stato per il 2006.

    a) I contributi a carico dell’impresa per la disoccupazione relativamente ai contratti a tempo indeterminato saranno abbassati, riducendo di 0.25 punti il contributo a partire dal 1° luglio 2006, passando all’attuale 6% al 5.75% e di un ulteriore 0.25 a partire dal 1° luglio 2008 passando dal 5.75% al 5.50%, fino a raggiungere una riduzione totale di 0.50 punti

    b) Si parificherà il contributo aziendale per la disoccupazione relativamente ai contratti a tempo pieno e determinato stipulati dalle imprese di lavoro interinale a quello dei contratti a termine diretti , passando dall’attuale 7.70% al 6.70% a partire dal 1° luglio 2006.

    c) Sarà ridotto l’attuale contributo aziendale al FOGASA (Fondo de Garantia Salarial), che sarà stabilito nella misura dello 0.2% a partire dal 1° luglio 2006.



    2º. Nel provvedimento con il quale si darà esecuzione al presente accordo, sarà inserita una disposizione del seguente tenore:





    Donne

    Disoccupate e vittime di violenza di genere; Con contratto a partire dal 24 mese dal parto; Con contratto dopo 5 anni di inattività lavorativa, se , prima del ritiro abbiano lavorato al meno 3 anni; Con contratto sospeso ( a tempo indefinito o a termine) reincorporata dopo la maternità

    Con età superiore a 45 anni

    Giovani
    Da 16 a 30 anni

    Altri gruppi o situazioni speciali

    Disoccupati da almeno 6 mesi e persone in situazione di esclusione sociale; Trasformazioni a tempo indeterminato di contratti formativi, di sostituzione o ricambio per pensionamento; Persone disabili; Persone disabili gravi che provengano da situazioni protette

    PIANO STRAORDINARIO DI TRASFORMAZIONE DI OCCUPAZIONE PRECARIA IN FISSA

    Trasformazione a tempo indeterminato di contratti a termine, inclusi i contratti di formazione, di ricambio o sostituzione per pensionamento, in tutti i casi realizzati prima del 1 giugno 2006, sempre che la trasformazione si realizzi prima del 1 marzo 2007

    INCENTIVI IN SITUAZIONI STRAORDINARIE DI CONTRATTI A TERMINE

    Vittime di violenza di genere
    Persone in situazioni di esclusione sociale
    Persone disabili

    http://www.cgil.it/GIURIDICO/Politic...agna%20ctd.htm



    Ps: mio figlio vive a Siviglia

  6. #6
    MMDCCLXII Ab urbe condita
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  7. #7
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    In Italia è di moda definire "di sinistra" anche Calearo e Colaninno, per cui... Zapatero sarebbe certamente un comunista!

  8. #8
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    La rivoluzione di Zapatero



    di Andrea Albertazzi

    Nella Spagna dell’era Zapatero, dopo 14 mesi di intense negoziazioni, il 9 maggio scorso governo, sindacati e federazioni di imprenditori hanno siglato un accordo che alcuni definiscono “storico”: una riforma del diritto del lavoro che ha l’obiettivo di ridurre in misura sensibile la precarietà dell’occupazione.

    José Luis Rodriguez Zapatero, durante la campagna elettorale che lo portò, quasi a sorpresa, a ricoprire il ruolo di primo ministro, promise di mettere un freno ai cosiddetti “contratti spazzatura”, e questo accordo è una vera e propria conquista in tal senso per il governo spagnolo.

    Era dal 1997 che non veniva sottoscritta un’intesa tripartita sulla stabilità dell’impiego in Spagna e finalmente, grazie alla concertazione di questi mesi, l’accordo firmato sembra contenere alcune misure che aiutano a combattere concretamente la precarietà del lavoro. La normativa prenderà probabilmente la forma di un decreto legge che il primo ministro Zapatero firmerà in questi giorni e, se tutto procederà come previsto, sarà in vigore dal 1° luglio 2006.

    Una decina di anni fa in Spagna il tasso di disoccupazione era altissimo: superava il 20 per cento. Furono così incentivati i contratti a tempo determinato per ridurre questo dato e, in un certo senso, la cosa funzionò: oggi il tasso di disoccupazione spagnolo è sotto il 10 per cento. C’è stato però nello stesso periodo quello che si può tranquillamente chiamare un vero e proprio abuso dei contratti temporanei, e il risultato è che oggi il mondo del lavoro spagnolo è diventato il più precario d’Europa: un lavoratore su tre ha un contratto a tempo determinato, e ciò significa che la situazione è di vera emergenza.

    Cosa prevede l’accordo
    La Spagna insegue il resto dei paesi europei nelle classifiche sulla produttività e sugli investimenti nelle nuove tecnologie, e il nuovo accordo, secondo i dati ufficiali, beneficerà un numero di lavoratori precari fra 1 e 1,5 milioni, specialmente giovani, stimolando al tempo stesso la produttività economica.

    L’intesa faciliterà la trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato, obbligando il datore di lavoro a fare un contratto definitivo al lavoratore che abbia prestato la sua opera per 24 mesi con contratti di tipo precario per un periodo di 30 mesi nella stessa azienda: questo divieto alla reiterazione dei contratti temporanei ha proprio il fine di considerare la condizione di lavoro a tempo determinato come, appunto, una condizione a termine, destinata a modificarsi entro un tempo stabilito. Inoltre i datori di lavoro che decideranno entro il 2006 la trasformazione dell’impiego da precario a tempo indeterminato riceveranno un bonus di 800 euro per 3 anni.

    Le misure previste hanno anche lo scopo esplicito di favorire l’entrata stabile nel mondo del lavoro dei giovani, indubbiamente i più colpiti dalla precarietà. Sono previsti 4 anni di incentivi, da 600 a 800 all’anno, per chi assume a tempo indeterminato giovani (dai 16 ai 30 anni). Anche per i datori di lavoro che assumono altre categorie di lavoratori sono previsti incentivi: a chi assume disoccupati da almeno 6 mesi e persone qualificate come ‘in situazione di esclusione sociale’ sono assicurati incentivi di 600 euro all’anno per 4 anni. Ai datori di lavoro che convertono in tempo indeterminato contratti di sostituzione di un pensionato o contratti di formazione sono conferiti 500 euro all’anno per 4 anni. A chi assume disabili con contratti stabili sono conferiti dai 3000 ai 3200 euro annuali per tutta la durata del contratto.

    Anche a chi assume ultra 45enni, sempre a tempo indeterminato, sono conferiti 1200 euro all’anno per tutta la durata del contratto, questo allo scopo di incentivare le riassunzioni dei lavoratori che perdono il lavoro in età non più giovane e che faticano a rientrare nel mondo del lavoro.

    Ai datori di lavoro che assumono donne con contratto a tempo indeterminato saranno conferiti dagli 850 ai 1200 euro annuali per 4 anni. Quest’ultima cifra è prevista per le donne che rientrano dalla maternità. Ovviamente tutte queste sovvenzioni sono accompagnate da precise definizioni del distacco illegale dei lavoratori tra diverse imprese e da azioni da intraprendere contro queste pratiche, onde evitare frodi e abusi. È previsto inoltre un taglio dei contributi per la disoccupazione, che verranno ridotti dello 0,50 per cento.

    Ai datori di lavoro è concesso di trasformare entro il 2008 i contratti precari in contratti a tempo indeterminato, o di dar vita a nuovi contratti a tempo indeterminato, beneficiando di un meccanismo che li porterà a pagare, in caso di licenziamento del lavoratore, un’indennità inferiore a quella che sarebbe stabilita normalmente. Evidentemente tutte queste misure hanno per lo Stato un costo, sia in termini economici che in termini sociali. Ma la scelta di fondo che ha guidato il governo in questo accordo è quella di privilegiare gli incentivi alle imprese che assumono con un certo tipo di contratto rispetto al pagamento di un’indennità di disoccupazione o ad altri tipi di sussidio a favore dei disoccupati.

    Le reazioni del mondo politico e sindacale
    Il ministro del Lavoro spagnolo, Jesus Caldera, ha definito “rivoluzionarie” alcune delle misure contemplate nell’accordo. Per la Uniòn General de Trabajadores (Ugt) l’accordo è uno strumento utile per attaccare quello che è diventato il problema centrale del mercato del lavoro spagnolo, cioè la precarietà. Càndido Méndez, segretario generale dell’Ugt, sostiene che tutti gli attori sociali dovranno ora sforzarsi per portare a compimento l’accordo. Anche la confederazione sindacale Comisiones Obreras (CcOo), vede con favore l’accordo, perché non solo agevola la crescita e l’occupazione ma rafforza anche il valore del dialogo sociale in contrapposizione alle decisioni unilaterali che spesso venivano assunte dai datori di lavoro o dal governo. CcOo sottolinea però che non tutto il possibile è stato fatto e che molti degli impegni assunti con questo accordo andranno verificati in sede di contrattazione collettiva, strumento che rimane essenziale per tradurre tali impegni in azioni concrete. Anche la Confederazione europea dei sindacati (Ces) saluta positivamente l’accordo, invitando gli altri governi europei a seguire l’esempio spagnolo nella lotta alla precarietà e invitando anche la Commissione europea a esaminare cosa può essere fatto a questo riguardo a livello europeo.

    Non mancano tuttavia le voci critiche. Per alcuni rappresentanti delle lobby imprenditoriali spagnole le riforme sarebbero troppo timide perché non toccano il rigido sistema di contrattazione collettiva spagnolo, che loro vorrebbero veder passare da un livello settoriale al livello della singola impresa.

    Il partito di sinistra Izquierda Unita, il sindacato basco Ela e anche una minoranza interna a CcOo criticano l’accordo perché, a loro parere, non offre soluzione ai problemi della disoccupazione e della precarietà in un paese come la Spagna, dove la differenza tra l’incremento dei redditi da capitale e quelli da lavoro è enorme.

    (www.rassegna.it, Rassegna sindacale, n. 19, maggio 2006)
    http://www.rassegna.it/2006/europamo...i/zapatero.htm


    Non dico che sia l' Eden, assolutamente, però in Italia queste cose nessuno se le è sognate di fare.

  9. #9
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    E anche di questo, in Italia non c'è neppure l' ombra.



    Come si fa a non dire Viva Zapatero? E perché in Italia non si può fare? E’ troppo di sinistra?

    (ANSA) - MADRID, 18 SET - Il premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero ha oggi annunciato un piano di aiuti per favorire l’accesso dei giovani alla casa e agevolazioni fiscali per tutti coloro che sono in affitto e dispongono di un basso reddito. Il piano, che entrerà in vigore nel gennaio 2008, prevede un aiuto mensile di 210 euro per 4 anni e di un reddito di 600 per pagare i mesi di deposito di affitto per tutti i giovani tra 22 e 30 anni con un reddito non superiore a 22.000 euro. Zapatero ha anche annunciato, a cinque mesi dalle elezioni politiche, che tutti coloro, senza limiti di et…, che hanno un reddito non superiore ai 24.000 euro e che siano in affitto, si gioveranno degli stessi sgravi fiscali di chi oggi acquista un alloggio.
    http://bertuccelli-livorno.blogautor...viva-zapatero/


    Ps: i 210 euro sono al mese, più i 600 euro per il deposito iniziale.

  10. #10
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    vogliamo vedere la politica energetica?

    L'energia rinnovabile non e' mai troppa!
    La Spagna ha gia' raggiunto gli obiettivi di sviluppo e diffusione del solare fissati dal Governo per il 2010.
    Secondo gli analisti la crescita del settore e' addirittura eccessiva, tanto che si prospetta una riduzione degli incentivi e in particolare dei contributi per i kwh prodotti dagli impianti privati.
    Il taglio del 5% verrebbe comunque compensato da un costo inferiore dei pannelli.
    Negli ultimi anni la Spagna e' diventata il quarto produttore mondiale di pannelli solari (dopo Germania, Giappone e Stati Uniti) e il fotovoltaico rimarra' la punta di diamante della politica energetica del Paese.
    (Fonte: Lanuovaecologia)
    http://www.radicalsocialismo.it/inde...103&Itemid=209


    Ps: il governo ha stabilito che tutti gli edifici pubblici dovranno essere alimentati dal fotovoltaico.

 

 
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