Do you remember Cermis?

Il 3 febbraio 1998 alle ore 15.13 un Grumman EA-6B Prowler, aereo militare statunitense del Corpo dei Marines al comando del capitano Richard Ashby, decollato dalla base aerea di Aviano alle 14.36 per un volo di addestramento, dopo una serie di acrobazie in cui si era prodotto – sotto gli occhi di decine di testimoni – sorvolando a bassissima quota la Pianura Padana, tranciò il cavo della funivia del Cermis, in Val di Fiemme. Le 20 persone all’interno della cabina caddero per 80 metri, schiantandosi al suolo. Il velivolo, nonostante i gravi danni e la perdita di carburante, fu comunque in grado di far ritorno alla base con l’equipaggio incolume.
Nella strage morirono i 19 passeggeri ed il manovratore della funivia, tutti cittadini europei, tra i quali tre italiani, sette tedeschi, cinque belgi, due polacchi, due austriaci e un’olandese. Come a dire, gli Stati Uniti contro l’Europa.
A dieci anni di distanza, i due piloti del Prowler hanno attivato una procedura di appello. Richard Ashby e Joseph Schweitzer furono infatti scagionati dalla Corte marziale per l’accusa di omicidio colposo ma vennero però radiati con disonore dalle forze armate per avere interferito con la giustizia. I due avevano nascosto un video che testimoniava le manovre spericolate di quel giorno e lo avevano poi distrutto gettandolo in un falò. Tutto sommato una punizione all’acqua di rose, per Ashby sei mesi di reclusione poi ridotti a quattro per buona condotta, mentre Schweitzer non passò neppure un giorno in carcere.
Andando in appello, i due marines vorrebbero vedere rovesciata la sentenza per non perdere il diritto alla pensione ed altri benefici economici. La richiesta si basa su un presunto vizio delle procedure giuridiche: Ashby sostiene che ai tempi del processo ci fu un accordo segreto tra accusa e difesa per scagionarli dalle accuse più gravi riservando però loro una bacchettata sulle mani, come contentino per le proteste dell’Italia. La loro radiazione con disonore ha comportato la perdita non solo della pensione ma anche di varie altre agevolazioni riservate ai militari di carriera quali mutui a tassi di favore, assicurazione mediche e sulla vita a basso costo, l’accesso a prodotti bancari particolarmente attraenti offerti dalle banche solo ai militari. E sappiamo bene che aria tira oggi, per il cittadino statunitense medio, sotto questi versanti.
Per quanto concerne Schweitzer, il generale Joseph Weber ha deciso che la procedura fu corretta e che non c’è ragione di cambiare il verdetto; per Ashby, invece, la questione è ancora aperta.
William Raney e Chandler Seagraves, gli altri due marines presenti sull’aereo senza però essere ai comandi, al processo furono giudicati non colpevoli anche perché avevano “scarsa visibilità delle manovre”. Nonostante questo, sorprende persino gli esperti di giustizia militare che Seagraves abbia continuato a volare, diventando addirittura pilota d’èlite con i cosiddetti “Angeli Azzurri” ed ottenendo tre medaglie e vari riconoscimenti.
Ma che bravi ragazzi…

N.B.: Giorgio Lunelli, ex giornalista Rai autore della prima diretta radiofonica in loco, in occasione del decennale della strage ha raccontato il seguente episodio al quotidiano “l’Adige”: “Stavo per andare in onda ma un caposervizio di Roma mi aveva ordinato di non dire che la responsabilità era di un aereo americano perché dalla base di Aviano era arrivata un’agenzia che parlava dello scarrucolamento della cabina.
Ma io ero lì a pochi passi ed avevo visto chiaramente che la fune era tranciata. E così cominciai il mio servizio…”.

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