Il professor Marcelletti è uno delle nostre parti. Molti nostri conterranei lo ricordano come un medico sensibile, uno scienziato capace, una persona perbene. Marcelletti ha preferito lasciare la sua civile Terra e trasferirsi in Sicilia, una Regione dove, può capitare, è capitato, di incorrere in qualche veleno. Che sia successo anche al nostro illustre corregionale?!

ANCONA - Concussione, truffa, peculato? E’ grande l’incredulità, ad Ancona e nelle Marche, per le accuse che vengono rivolte al professor Carlo Marcelletti, da ieri agli arresti domiciliari nel suo residence di Palermo. Nella città dove ha corso nel 1993 come candidato sindaco la voce rimbalzata da Palermo ha destato stupore. Molti di quanti lo conoscono in città veramente, non riescono a crederci. Viaggiano su questo tono le reazioni, a cominciare da alcuni di coloro che parteciparono, nel 1993, alla competizione elettorale in cui la lista civica del patto “Segni”, capeggiata da Marcelletti, si candidò in alternativa alla formazione guidata da Renato Galeazzi, che poi vinse le elezioni. Lo stesso onorevole Galeazzi ci ha detto: “Sì , le elezioni Marcelletti le perse, poi lui se ne andò da Ancona, dopo anche alcune critiche, penso ingenerose, rivolte alla città. Professionalmente, Carlo Marcelletti ha fatto il suo percorso, un percorso del livello che tutti sappiamo. Nessun commento sulla vicenda giudiziaria, però gli auguro di chiarire subito tutto. Quello che mi ha colpito di lui – conclude Galeazzi – fu quando, come commissione parlamentare andammo a vedere come funzionasse la Sanità siciliana. Marcelletti nell’occasione fece una dura denuncia del malaffare che caratterizzava, a suo dire, la Sanità dell’isola”.

Bernardo Marinelli, notissimo imprenditore anconetano, condivise in prima persona, con Marcelletti, l’avventura della lista civica del ’93. Dice: “Tutti sanno dello slancio di solidarietà di Carlo Marcelletti. Non posso credere abbia messo in piedi una truffa per trarne vantaggio. Stento a immaginarlo. Sull’avventura elettorale, credo che quella di Marcelletti fosse, con tutto il rispetto, solo un “gioco”. Guai, davvero se avesse vinto. Avremmo perso un luminare della cardiochirurgia”.

Ezio Giacchetti, contitolare col fratello Marco, del noto e rinomato stabilimento-ristorante di Portonovo, frequentatissimo da Marcelletti, conosce il cardiochirurgo da anni: “Non so niente della vicenda giudiziaria, non posso esprimermi. Posso dire solo che Carlo è un nostro vecchio cliente e amico”. Paolo Pelosi, attuale coordinatore di Forza Italia, è stato sempre amico di Marcelletti, fin dai tempi del Liceo. Commenta: “Incredibile ciò di cui viene accusato. Gli auguro, ovviamente, di chiarire subito la sua posizione, ma penso che il tutto potrebbe essere anche frutto di un grosso equivoco”.

Sulla vicenda, terribile per i familiari, abbiamo raccolto anche la testimonianza della moglie del cardiochirurgo, l’anconetana Roberta Baldini, e del fratello, l’ex generale dell’Aeronautica, Salvatore Marcelletti. Entrambi, si dicono fiduciosi che tutto si risolverà, ma che, in ogni caso, “Carlo potrebbe essere rimasto vittima della sua ingenuità e della sua limpidezza”. Qualità che, evidentemente, in certi contesti non sono sempre positive. In attesa di conoscere i particolari delle indagini che hanno sollevato un vespaio di polemiche. Non solo a Palermo.
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