Risultati da 1 a 4 di 4

Discussione: Nándorfehérvár

  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Localitŕ
    Cividât
    Messaggi
    1,554
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Nándorfehérvár

    quella "nazione" di banditi e traditori sta perdendo i frutti delle sue rapine, purtroppo ne mantiene ancora uno, Nándorfehérvár e le terre al di qua del Danubio dove furono generosamente acoclti nel 1696 per poi subdolamente strapparle alla Santa Corona nel 1919.

    non č possibile che qui barbari banditi continuino ad opprimere un popolo europeo, calvinista e civilizzato come i Magiari.

    i balcanici nei balcani, gli europei nel bacino carpatico.

    tornino i banditi nel Kosovo che dicono loro e si battano con gli illiri poi ridiamo, ma lascino il Banato ai suoi legititmi padroni.

  2. #2
    Registered User
    Data Registrazione
    28 Oct 2005
    Localitŕ
    Trieste
    Messaggi
    3,688
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Post

    Hunyadi László
    di Ferenc Erkel (1810-1893)

    libretto di Béni Egressy

    Opera in quattro atti

    Prima:
    Pest, Teatro Nazionale, 27 gennaio 1844

    Personaggi:
    László [Ladislao] V, re d’Ungheria (T); il conte Ulrik Cilley, reggente dell’impero (B); Erzsébet Szilágyi, vedova di János Hunyadi (S); László (T) e Mátyás (S), suoi figli; Miklós Gara, conte palatino d’Ungheria (B); Mária, sua figlia (S), Mihály Szilágyi (B); Rozgonyi, ufficiale dell’esercito reale (Bar); una dama (S); un gentiluomo (B); dame, gentiluomini, soldati ungheresi, mercenari tedeschi, popolo, monaci


    Erkel aveva studiato a Presburgo (Bratislava) prima di essere nominato maestro di cappella a Kolozsvár (Cluj), per poi diventare direttore d’orchestra al Teatro Nazionale di Pest (1838). Fondatore della Societŕ filarmonica (1853), dal 1875 al 1889 diresse anche l’Accademia musicale di Budapest; qui morě, assai riverito quale personalitŕ di spicco del movimento nazionale ungherese (nel 1844, l’anno di Hunyadi László , aveva composto l’inno nazionale).

    Dopo la morte del padre János, László Hunyadi č diventato generale delle truppe ungheresi, mentre i nemici della sua famiglia sono giunti al potere; nel 1456, presso la fortezza Nándorfehérvár a Belgrado, c’č ragione di preoccuparsi delle intenzioni del nuovo re: egli presta ascolto a consiglieri ostili alla causa ungherese, quali Cilley (come risulta da una sua lettera, caduta nelle mani degli Hunyadi, nella quale si chiede la loro morte). Giunge il re, accolto amichevolmente da László Hunyadi, mentre i mercenari tedeschi non vengono fatti entrare nella fortezza. Cilley sfrutta questa opportunitŕ per convincere il re, impaurito, dell’importanza dell’assassinio degli Hunyadi. Rozgonyi avverte László del pericolo, ma nella lotta perisce, insieme a Cilley; il re finge di volere la pace con gli Hunyadi. Nel secondo atto, ambientato a Temesvar (Timisoara), Erzsébet Szilágyi teme per la vita dei figli, ma il re, sopraggiunto in compagnia di László e di Mátyás, la tranquillizza, giurando solennemente di non volere vendetta per la morte di Cilley. La bellezza di Mária, la fidanzata di László, colpisce visibilmente il re, sicché suo padre Gara intende approfittarne. Nel terzo atto il re, informato di una presunta congiura degli Hunyadi, acconsente all’arresto di László, intento a festeggiare le nozze con Mária a Buda: con il fratello viene trascinato via da Gara. Nell’ultimo atto Mária riesce a corrompere una guardia, ma László sostiene che una fuga equivarrebbe a una confessione di colpa. A nulla vale la sua professione d’innocenza; l’esecuzione capitale, fallita tre volte, riesce alla quarta, quando Gara, dopo che il popolo aveva chiesto la grazia, dŕ il segno fatale al boia.

    Tratta dal dramma di Lörinc Tóth (1839), Hunyadi László viene considerata - dopo un Singspiel di fine Settecento e due primi esempi di Joseph Ruzitska (1822) - la prima importante opera ungherese. In essa la fusione di elementi italiani, tedeschi e ungheresi (cadenze tipiche della danza verbunkos , giŕ nell’ouverture; czárdás nella scena di nozze) in un lavoro non ibrido, bensě organico, denota la maestria musicale e l’istinto teatrale di Erkel; la ‘prima’ fu un successo strepitoso, specie per via del contenuto politico dell’opera: le circostanze della morte di László, il ruolo dell’intrigante Gara, la debolezza del re non potevano non rimandare alla situazione ungherese precedente alla rivoluzione. Dopo altri allestimenti a Presburgo, Baja e Cluj, Franz Liszt si interessň dell’opera, dirigendo l’ouverture a Vienna (1846) e trascrivendo la marcia in una brillante parafrasi pianistica. Dopo la fallita rivoluzione, Hunyadi László venne considerata l’opera nazionale ungherese, spesso ripresa sino a oggi (fino al 1984, nella sola Budapest, totalizzň piů di ottocento repliche).

  3. #3
    Registered User
    Data Registrazione
    28 Oct 2005
    Localitŕ
    Trieste
    Messaggi
    3,688
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Si capisce chiaramente che questo thread e' stato creato per la Voivodina. Anch'essa come il Kosovo aveva uno statuto speciale dal 1974 fino alla fine degli anni 80. C'e' comunque una differenza sostanziale rispetto al Kosovo, qui' la maggioranza e' serba oltre il 60% della popolazione e gli ungheresi o magiari non arrivano neanche al 20%. Quindi e' allucinante pensare che 1/5 della popolazione possa dettare legge. Certo se guardiamo da un punto di vista storico le cose sono diverse, la Serbia prima del 1918 non c'e' mai stata in quelle terre, cosi' come l'Italia in Alto Adige e nella Venezia Giulia. Ma si da il caso che conta il presente e quindi sono le popolazioni attuali a dover decidere il proprio destino. Alla comunita' internazionale non gliene frega niente che il Kosovo e' stato per secoli la culla della Serbia e se si riuscira' a salvare la parte nord, lo si deve solamente al fatto che li' la stragrande maggioranza e' serba. Certo anche a Knin e dintorni c'era la stessa situazione, ma si sa che l'operazione tempesta ha cambiato la morfologia sul terreno. Quindi per concludere la Serbia non e' disposta giustamente a lasciare andar via la Voivodina, considerando anche di avere la maggioranza di popolazione sul territorio e che quindi l'unico modo di conquistarla e' con la guerra, ma adesso con una Russia cosi' forte schierata con la Serbia, dubito fortemente che l'occdente possa intraprendere una mossa cosi' azzardata.

  4. #4
    Forumista
    Data Registrazione
    22 Feb 2008
    Messaggi
    119
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da rafrad6164 Visualizza Messaggio
    Si capisce chiaramente che questo thread e' stato creato per la Voivodina. Anch'essa come il Kosovo aveva uno statuto speciale dal 1974 fino alla fine degli anni 80. C'e' comunque una differenza sostanziale rispetto al Kosovo, qui' la maggioranza e' serba oltre il 60% della popolazione e gli ungheresi o magiari non arrivano neanche al 20%. Quindi e' allucinante pensare che 1/5 della popolazione possa dettare legge. Certo se guardiamo da un punto di vista storico le cose sono diverse, la Serbia prima del 1918 non c'e' mai stata in quelle terre, cosi' come l'Italia in Alto Adige e nella Venezia Giulia. Ma si da il caso che conta il presente e quindi sono le popolazioni attuali a dover decidere il proprio destino. Alla comunita' internazionale non gliene frega niente che il Kosovo e' stato per secoli la culla della Serbia e se si riuscira' a salvare la parte nord, lo si deve solamente al fatto che li' la stragrande maggioranza e' serba. Certo anche a Knin e dintorni c'era la stessa situazione, ma si sa che l'operazione tempesta ha cambiato la morfologia sul terreno. Quindi per concludere la Serbia non e' disposta giustamente a lasciare andar via la Voivodina, considerando anche di avere la maggioranza di popolazione sul territorio e che quindi l'unico modo di conquistarla e' con la guerra, ma adesso con una Russia cosi' forte schierata con la Serbia, dubito fortemente che l'occdente possa intraprendere una mossa cosi' azzardata.
    Quoto tutto, ci mancano solo le presunte rivendicazioni ungheresi in Vojvodina, peraltro, comi si legge in altri forum, attizzate ad arte a chi tiene a destabilizzare ancora di piů la Serbia, visto che la maggioranza della...minoranza ungherese, a quanto pare, di una Vojvodina indipendente non sembra cosě entusiasta...comunque i serbi lě sono maggioranza, quindi uno sconvolgente sopruso dei trattati internazionali come nel caso del KiM non penso possa verificarsi...semprechč gli "occidentalisti" all'interno della Skusptina non traggano benefici anche da un'ennesima ingiustizia internazionale ai danni del loro stesso popolo...e la storia ci insegna che oin Serbia, ahimč, tutto č sempre possibile....

 

 

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito