Giovanni Gentile (1875-1944)
Nasce il 30 Maggio 1875 a Castelvetrano (TP) da Giovanni e Teresa Curti. Svolge gli studi elementari a Campobello di Mazara, quelli ginnasiali a Castelvetrano e quelli liceali nel Liceo Classico "Ximenes" di Trapani. Nel 1893 sostiene e supera all'Università di Palermo l'esame di ammissione alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Segue gli insegnamenti di Alessandro D'Ancona, Amedeo Crivellucci e Donato Jaja. Quest'ultimo lo introduce allo studio della filosofia kantiana ed hegeliana e del pensiero italiano del Risorgimento. Nel 1897 si laurea con una tesi su Rosmini e Gioberti. In questo periodo collabora con varie riviste ("Helios", "Studi storici", "Rassegna bibliografica della letteratura italiana"), in cui scrive saggi, articoli e recensioni.
Nel 1898 frequenta un corso di perfezionamento in filosofia presso l'Istituto di studi superiori dell'Università di Firenze. Il 1° Novembre inizia la sua attività di insegnante liceale a Campobasso, che svolgerà, spostandosi anche a Napoli, fino al 1906. Nel 1899 pubblica La filosofia di Marx in cui riunisce vari saggi precedentemente elaborati. Nel 1900 esce per l'editore Sandron di Palermo il suo primo lavoro pedagogico: L'insegnamento della filosofia nei licei. Cura inoltre gli Scritti filosofici di Bertrando Spaventa, redigendo un ampio studio introduttivo. In questo periodo si intensificano i rapporti con Benedetto Croce, da cui prende avvio la collaborazione culturale nella rivista "La Critica", fondata dallo stesso Croce. In essa i due "filosofi amici" si occupano di rileggere la recente cultura italiana; il filosofo napoletano si occupa della parte letteraria e Gentile di quella filosofica. I saggi gentiliani saranno poi riuniti ne Le origini della filosofia italiana contemporanea. Pubblica inoltre Dal Genovesi al Galluppi nel 1903.
Dal 1906 al 1913 il pensatore siciliano insegna storia della filosofia all'Università di Palermo. In questo periodo maturano molte sue posizioni filosofiche espresse in alcune memorie che confluiranno ne La riforma della dialettica hegeliana del 1913. Nel 1909 esce Il modernismo e i rapporti fra religione e filosofia e nel 1913 esce il primo volume (seguito l'anno successivo dal secondo) il Sommario di Pedagogia come scienza filosofica.
Nel 1914 è chiamato a Pisa a ricoprire la cattedra di filosofia teoretica, lasciata dal suo maestro Donato Jaja, morto il 15 marzo dello stesso anno. E' un periodo di intenso lavoro in cui la sua teoria filosofica - l'attualismo - si delinea nella sua struttura teorica. Pubblica Studi vichiani (1915), Teoria generale dello spirito come atto puro (1916), I fondamenti della filosofia del diritto (1916), Sistema di logica come teoria del conoscere (1917-1922). Si dichiara favorevole all'intervento dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale; successivamente pubblica sull'argomento Guerra e fede (1919) e Dopo la vittoria (1920). Nel 1918 diviene ordinario di storia della filosofia all'Università di Roma. Nel 1920 fonda il "Giornale critico della filosofia italiana", ricopre inoltre la carica di assessore alla Pubblica Istruzione al comune di Roma. In questi anni vedono la luce: Il tramonto della cultura siciliana (1919), Discorsi di religione (1920), La riforma dell'educazione (1920), Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento (1920), Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo decimonono (1922).
Nel 1922 Gentile viene chiamato nel primo governo Mussolini a ricoprire la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. In questa veste definisce attraverso una serie di decreti una riforma scolastica che va dall'asilo fino all'università. Il volume Il fascismo al governo della scuola (1924; rivisto nel 1932 con il titolo di La riforma della scuola in Italia) contiene le idee guida della riforma attuata. Nel 1922 è nominato senatore, l'anno seguente s'iscrive al Partito Fascista e nel 1924 fa parte del Gran Consiglio del Fascismo, benché abbia nel movimento fascista stesso diverse inimicizie. Il rapporto con Croce comincia ad incrinarsi.
Nel 1925 fonda l'Istituto fascista di cultura di cui riveste la carica di Presidente. Lo stesso anno redige Il Manifesto degli intellettuali fascisti, provocando la rottura definitiva con Croce, che risponde con Il Manifesto degli intellettuali antifascisti. Dal 1925 fino al 1944 ricopre la direzione scientifica della Enciclopedia italiana, mostrando la sua grande capacità di promozione della cultura. All'Enciclopedia chiama come collaboratori i migliori studiosi anche se antifascisti. Altro esempio della sua attività culturale è la sua opera organizzativa svolta, quasi ininterrottamente, dal 1928 al 1943 (prima come Commissario e poi come Direttore) alla Scuola Normale Superiore di Pisa. In questi anni vedono la luce: Che cos'è il fascismo? (1925), Fascismo e cultura (1928), Origini e dottrina del fascismo (1929).
Nel 1932 diviene socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, fonda la "Domus Galileiana", comincia a dirigere alcune collane della casa editrice Sansoni. Nel 1933 presiede l'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente, nel 1934 l'Istituto di Studi Germanici. Nel 1937 è Commissario del centro studi manzoniani, oltre a presiedere la commissione per l'Edizione nazionale delle opere del Petrarca. In questi anni pubblica: La filosofia dell'arte (1931), Introduzione alla filosofia (1933), La filosofia del Petrarca (1934), Memorie italiane e problemi della filosofia e della vita (1936), Giambattista Vico (1936).
Nel periodo più critico della Seconda Guerra Mondiale per il Paese, cioè nel 1943, Gentile diviene presidente dell'Accademia d'Italia e rinnova la sua adesione al fascismo della Repubblica di Salò nel 1944. Il 15 Aprile del 1944 viene ucciso a Firenze da un gruppo di partigiani. Nel 1946 viene pubblicata postuma Genesi e struttura della società, il testo politico di riferimento del suo pensiero, ultimato poco prima di morire.

Opere

Le opere di Giovanni Gentile sono pubblicate dalla casa editrice Le Lettere e sono così divise in volumi:
OPERE SISTEMATICHE:
I-II. Sommario di pedagogia come scienza filosofica
III. Teoria generale dello spirito come atto puro
IV. I fondamenti della filosofia del diritto.
V-VI. Sistema di logica come teoria del conoscere.
VII. La riforma dell'educazione
VIII. La filosofia dell'arte.
IX. Genesi e struttura della società.
OPERE STORICHE:
X. Storia della filosofia. Dalle origini a Platone.
XI. Storia della filosofia italiana (fino a Lorenzo Valla).
XII. I problemi della scolastica e il pensiero italiano.
XIII. Studi su Dante.
XIV. Il pensiero italiano del Rinascimento.
XV. Studi sul Rinascimento
XVI. Studi vichiani.
XVII. L'eredità di Vittorio Alfieri.
XVIII - XIX. Storia della filosofia italiana dal Genovesi al Galoppi.
XX - XXI. Albori della nuova Italia.
XXII. Vincenzo Cuoco. Studi e appunti.
XXIII. Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo decimonono.
XXIV. Manzoni e Leopardi.
XXV. Rosmini e Gioberti.
XXVI. I profeti del Risorgimento italiano.
XXVII. La riforma della dialettica hegeliana.
XXVIII. La filosofia di Marx.
XXIX. Bertrando Spaventa ( in prep.).
XXX. Il tramonto della cultura siciliana.
XXXI -XXXIV. Le origini della filosofia contemporanea in Italia.
XXXV. Il modernismo e i rapporti fra religione e filosofia.
OPERE VARIE: </B>
XXXVI. Introduzione alla filosofia.
XXXVII. Discorsi di religione.
XXXVIII. Difesa della filosofia.
XXXIX. Educazione e scuola laica.
XL. La nuova scuola media.
XLI. La riforma della scuola in Italia.
XLII. Preliminari allo studio del fanciullo.
XLIII. Guerra e fede.
XLIV. Dopo la vittoria.
XLV - XLVI. Politica e cultura.
FRAMMENTI:
XLVII - XLVIII. Frammenti di estetica e di teoria della storia.
XLIX-L. Frammenti di critica e storia letteraria
LI - LII. Frammenti di filosofia.
LIII - LV. Frammenti di storia della filosofia (in prep.).
EPISTOLARI:</B>
I - II. Carteggio Gentile - Jaja
III- VII. Lettere a Benedetto Croce
VIII. Carteggio Gentile - D'Ancona
IX. Carteggio Gentile - Omodeo
X. Carteggio Gentile - Maturi
XI. Carteggio Gentile - Pintor
XII. Carteggio Gentile - Chiavacci
XIII. Carteggio Gentile - Calogero
SERIE INEDITI E RARI:
1. Eraclito vita e frammenti.
2. La filosofia della storia. Saggi e inediti