Siamo al limite del ridicolo!!! Ormai la delinquenza è talmente radicata nelle strade della nostra città che non c'è più nemmeno la paura di quello che può succedere. E poi c'è chi dice che non servono i militari fra le strade. Se non altro uomini in divisa possono essere un deterrente
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Via Quarenghi, droga offerta a militari
Una volta erano gli acquirenti ad andare a cercare gli spacciatori. Ora in via Quarenghi è qualche pusher che viene a proporti insistentemente l'acquisto di droga. È successo martedì a mezzogiorno, solo che lo il venditore di «fumo» ha avuto la disgrazia di scegliere due baschi verdi (Finanza) in borghese, che in via Quarenghi erano arrivati per compiere degli accertamenti, indagini tra l'altro non legate alla lotta allo spaccio di stupefacenti. Una sfrontatezza, quella mostrata dal pusher, che stride con l'attenzione che stanno dedicando Comune e forze dell'ordine a questa strada in tema di sicurezza e che, soprattutto, è un affronto al presidio della polizia locale aperto solo pochi mesi fa. Forse l'etiope ha scambiato i due militari per giovani in cerca di divertimenti proibiti, e così si è avvicinato e ha proposto loro l'acquisto di 40 grammi di hashish in cambio di 200 euro. Una trattativa svolta alla luce del sole, tra la gente che passava. L'unico accorgimento richiesto dal pusher è che lo scambio droga-denaro si svolgesse al riparo da occhi indiscreti, e cioè nell'auto degli acquirenti.
I militari, che si stavano occupando d'altro ma che in qualità di pubblici ufficiali davanti a un reato non potevano voltare il capo dall'altra parte, hanno finto di stare al gioco. Si sono diretti verso l'auto «civetta», hanno fatto salire l'etiope e, una volta ricevuto l'hashish, anziché offrire i soldi, hanno mostrato il tesserino. Per l'etiope, clandestino e senza fissa dimora, sono così scattate le manette. È stato arrestato ed è finito in carcere non senza tentare di giocare un'ultima carta. Il ragazzo si è infatti finto quattordicenne, ma i due baschi verdi mica ci sono cascati. Lo hanno portato in ospedale e sottoposto a radiografia ossea, dalla quale è emerso che l'etiope ha un'età attorno ai 19 anni, e comunque è maggiorenne.
Il giovane ha raccontato di aver ricevuto la droga «in conto vendita» alle Autolinee: insomma, non l'aveva ancora pagata al fornitore, sperava di piazzarla e di incassare i duecento euro per estinguere il debito e ricavarci qualcosa.