Frattini inaugura asse strategico con Israele e chiede moderazione
Il ministro degli Esteri italiano
incontra i rappresentanti israeliani
e palestinesi: dialogo strategico con
i primi e rilancio dei negoziati
di pace con i secondi.
RAMALLAH
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha invitato Israele alla «moderazione» sui nuovi insediamenti che, ha avvertito, rischiano di mettere in difficoltà l’Anp e ne minano la credibilità«. In una conferenza stampa congiunta con il premier palestinese Salam Fayyad a Ramallah, il titolare della Farnesina ha spiegato di averne parlato anche nei colloqui avuti a Gerusalemme. «Spero che gli amici israeliani si attengano alla moderazione su una questione, quella degli insediamenti, che è cruciale per il processo di pace», ha insistito Frattini.
Fayyad ha lamentato le frequenti «incursioni israeliane a Nablus e in Cisgiordania» degli ultimi giorni. Sono azioni, ha sottolineato, che «indeboliscono la nostra capacità di azione e minano gli sforzi palestinesi per la sicurezza».
Nel colloquio si è parlato anche di una proposta avanzata da Fayyad per l’invio di una forza di pace internazionale nella Striscia di Gaza. Frattini l’ha definita «un’idea molto interessante» anche se «l’Ue avrebbe difficoltà a dispiegare sue truppe» e per questo «si pensa ad una presenza di truppe arabe», a partire da quelle egiziane. «La condizione è che ci sia una non ostilità di Hamas», ha sottolineato il ministro degli Esteri ribadendo che la sicurezza di Gaza «preoccupa molto l’Italia».
Frattini ha inoltre aggiunto che l’Italia stanzierà 20 milioni di euro per il progetto "Pegas" a favore dell’Autorità nazionale palestinese. I nuovi aiuti si aggiungono ai 10 milioni di euro già annunciati alla conferenza per i palestinesi svoltasi a fine giugno a Berlino e, ha spiegato il titolare della Farnesina, «serviranno ad aiutare il bilancio dell’Anp e il pagamento degli stipendi e lo sviluppo nei Territori».
Per quanto riguarda invece i rapporti con Israele, Frattini ha annunciato ieri che l'Italia avvierà con lo stato ebraico un rapporto di dialogo strategico, una relazione privilegiata con periodici vertici bilaterali e consultazioni rafforzate, che lo Stato ebraico finora aveva soltanto con Stati Uniti e Germania. L’annuncio è stato dato dal ministro degli Esteri, Tzipi Livni, nel corso di un incontro a Gerusalemme con il collega italiano, Franco Frattini in cui ha sottolineato che esistono «tanti interessi e valori in comune». «Italia e Israele sono più vicini che mai», ha assicurato il titolare della Farnesina, confermando una sintonia accentuatasi con il ritorno del governo Berlusconi. «Stiamo aprendo un nuovo capitolo e portando a una nuova vetta le nostre relazioni», gli ha fatto eco il presidente dello Stato ebraico, Shimon Peres.
Presto sarà firmato un memorandum d’intesa sul dialogo strategico e sarà annunciato il primo summit bilaterale. Da parte italiana c’è la volontà di utilizzare questo stretto rapporto per incoraggiare il negoziato di pace: anzitutto con i palestinesi ma anche con il Libano «L’Italia può svolgere un ruolo di facilitatore, può incoraggiare Israele e Libano a un negoziato diretto», ha spiegato il titolare della Farnesina. Per Frattini, però, la sicurezza di Israele «non è negoziabile». Quindi no al dialogo con Hamas che propugna «la distruzione dello Stato ebraico» e massima attenzione per «le serie e motivate preoccupazioni» israeliane per la minaccia nucleare iraniana.
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