Ci tengo a far notare che l'UNESCO classifica le lingue autoctone della Padania, come linguaggi Gallo Romanzi, più simili al francese che al volgare fiorentino.
Gallo-Romance
http://www.helsinki.fi/~tasalmin/europe_index.html
- French
- Zarphatic (Judeo-French)
- Walloon
- Francoprovençal
- Piedmontese
- Ligurian
- Lombard
- Emilian
- Venetian
Nel nord Italia si parla Italiano.
Il fiorentino e i linguaggi gallo romanzi sono neolatini... mica germanici o altro..
Senza contare che secondo il testo da te citato, il friulano (il friuli fa parte della "padania" no?) e il ladino (trentino, anch'esso "padano") fa parte di un'altra categoria (Rhaeto-Romance ). Avrebbe più senso dire che TUTTE le "lingue" (sarebbe meglio dire dialetti) italiani fanno parte delle lingue romanze.
Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello. (Dante Alighieri Purgatorio, canto VI.).
Solo in epoche abbastanza recenti: in molti stati preunitari del Nord la lingua ufficiale era il francese, il popolo parlava sempre dialetto di tipo galloromanzo. Il toscano era lingua letteraria.
Basta ascoltare un qualunque dialetto galloitalico (che sia insubre, piemontese, emiliano, ecc) e si nota con grande evidenza la differenza dal toscano, che insieme al sardo è una delle varianti più simili al latino. Si tratta evidentemente di lingue romanze, ma che risentono ancora del sostrato celtico presente prima dell'invasione romana della Gallia Cisalpina e delle influenze dei dominatori provenienti da Oltralpe succedutisi in queste zone. Non per niente sono dialetti di difficile comprensione per abitanti di altre zone d'italia.
Se derivassero totalmente dal latino, non si spiegherebbe la presenza (in questo caso nel parmigiano) di vocaboli quali articiok, pom da téra, tomachi, cumer, löv, sisöri (chi conosce francese, inglese e tedesco ne riconoscerà alcune)... le cadute di certe vocali finali, lo scempiamento delle doppie...ma lascerei il campo ai linguisti!
La Padania (chiamiamola anche Gallia Cisalpina se preferiamo) non è un'invenzione leghista, esistono tratti comuni e un sentire comune che travalicano le diverse regioni e i differenti orientamenti politici e che già a Firenze non si riscontrano più. La Lega ha contribuito non poco a demolirne il significato, contraddistinguendo per lo più con questo termine la zona lombardo-veneta e conferendo all'aggettivo "padano" il significato di "leghista". Per questo motivo i "padani" (geografici) di zone di diverso orientamento politico non si potranno mai riconoscere nei "padani" leghisti.
La migliore definizione di Padania fu quella data dal presidente della Regione Emilia-Romagna, il comunista Guido Fanti (mi sembra negli anni '70). Sul web si trova materiale in abbondanza: fu sicuramente uno dei primi politici del Nord a capire che la situazione stava diventando critica, ed aveva cominciato a ragionare con la testa sulle rive del Po anziché a Roma (come poi hanno fatto quasi tutti gli altri politici padani, compresi i leghisti) . Fu segato dal PC romano anche per queste "avventate" dichiarazioni.