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Discussione: 9/11

  1. #21
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    2 atomiche = 2 grattacieli? mai una lacrima.

  2. #22
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    Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi

    di rompere almeno stavolta il silenzio che ho

    scelto, che da anni mi impongo per non mischiarmi

    alle cicale. E lo faccio. Perché ho saputo

    che in Italia alcuni gioiscono come l'altra sera

    alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. «Vittoria!

    Vittoria!». Uomini, donne, bambini. (Ammesso

    che chi fa una cosa simile possa essere definito

    uomo, donna, bambino). Ho saputo che alcune

    cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali

    o cosiddetti intellettuali, nonché altri individui

    che non meritano la qualifica di cittadini,

    si comportano sostanzialmente nello stesso modo.

    Dicono: «Bene. Agli americani gli sta bene».

    E sono molto, molto, molto arrabbiata. Arrabbiata

    d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una

    rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza,

    che mi ordina di rispondergli e anzitutto di

    sputargli addosso. Io gli sputo addosso. Arrab

    biata come me, la poetessa afro-americana Maya

    Angelou ieri ha ruggito: «Be angry. It's good to be

    angry. It's healthy. Siate arrabbiati. Fa bene essere

    arrabbiati. È sano». E se a me faccia bene non

    lo so. Però so che non farà bene a loro. Intendo

    dire a chi ammira gli Usama Bin Laden, a chi gli

    esprime comprensione o simpatia o solidarietà. A

    rompere il silenzio accendo un detonatore che da

    troppo tempo ha voglia di scoppiare. Vedrai.

    Mi chiedi anche di raccontare come l'ho

    vissuta io, quest'Apocalisse. Di fornire insomma la

    mia testimonianza. Incomincerò dunque da quella.

    Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan,

    e verso le 9 ho avuto la sensazione d'un pericolo

    che forse non mi avrebbe toccato ma che certo

    mi riguardava. La sensazione che si prova alla

    guerra, anzi in combattimento, quando con ogni

    poro della tua pelle senti la pallottola o il razzo che

    arriva, e tendi le orecchie e gridi a chi ti sta accanto:

    «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L'ho respinta.

    Non ero mica in Vietnam, non ero mica in

    una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla

    Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia

    vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso

    mattino di settembre. L'11 settembre 2001. Ma

    la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile,

    e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio

    mai. Ho acceso la Tv. Bè, l'audio non funzio-

    nava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali

    ve ne sono circa cento, vedevi una torre dello

    World Trade Center che dagli ottantesimi piani in

    su bruciava come un gigantesco fiammifero. Un

    corto circuito? Un piccolo aereo sbadato? Oppure

    un atto di terrorismo mirato? Quasi paralizzata

    son rimasta a fissarla e, mentre la fissavo, mentre

    mi ponevo quelle tre domande, sullo schermo è

    apparso un aereo. Bianco, grosso. Un aereo di linea.

    Volava bassissimo. Volando bassissimo si dirigeva

    verso la seconda Torre come un bombardiere

    che punta sull'obbiettivo, si getta sull'obbiettivo.

    Sicché ho capito. Voglio dire, ho capito che si

    trattava d'un aereo kamikaze e che per la prima

    Torre era successo lo stesso. E, mentre lo capivo,

    l'audio è tornato. Ha trasmesso un coro di urla selvagge.

    Ripetute, selvagge. «God! Oh, God! Oh,

    God, God, God! Gooooooood! Dio! Oddio! Oddio!

    Dio, Dio, Dioooooooo!». E l'aereo bianco s'è

    infilato nella seconda Torre come un coltello che si

    infila dentro un panetto di burro.

    Erano le 9 e zero tre minuti, ora. E non

    chiedermi che cosa ho provato in quel momento e

    dopo. Non lo so, non lo ricordo. Ero un pezzo di

    ghiaccio. Anche il mio cervello era ghiaccio. Non

    ricordo neppure se certe cose le ho viste sulla prima

    Torre o sulla seconda. La gente che per non

    morire bruciata viva si buttava dalle finestre degli

    ottantesimi o novantesimi o centesimi piani, ad

    esempio. Rompevano i vetri delle finestre, le scavalcavano,

    si buttavano giù come ci si butta da un

    aereo avendo addosso il paracadute. A dozzine. Sì,

    a dozzine. E venivano giù così lentamente. Così

    lentamente... Agitando le gambe e le braccia, nuotando

    nell'aria. Sì, sembravano nuotare nell'aria. E

    non arrivavano mai. Verso i trentesimi piani, però,

    acceleravano. Si mettevano a gesticolar disperati,

    suppongo pentiti, quasi gridassero help-aiutohelp.

    E magari lo gridavano davvero. Infine cadevano

    a sasso e paf! Santiddio, io credevo d'aver visto

    tutto alle guerre. Dalle guerre mi ritenevo vaccinata,

    e in sostanza lo sono. Niente mi sorprende

    più. Neanche quando mi arrabbio, neanche quando

    mi sdegno. Però alle guerre io ho sempre visto

    la gente che muore ammazzata. Non l'ho mai vista

    la gente che muore ammazzandosi, buttandosi

    senza paracadute dalle finestre d'un ottantesimo o

    novantesimo o centesimo piano. Hanno continuato

    a buttarsi finché, una verso le dieci, una verso

    le dieci e mezzo, le Torri sono crollate e... Sai, con

    la gente che muore ammazzata, alle guerre io ho

    sempre visto roba che scoppia. Che crolla perché

    scoppia, perché esplode a ventaglio. Le due Torri,

    invece, non sono crollate per questo. La prima è

    crollata perché è implosa, ha inghiottito sé stessa.

    La seconda perché s'è fusa, s'è sciolta proprio co

    come

    se fosse stata un panetto di burro. E tutto è avvenuto,

    o m'è parso, in un silenzio di tomba. Possibile?

    C'era davvero, quel silenzio, o era dentro

    di me?

    Forse era dentro di me. Chiusa dentro

    quel silenzio ho infatti ascoltato la notizia del terzo

    aereo buttatosi sul Pentagono, e quella del

    quarto caduto sopra un bosco della Pennsylvania.

    Chiusa dentro quei silenzio mi son messa a calcolare

    il numero dei morti e mi son sentita mancare

    il respiro. Perché nella battaglia più sanguinosa alla

    quale abbia assistito in Vietnam, una delle battaglie

    avvenute a Dak To, di morti ce ne furono

    quattrocento. Nella strage di Mexico City, quella

    dove anch'io mi beccai un bel po' di pallottole,

    almeno ottocento. E quando credendomi morta

    con loro mi scaraventarono nell'obitorio, mi lasciarono

    lì tra i cadaveri, quelli che presto mi ritrovai

    addosso mi sembrarono ancora di più. Nelle

    Torri lavoravano ben cinquantamila persone, capisci,

    e molte non hanno fatto in tempo ad evacuare.

    Una prima stima parla di settemila missing. Però

    v'è una differenza tra la parola missing cioè disperso,

    e la parola dead cioè morto. In Vietnam si distingueva

    sempre tra i missing-in-action cioè i dispersi

    e i killed-in-action cioè i morti... Mah! Io sono

    convinta che il vero numero dei morti non ce

    lo diranno mai. Per non sottolineare l'intensità di

    questa Apocalisse, per non incoraggiare altre

    Apocalissi. E poi le due voragini che hanno assorbito

    le migliaia e migliaia di creature sono troppo

    profonde, troppo tappate da detriti. Al massimo

    gli operai dissotterrano pezzettini di membra

    sparse. Un naso qui, un dito là. Oppure una specie

    di melma che sembra caffè macinato e che

    invece è materia organica. Il residuo dei corpi che

    in un lampo si disintegrarono, si incenerirono. Ieri

    íl sindaco Giuliani ha mandato altri diecimila

    sacchi per metterci i cadaveri. Ma sono rimasti

    inutilizzati.

  3. #23
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da Mullah Visualizza Messaggio
    Strano non lo avete notato?
    Oggi i media hanno dato notizie dell11/9 nemmeno come prima notizia, dopo la rassegna dell'UDC e del presunto ritrovamento di Denise, quasi prima dello sport, un non so che di................basta giornate della memoria.

    E comunque io appena lo vidi in Tv dissi: "Chi la fa l'aspetti........"
    Vai a farti esplodere più in là per favore, puzzi di merda.

  4. #24
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da Laurence Visualizza Messaggio
    GOD BLESS AMERICA, ALWAYS.

  5. #25
    Sorrido: dovresti preoccuparti
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    Non ripetere l'errore dei tuoi genitori: usa la contraccezione.
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    God bless america with hurricanes, always.

  6. #26
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da Ashkan Visualizza Messaggio
    God bless america with hurricanes, always.
    and you in the middle, pos

  7. #27
    acronimo di ivan karamazov
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    in ogni caso non se ne parla più come una volta.
    qualcosa sta cambiando. non voglio giustificare nessuno..ma qualcosa si sta muovendo. la leadership americana non è più indiscussa. facciamocene una ragione. ed anche coloro che credono (a torto o a ragione) che la propria sicurezza (se bisogno di sicurezza vi sia) possa essere garantita solo dagli usa, bè..si faccia qualche conto, dia uno sguardo ai giornali ed inizi pure a cercarsi un nuovo ombrello atomico.
    per il resto, rispetto per le vittime

  8. #28
    Bannabile!!!
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    Citazione Originariamente Scritto da Ciudidudi Visualizza Messaggio
    Quoto il quote.




    Come quando, increduli, tutti radunati davanti alla prima televisione che ci capitò a tiro, chi piangendo, chi guardando incredulo lo sconosciuto accanto, chi in mille altri modi, fece la stessa cosa: si sentì e fu americano.
    Quanta retorica ipocrisia, vi siete sentiti anche iracheni o afgani o di una qualsiasi altra nazionalità colpita da sciagure?
    Chi sono i filosudici? Quelli che definiscono filoterroristi i difensori dei palestinesi.
    I fascioleghisti sono quelli che vogliono farvi dire che la meloni è bella e intelligente
    Israele=Paese Terrorista - Ai pazzi si da sempre ragione

  9. #29
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da FLenzi Visualizza Messaggio
    Quanta retorica ipocrisia, vi siete sentiti anche iracheni o afgani o di una qualsiasi altra nazionalità colpita da sciagure?
    Certo che si, specialmente quando a uccidere il popolo era il loro regime.

    Voi invece siete 'tarati' (non è un termine offensivo... vi hanno cresciuti così, mica ne avete colpa), il fatto che l'America ci abbia tolto dalle grinfie di Mosca vi rode ancora.... trasferitevi in massa, fateci un favore.

  10. #30
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da ivanko Visualizza Messaggio
    in ogni caso non se ne parla più come una volta.
    qualcosa sta cambiando. non voglio giustificare nessuno..ma qualcosa si sta muovendo. la leadership americana non è più indiscussa. facciamocene una ragione. ed anche coloro che credono (a torto o a ragione) che la propria sicurezza (se bisogno di sicurezza vi sia) possa essere garantita solo dagli usa, bè..si faccia qualche conto, dia uno sguardo ai giornali ed inizi pure a cercarsi un nuovo ombrello atomico.
    per il resto, rispetto per le vittime
    Ossezia docet?

 

 
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