26/9/2008 (90) - IL CASO
Caserta, blitz contro i Casalesi
Per il momento quattro persone sono accusate di estorsioni commesse
ai danni di imprenditori. In manette anche un sicario di Castelvolturno
CASERTA
Quattro pregiudicati affiliati alla fazione Bidognettiana del clan dei Casalesi sono stati sottoposti a fermo di pm, emesso dalla Direzione Distrettuale Anti-mafia di Napoli, per estorsioni aggravate dal metodo mafioso a carico di commercianti e imprenditori del litorale Domitio. La squadra mobile della Questura di Caserta ha eseguito due fermi nel napoletano e un terzo a Castelvolturno, nel casertano. Nessuno dei fermati era agli arresti domiciliari. E' così finito in manette anche Oreste Spagnuolo, pericoloso latitante ritenuto affiliato al clan Bidognetti del Casertano. L’uomo, è stato arrestato questa mattina dagli uomini della Squadra mobile di Caserta anche per il reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose, ma è ritenuto uno dei partecipanti alla strage di Castel Volturno che ha portato all’uccisione di sei extracomunitari.
Il sicario, in un primo momento sfuggito all’arresto, è considerato uno degli elementi di spicco del gruppo di fuoco che fa capo agli altri latitanti Antonio Cirillo e Giuseppe Setola, considerati i capi dell’ala "militare" dei Casalesi. Spagnuolo è destinatario di un fermo per estorsione aggravata con metodo mafioso, ma è coinvolto anche nell’ambito della inchiesta sulla strage di extracomunitari avvenuta a Castelvolturno.
L’operazione contro il clan dei Casalesi per eseguire i provvedimenti di fermo della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di esponenti della cosca dediti alle estorsioni nel comune di Castel Volturno si basa su indagini svolte dalla nuova sezione istituita a Casal di Principe della Squadra Mobile casertana, che è diretta da Rodolfo Ruperti. Impiegati oltre cento uomini per l’esecuzione anche di numerose perquisizioni.
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