Incredibile reportage che illustra la Russia di Putin, dove chi sta al potere può permettersi qualsiasi sopruso...
Yole
da Liberal
In galera chi denuncia i corrotti
di Francesca Mereu [1 ottobre 2008]
Nel vedere una ventina d’agenti vestiti di nero che aspettavano qualcuno nel portone del suo palazzo, l’avvocatessa Inna Yermoshkina non si era preoccupata. Aveva la coscienza a posto. Gli uomini, però, erano lì per arrestare lei e il marito Aleksei Yermoshkin. La Yermoshkina, 41 anni, quella sera di maggio ha capito d’aver superato tutti i limiti permessi in Russia. Troppo tardi. Ammanettata, la donna viene fatta salire nella macchina di servizio, dove due giovani agenti in borghese iniziano a picchiarla. Aleksei, anche lui con le manette ai polsi, subisce la stessa sorte. La scena viene seguita alla figlia Kristina, 13 anni, che piange spaventata. Un agente in divisa le comunica che c’è un ordine d’arresto per lei e il marito: l’accusa è quella di truffa.
«Con questo ti insegniamo a pestare i calli alle persone importanti», dice l’uomo in divisa, prima di colpirla con un manganello. La Yermoshkina ha dato noia a varie persone nelle alte sfere. Il suo nome era nei titoli di vari giornali quest’anno, perché ha avuto il coraggio di sporgere denunce contro le commissioni dei concorsi per notai e che avevano fatto vincere mogli, figli e parenti d’alti ufficiali di stato. Questi, senza i titoli necessari, avevano usato i legami dei loro potenti congiunti per superare i concorsi e ricevere la licenza di notaio. «È un lavoro che a Mosca ti permette di intascare una media di 100mila euro al mese. I posti disponibili sono pochi e vengono dati solo ai “pochi eletti” o a chi ha dai 300 a 500mila euro da investire per la mazzetta», racconta un avvocato che ha cercato di superare il concorso. Tra quelli che hanno ottenuto il lavoro tanto ambito ci sono il figlio e la nuora del Capo della polizia di Mosca Vladimir Pronin, la moglie del vice Procuratore generale Aleksander Buksman, la moglie dell’ex vice presidente della Corte Suprema Vladimir Radchenko, un parente del ministro delle Situazioni estreme Sergei Shoigu, la figlia dello speaker della Duma di Mosca Vladimir Platonov e molti altri.
«È una fetta di torta che i nostri ufficiali tengono per sé. Il concorso ha lo scopo di limitare i posti così il guadagno rimane nelle loro mani», spiega l’avvocato, che chiede l’anonimato. A Mosca, una città con più di 10 milioni di abitanti, ci sono più di 7mila studi legali, quelli notarili sono solo 665 (Roma, con meno di 3 milioni di abitanti, ne ha quasi 5mila). La Yermoshkina aveva partecipato a vari concorsi, ma s’era sempre vista soffiare il posto da qualcuno ben ammanicato. «Decisi di sporger denuncia, ma da allora la mia vita è diventata un inferno», racconta la donna. Dopo l’arresto è rimasta due mesi in carcere, dove si trova ancora oggi il marito. «Nel nostro Paese le persone che stanno in alto sono intoccabili, ma contro di noi hanno fabbricato un caso falso», racconta la donna. I Yermoshkin sono infatti accusati d’aver imbrogliato la donna dalla quale 10 anni fa avevano comprato il loro appartamento. L’avvocatessa è stata arrestata un mese prima dell’udienza del suo caso e ora, alla vigilia di un’altra udienza (che si terrà l’8 ottobre), la milizia ha tagliato i polsi e rotto le costole al marito della donna, mentre un agente l’ha minacciata di altre «accuse a sorpresa» contro la coppia.
«Mi hanno detto che il capo della polizia Pronin e il vice procuratore Buksman me l’avrebbero fatta pagare, ma non pensavo che sarebbero arrivati a questi livelli», racconta la donna. «Nel nostro Paese chi lotta contro la corruzione viene screditato e considerato un nemico. Nonostante le promesse del presidente», commenta Kirill Kabanov, il presidente del Comitato nazionale contro la corruzione, un’associazione non governativa. Appena eletto a marzo, il presidente russo Dmitry Medvedev ha dichiarato guerra alla corruzione: bisogna proteggere i cittadini dai burocrati corrotti e rendere il sistema giudiziario indipendente. Ma finora niente è stato fatto. «Il presidente ha messo i nostri funzionari corrotti a lottare contro la corruzione e non si farà niente», commenta Kabanov. Secondo uno studio di Transparency International, pubblicato questa settimana, la Russia è tra i 40 Paesi più corrotti al mondo, ai livelli della Siria, la Nuova Guinea, il Burundi e la Somalia.
Qui tutto è in vendita. Un posto di deputato alla Duma costa dai 2 ai 5 milioni di dollari, diventare ministro dai 300 ai 500mila dollari, far arrestare qualcuno costa dai 5 ai 70mila dollari (a seconda dell’importanza della persona), mentre corrompere un giudice costa dai 5 ai 9mila dollari. Per convincere la Yermoshkina a ritirare le denunce, la polizia la segue ovunque, mentre degli agenti hanno minacciato la figlia Karina (di 20 anni) che se non avesse convinto la mamma a desistere se la sarebbero presa anche con lei. La famiglia ora «è terrorizzata. Non possiamo neanche rivolgerci alla milizia, perché sono loro quelli che ci perseguitano. Ora capisco perché la nostra polizia è considerata peggio dei banditi».