Originariamente Scritto da
Bisentium
Questi gruppetti filoborbonici fondano in genere le loro rivendicazioni antiunitarie su veri e propri falsi storici.
Sostengono ad esempio:
- che il Regno delle Due Sicilie fosse il terzo stato più ricco e industrializzato al mondo dopo Regno Unito e Francia (come se la ferrovia Napoli-Portici e quattro fabbriche sovvenzionate dallo Stato potessero surclassare, che so io, l'industria belga, boema o renana della seconda metà dell'800);
- che l'intero Sud fosse contro l'Unità d'Italia (come se Garibaldi avesse conquistato il Regno borbonico con i soli "Mille" e non con un esercito di 30.000 volontari siciliani e meridionali reclutati sul posto dopo la vittoria di Calatifimi);
- che il brigantaggio fosse un movimento popolare di resistenza contro l'Unità (come se non fosse stato endemico da sempre nel Regno - poi strumentalizzato con il denaro papalino dopo il 1861 - e le leggi Pica non fossero la fotocopia di analoghi provvedimenti presi dai Re delle Due Sicilie per contrastare il fenomeno);
- che artefici della caduta del Regno delle Due Sicilie e sostenitori del progetto dei Savoia fossero "giudei" e "massoni" (come se invece già dal 1821 i finanziatori dell'intervento asburgico contro gli insorti napoletani non fossero stati i Rotschild, che a seguito di ciò impiantarono a Napoli una banca che guarda caso chiudettero in fretta e furia all'arrivo di Garibaldi nel 1860).
Senza avere particolare simpatia per il positivismo lombrosiano (che non desiderodifendere), basta con queste manipolazioni di bassa lega.