OMNIA SUNT COMMUNIA

Alain Badiou


«C'est le communisme qui est une idée neuve en Europe»



Canguro. È sempre più chiaro che sono sempre i cittadini i perdenti, la
crisi lo ha dimostrato ampiamente. Perché la società dà l'impressione di
essere neutralizzata, incapace di reagire ed esigere un altro modello?

Alain Badiou. La difficoltà attuale è che è molto difficile resistere e
reagire nei quadri politici ed istituzionali esistenti. Occorrerebbe
inventare allo stesso tempo i mezzi per reagire ed il contenuto di
questa reazione. Ci vorrà tempo, ma resto convinto che sia possibile.

Senso69. Pensate, come ha affermato Jean-Luc Mélenchon ieri sera a Serge
Moati, che l'ambiente marcisce sul piano delle libertà pubbliche in
Francia sotto l'azione del governo e del presidente?

Senza dubbio. Tutta una parte della politica di Sarkozy produce una
diminuzione delle libertà pubbliche. C'è moltiplicazione dei controlli,
aggravarsi di pene, ed attacchi aperti contro le istituzioni incaricate
di difendere queste libertà. Non c'è alcun dubbio che la concezione di
Sarkozy dell'azione dello Stato è in modo principale una concezione
autorevole e repressiva.

Hugues. Il PS chiama giovedì ad una mobilitizzazione “sociale e
politica„. E' venuto il momento della mobilitizzazione contro la
politica di Sarkozy?
Non credo che il PS abbia dimostrato, nell'ultimo periodo, di avere una
vocazione particolare ad essere il motore di una mobilizzazione. Sembra
piuttosto correre dopo le iniziative prese in questo senso. Il momento è
dunque venuto prima di questa mobilizzazione. Tutta la questione è di
sapere se infine si unificherà e si rafforzerà.

Equalbeings.net. Durante il primo Sarkozy ci sono state cose che voi non
vi aspettavate della sua politica e quella dei suoi ministri? Siete
stati sorpresi o al contrario è stato all'altezza delle vostre “speranze„?
Una parte dell'azione repressiva di Sarkozy è andata al di là di ciò che
potevo immaginare. Citerò in particolare la ritenzione amministrativa
che riguarda i malati mentali, ed i tentativi ripetuti d'indurimento
della repressione dei minatori. D'altra parte, si può ovviamente essere
sorpresi dell'intervento sistematico dello Stato sulle banche, mentre la
dottrina liberale voleva comprimere, quasi senza misura, le spese pubbliche.

Prataine. Siamo certamente numerosi ad attendere che gli “intellettuali„
se ne esistono ancora, escano dal silenzio, che grandi voci si alzino
insieme ed in modo forte, per non lasciare i nostri soli “a resistere„ e
“a disubbidire„. Soltanto alcuni universitari, che non corrono rischi,
alzano il tono e passano all'azione…
Mi sembra ingiusto dire che nessun intellettuale prende oggi la parola
contro lo stato delle cose. È vero che usciamo penosamente da un periodo
dove un buon numero di intellettuali sembrava adattarsi dell'ordine
stabilito. Credo e più ancora, auspico, che questa situazione cambi. In
ogni caso il fatto nuovo non è quando prendo la parola, ma che sia più
intesa di prima.

Soussou. Cosa pensate del trattamento dell'informazione in Francia che
riguarda l'aggressione israeliana su Gaza?
Vorrei intervenire su un punto d'aspetto secondario ma ai miei occhi
molto importante: sarebbe stato essenziale produrre più informazioni e
prove sulle manifestazioni opposte alla guerra, in Israele stessa.
Questa corrente era, certamente, minoritaria, ma esisteva, era
coraggiosa e determinato, e se il futuro deve essere quello della pace,
è questa corrente che comprende il futuro.

Simone. Sei athée. Diresti che le religioni non sono mai altro che delle
forme antiquate o totémiche della politica? Politica come scioglimento
della trascendenza come norma del destino collettivo?
La mia posizione su questo punto, rafforzata da un recente viaggio in
Palestina, è che oggi è decisivo separare la politica della religione.
Come occorre separarla, ad esempio, dalle questioni razziali o
identitarie. Le religioni possono e devono coesistere in uno stesso
paese, ma lo possono soltanto se la politica e lo Stato ne sono distinti.

Spartacus2. Pensate che i francesi si sveglieranno prima della fine di
questo quinquennato? Poiché quando si pensa che è stato eletto nel 2007,
ciò la dice lunga sullo stato di rovina del cervello dei nostri numerosi
concittadini…
L'elezione di Sarkozy è il risultato di due processi. In primo luogo, la
captazione delle voci del fronte nazionale con la destra classica, ed in
secondo luogo, il carattere illeggibile della politica della sinistra. È
soltanto in quest'elemento che i cervelli si sono rammolliti.

Xalatparis. Perché il no al referendum europeo non ha causato uno
scoppio del partito socialista e con ciò anche una ricostruzione
coerente a sinistra?
Il futuro ha mostrato che in gran parte l'adesione di alcuni dirigenti
del PS al no del referendum corrispondeva più ad una scelta tattica,
interno alla parte, che ad una volontà sincera di creare una nuova
sinistra. Questo voto è stato in realtà strumentale e non ha trovato la
sua espressione politica.

Dodcoquelicot. La filosofia invita la politica. Credete che Nicolas
Sarkozy ne valga la pena e non è fargli troppo onore?
L'impegno politico della filosofia è una tradizione francese dal XVIII°,
non ho dunque inventato nulla. Quanto a Sarkozy, funzionava per me come
un sintomo della situazione della politica attuale, ed è per questo che
parlo di ciò che rappresenta e non della sua persona.

Albanulle. Gli intellettuali hanno poca voce mentre i governi e le
istituzioni hanno accesso a milioni di televisori. Pensate come Chomsky
che i mass media facciano i loro affari con la manipolazione del
consenso girando l'economia politica al loro vantaggio? Non è una
deviazione della democrazia?
Lo Stato ed i potenti hanno sempre disposto di molti più mezzi di
propaganda e d'informazione che i poveri e ribelli. Consideriamo ad
esempio l'apparecchio di propaganda della chiesa al medioevo, con una
chiesa in ogni villaggio. Il successo del movimento popolare o delle
rivoluzioni ha sempre dovuto trionfare sulle opinioni dominanti. E
sappiamo che è possibile, anche utilizzando alcuni nuovi mezzi
disponibili, come la stampa, la radio, la televisione e finalmente Internet.

Gogol. Non pensate che ci sia una misura giusta tra il capitalismo
débridé di un Sarkozy e la vostra linea radicale antiquata?
Cominciando la sua avventura quattro secoli fa, il capitalismo, anche
débridé, è molto più vecchio ed antiquato di tutte le linee radicali che
gli si oppongono. Cessiamo di considerare che il liberalismo, al modo
negli anni 1840, comprende lal modernitò e le riforme. È il comunismo
un'idea nuova in Europa.

Simone. Quali sono i limiti politici delle sommosse della gioventù in
Francia?
Il problema è un problema d'unità della gioventù, ed in seguito
dell'unità della gioventù e della massa dei lavoratori ordinari. Sul
primo punto, il limite è che non c'è, per il momento, convergenza reale,
tra le sommosse della gioventù popolare e la protesta dei liceali e
degli studenti. Sul secondo punto, il limite è che manca una parola
d'ordine unificatore che potrebbe essere comune alla frustrazione della
gioventù ed alle gravi difficoltà della vita degli adulti.


http://www.liberation.fr/politiques/...c-alain-badiou


PER LA COMUNITA' UMANA