Pagina 53 di 295 PrimaPrima ... 34352535463103153 ... UltimaUltima
Risultati da 521 a 530 di 2941

Discussione: Iraq - Focus

  1. #521
    Forumista storico
    Data Registrazione
    08 Sep 2009
    Messaggi
    35,756
     Likes dati
    0
     Like avuti
    19,099
    Mentioned
    316 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    E mi sa che ti devi mettere gli occhiali..
    Ce li ho già, ma ci vedo bene anche senza. Tu invece dovresti pulire un po' i tuoi, altrimenti scambi le macchie sulle lenti per della ruggine o dei pezzi penzolanti.
    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Temo che abbiano ben poco da "riorganizzarsi". Quelle aree erano fino a pochi mesi fa tenute da componenti sunniti dell'esercito iracheno. Si sono ecclissati.
    L'idea quindi che gli sciiti possono riprendersele non esiste.

    Gli sciiti stanno semplicemente "trincerando" una linea difensiva attorno a bagdad. I curdi intanto si stanno gia politicamente preparando per l'indipendenza..
    Resta un solo inconveniente. Dovendo trattare con un'autorità irachena riconosciuta, pensi che le armi e gli aiuti esteri (perlomeno quelli ufficiali) finiranno all'ISIL o al governo Al Maliki? Pensi che commerceranno con l'ISIL o con Al Maliki? Bene, ora fai due conti. I governativi possono anche essere trincerati, ora, ma se i simpaticoni che hanno di fronte non sfondano questi "trinceramenti" (o addirittura rischiano di perdere terreno) e non riportano una vittoria decisiva, alla lunga prenderanno bastonate. E con le leggi criminali che stanno imponendo nei territori conquistati, l'appoggio (vero o presunto) popolare e delle milizie sunnite che hanno svanirà in poco tempo.
    Indi per cui...
    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    I sauditi non hanno finanziato alcun attentato contro il Cole, ne tanto meno contro le torri, non sono cosi stupidi visto che esistono enormi interessi finanziari e strategici che li legano agli USA.
    Leggi meglio:
    « Ah, dimenticavo. I sauditi finanziano il baraccone come negli anni '80 finanziavano il loro simpatico concittadino in Afghanistan. Quello accusato di due attentati contro ambasciate americane, uno contro la USS Cole ed uno, multiplo, contro Pentagono e Torri Gemelle. »
    Capito, ora?
    Allora, « La cosa non ti dà neanche un po' di inquietudine? O vivi in campagna, lontano da edifici a rischio? »
    Ultima modifica di Halberdier; 30-06-14 alle 18:53

  2. #522
    email non funzionante
    Data Registrazione
    30 Nov 2009
    Località
    new york
    Messaggi
    126,599
     Likes dati
    17
     Like avuti
    10,984
    Mentioned
    1270 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    .
    I governativi possono anche essere trincerati, ora, ma se i simpaticoni che hanno di fronte non sfondano questi "trinceramenti" (o addirittura rischiano di perdere terreno) e non riportano una vittoria decisiva, alla lunga prenderanno bastonate. E con le leggi criminali che stanno imponendo nei territori conquistati, l'appoggio (vero o presunto) popolare e delle milizie sunnite che hanno svanirà in poco tempo.
    Indi per cui...

    Ma non devono "sfondare". Hanno gia occupato aree che si trovano prospicienti giacimenti petroliferi.

    Gli unici che ci hanno realmente guadagnato sono i peshmerga perche ora si trovano con una doppia difesa. Quella che potevano assicurare loro e la nuova che puo assicurare l'Isil+Sunniti.

    E' presto per dirlo, ma e' possibile che il piano sia proprio questo.

    Creare un area cuscinetto che protegga il kurdistan ricchissimo di petrolio, e convogliarlo verso la Turchia, e quindi verso il mercato europeo.

    Potenzialmente parliamo di 800mila barili al giorno.

    Certe notizie vanno proprio in quella direzione

    KurdishGlobe- US and UK foreign ministers visit Kurdistan


    US Sees Kurdish Support as Key to Keeping Iraq from Splintering

  3. #523
    email non funzionante
    Data Registrazione
    09 Jul 2012
    Messaggi
    16,123
     Likes dati
    11,791
     Like avuti
    6,196
    Mentioned
    125 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Quali sono gli obiettivi dell’invasione dell’Iraq da parte del SIIL?

    giugno 30, 2014 Lascia un commento

    Mouna Alno-Nakhal Reseau International 30 giugno 2014 1. Generale Hoteit, non temete che il SIIL (Stato Islamico in Iraq e Levante) arrivi in Libano?
    Considerare gli eventi come sono e non cadiamo nelle trappole mediatiche occidentali, che ci fanno credere che il SIIL sia una forza gigantesca contro cui non possiamo resistere. Non è vero. 2. E com’è?
    Abbiamo sufficienti informazioni sulla forza dell’organizzazione. Gli eventi succedutisi mi hanno portato a scrivere, un paio di giorni fa, un articolo intitolato “Mosul: una sceneggiata del SIIL” [1]. Perché abbiamo infatti assistito a una sceneggiata! Lo sapevate che 25000 uomini della polizia e dell’esercito dello Stato iracheno erano presenti a Mosul e il SIIL aveva solo 500 combattenti? Pertanto, ciò che è successo a Mosul non è una guerra, ma tradimento e capitolazione associati a una guerra mediatica condotta dai canali TV al-Jazeera (qatariota) e al-Arabiya (saudita) che annunciarono la capitolazione di Mosul sei ore prima della sua caduta reale! Esattamente come nel procedente di Bab al-Aziziyah in Libia, quando annunciarono la sconfitta di Muammar Gheddafi tre giorni prima della caduta e la morte tre giorni prima dell’assassinio. Nel caso di “guerra psicologica”, la regola è che gran parte della popolazione sia immersa nella “nebbia media”, in attesa di vedere chi sia il più forte per decidere da che parte stare. Era ovvio che se gli iracheni nelle aree sunnite delle quattro province coinvolte (Ninawa, Salah al-Din, Diyala e Anbar) sapevano che le forze attaccanti del SIIL avevano solo 500 elementi di fronte a 25000, non avrebbero mai accettato di essere utilizzati da “incubatori”. Fu necessario “esagerare” le forze del SIIL per ottenere la situazione desiderata prima che la nebbia dei media complici si dissipasse. Il SIIL fu istituito in Iraq nel 2004. Quando l’”incendio arabo” fu attizzato in Tunisia alla fine del 2010, era confinato in Iraq dove raccolse al massimo 5200 elementi. Il SIIL fu inviato in Siria dopo il primo veto sino-russo nell’ottobre 2011 e una volta che Jabhat al-Nusra, appositamente creato per la crisi siriana, si dimostrò incapace di rovesciare il governo. E’ noto che SIIL e Jabhat al-Nusra sono legati ad al-Qaida, creata dal governo statunitense come ammette Hilary Clinton [2]. E’ in Siria che il SIIL passa da 5200 a 7000 elementi nel 2012, mentre ora sono 15000 contro 10000 in Iraq, in totale 25000. 3. Ed ora SIIL e Jabhat al-Nusra si combattono in Siria!
    No… è solo “tattica” del capo che guida il gioco. Così abbiamo appreso questo pomeriggio (25 giugno) che ad Abu Qamal (città di confine tra Siria e Iraq) al-Nusra è stata costretta a dichiarare fedeltà al SIIL [3] per farle “accumulare potenza” e facilitarne l’opera nelle province irachene. E questo perché il terreno principale della guerra s’è spostato in Iraq. 4. Chi controlla il SIIL?
    E’ sempre lo stesso capo che pensava che l’”accordo di sicurezza USA-Iraq”, che doveva [4] [5] fare dell’Iraq una colonia statunitense eterodiretta da Washington. Ma si scopre che tre anni dopo il ritiro degli Stati Uniti, l’Iraq ha cercato la sua via dettata dalle condizioni geopolitiche; cioè armonizzarsi con Iran e Siria. Risultato: gli statunitensi sono furiosi per il fatto che l’Iraq sia vicino all’asse della Resistenza, e i Paesi del Golfo sono ancora più furiosi con al-Maliqi che si rifiuta di obbedire ai loro dettami. Ciò che è successo in Iraq è conseguenza del loro fallimento in Siria; soprattutto Obama suona la campana a morto della presunta opposizione siriana (alla CBS) ammettendo pubblicamente che “non v’è opposizione siriana che possa rovesciare il Presidente Assad“. [6] Il governo statunitense ha ammesso il proprio fallimento in Siria, ma non abbandona il suo piano originale. Sfumature! Quindi passa in Iraq, dove i suoi interessi s’intrecciano con quelli dell’Arabia Saudita, da un lato, e del Qatar e Turchia dall’altra, mettendo da parte le differenze essendo tutti di fronte alle stesse catastrofe ed emergenza: impedire che l’Iraq aderisca al fronte del rifiuto e quindi all’asse della Resistenza. La domanda è: come impedirlo? Essendo al-Maliqi parte della “Alleanza Nazionale Irachena” abilitata dalla Costituzione a formare il governo, hanno scatenando l’invasione del SIIL! Ma oggi, la nostra intelligence dice che più di un terzo dei sunniti di Mosul e altrove, s’è opposto in sole 24 ore a tale mossa che ha causato 750000 profughi; cioè un sunnita su sette, essendo i sunniti iracheni 5,5-6 milioni. Tale sceneggiata del SIIL ha così due cause: la sconfitta subita in Siria e la lotta per il potere. Terrorizzando al-Maliqi e la coalizione autorizzata a decidere in merito a Costituzione e governo, per proporre un governo che trascuri i risultati delle ultime elezioni. Da qui la proposta di un “governo di salvezza nazionale” di John Kerry [7] [8]. Ciò implica che la proposta di John Kerry sia, in effetti, ignorare i risultati delle recenti elezioni parlamentari, vinte dal blocco di al-Maliqi. e distribuire equamente il potere tra sciiti, sunniti e curdi; Quindi su base settaria ed etnica! Il che equivarrebbe a un terzo agli sciiti (60-65% della popolazione), un terzo ai sunniti (15-18% della popolazione) e un terzo ai curdi (20% della popolazione). Risultato: i due terzi sunnita e curdo sono nelle mani di Paesi del Golfo e Stati Uniti. E questo lo scopo della sceneggiata in Iraq! 5. Ma allora come dovremmo capire l’appello agli Stati Uniti di al-Maliqi[9]?
    È piuttosto intelligente, dato che l’”accordo di sicurezza USA-Iraq” afferma che se un Paese (ovviamente l’Iraq) deve affrontare una minaccia a sua esistenza, confini, unità territoriale… può chiedere all’altro assistenza nei limiti, luogo e momento decisi. Tuttavia, al-Maliqi sa che gli Stati Uniti sono dietro tutto ciò, come sa che né sauditi né turchi avrebbero mai osato incoraggiare l’invasione del SIIL senza la decisione, e non solo l’accordo, degli Stati Uniti. Ha quindi chiesto aiuto! Nel caso in cui gli Stati Uniti decidano di applicare i termini dell’accordo di sicurezza, invierebbero la loro aviazione. A tal proposito, condivido con voi un fatto che rivelo per la prima volta: quando al-Maliqi ha parlato dei bombardamenti statunitensi sui centri del SIIL nella regione di al-Anbar, non era vero! Ma così costrinse gli Stati Uniti a smentirlo e il capo dell’Iraqi National Alliance, Ibrahim al-Jafari, rinfacciò agli statunitensi di aver preparato l’accordo di sicurezza bilaterale nel loro interesse, poiché si astengono dall’applicarlo alla prima occasione, autorizzando quindi l’Iraq a rivederle e a far fronte da solo ai pericoli che lo minacciano. Di qui la “fatwa” pronunciata dalle autorità religiose sciiti e sunnite contro tale sceneggiata “tramata dagli statunitensi assieme a Turchia, Qatar e Arabia Saudita“… Durante l’intervista arriva la notizia di un’esplosione durante un raid in un hotel di Beirut: 10 feriti [10]; che porta la questione alla prima domanda di questo estratto. 6. Generale Hoteit, non temete che il SIIL arrivi in Libano?
    La risposta del Generale Hoteit a tali atti terroristi in Libano è che il suo sistema di sicurezza subisce colpi, ma non cede! Risposta articolata, inoltre, in un articolo del 26 giugno, dai seguenti punti chiave.
    • L’occidente cerca di spezzare l’asse della resistenza fin dal 2000. Ha cominciato con la risoluzione 1559, approvando la guerra del 2006 e provocando discordia in Libano nel 2008 e in Iran nel 2009, per poi affrontare la Siria nel 2011, prima di arrivare all’Iraq di oggi; l’ultima carta sionista-statunitense… Pertanto, ci si può chiedere se la mossa in Iraq, dopo la chiusura della frontiera siriano-libanese, allontani il Libano dall’incendio. O è destinato a svolgere un altro ruolo?
    • Ora che l’Iraq è divenuto il principale teatro dell’aggressione, riteniamo che l’occidente stia leggermente arretrando in Siria, divenuta teatro secondario, mentre il Libano è ora “il teatro della pressione” sui componenti dell’asse della Resistenza in generale, e in particolare su Hezbollah. Ma il problema dell’occidente risiede nell’incapacità a penetrare la società della Resistenza, dato lo scudo protettivo formatosi intorno. Questo è il motivo per cui i molti tentativi terroristici sono falliti uno dopo l’altro… (come accaduto).
    • Certo, i tentativi si ripetono, ma si nota un forte calo in preparazione e attuazione, soprattutto perché sembra che la produzione sia ora locale da quando i terroristi sono stati privati dalle loro “fabbriche della morte” nel Qalamun.
    • A questo punto, possiamo dire che il fallimento di molti altri tentativi terroristici è dovuto alla costante collaborazione tra le istituzioni della sicurezza e l’esercito libanese, da un lato, e i membri della società civile della resistenza e dei cittadini dall’altra. Questo più la complementarità con l’Esercito arabo siriano sull’altro lato del confine. Mentre questa collaborazione continuerà, la sicurezza del Libano non cederà, nonostante i tremori causati da qualche attacco terroristico per cercare di porre fine all’equazione libanese in vigore: “Popolo, Esercito, Resistenza”. 7. E cosa ne pensate del pericolo che la Giordania deve attendersi?
    Il SIIL ha diffuso la sua mappa corrispondente in realtà all’avvertimento degli Stati Uniti a cinque Paesi, oltre a un sesto per inquinare! Tale mappa include Iraq e Quwayt, a est, Siria e Giordania, al centro, Libano e Palestina occupata ad ovest. Certo, Israele non è preoccupato dal SIIL perché l’alto comando del SIIL è statunitense e consapevole dei propri interessi. Pertanto, né il comando né il SIIL metteranno a repentaglio Israele. Il Quwayt è stato aggiunto alla mappa, poiché alcune notizie indicavano suoi tentativi di avvicinarsi a Siria e Iran dopo il “fallimento del piano”. L’avvertimento gli dice non ti muovere! La Giordania, che era nell’asse della guerra contro la Siria per tutto il periodo in cui Bandar bin Sultan operava, è riluttante. È stata avvertita (ma questa è un’altra storia. NdT). Il Libano è sulla mappa dall’inizio. Coloro che sostengono il contrario devono avere informazioni dirette dalle sale operative di statunitensi, sionisti, giordani e golfini che non abbiamo! 8. Infine, e dato lo scenario appena descritto, non temete una guerra regionale?
    La guerra tradizionale in cui Israele farebbe parte, inviando i propri soldati a combattere su tutti i fronti in Libano, Golan o Iran, non è all’orizzonte. Se una tale guerra fosse possibile, Israele non avrebbe aspettato 8 anni per lanciarla! Dottor Amin Hoteit, al-Bina 25/06/2014
    Trascrizione e traduzione di Mouna Alno-Nakhal Note:
    [1] Mosul: sceneggiata del SIIL
    [2] Hillary Clinton: abbiamo creato al-Qaida, abbiamo finanziato i mujahidin
    [3] Al-Qaida e SIIL si uniscono al confine siriano-iracheno
    [4] L’accordo del 17 novembre 2008 istituisce il quadro giuridico per la presenza statunitense in Iraq e la cooperazione tra i due Stati
    [5] La truffa dell’accordo di sicurezza USA-Iraq
    [6] Obama: ‘Notion that Syrian opposition could overthrow Assad a “fantasy”’: “Non c’è opposizione siriana che possa sconfiggere al-Assad… Penso che l’idea che ci sia attualmente una forza di opposizione moderata in grado di sconfiggere al-Assad è semplicemente falsa… Abbiamo passato molto tempo cercando di lavorare con l’opposizione moderata in Siria… l’idea che potessero improvvisamente rovesciare Assad, e non solo, ma anche jihadisti spietati e altamente qualificati, se gli inviamo alcune armi, è fantasia… Penso che sia molto importante che il popolo americano, e probabilmente ancor più importante, che Washington e le agenzie di stampa lo capiscano!
    [7] Crisi in Iraq: Kerry ad Irbil per colloqui sulla crisi che imperversa
    [8] Kerry chiede un governo di unità nazionale in Iraq
    [9] L’Iraq chiede aiuto agli USA
    [10] Ancora una volta, una carneficina sventata a Beirut

  4. #524
    Agente Z
    Data Registrazione
    12 Jan 2011
    Messaggi
    56,171
     Likes dati
    55,157
     Like avuti
    32,298
    Mentioned
    444 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    i Curdi o diventano indipendenti ora o non lo saranno mai
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  5. #525
    Hic Sunt Leones
    Data Registrazione
    26 May 2009
    Località
    Soprattutto Italia
    Messaggi
    23,553
     Likes dati
    212
     Like avuti
    5,188
    Mentioned
    211 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    La provincia di Diyala è un discreto casino: lì ci sono veramente tutti, curdi, arabi sunniti e arabi sciiti. E tutti con le rispettive milizie. Inoltre confina direttamente con l'Iran.
    Credo che quella sia la zona in cui se ne vedranno delle "belle" più di altrove
    Ultima modifica di Canaglia; 30-06-14 alle 20:55
    Passata la buriana facciamo i conti

  6. #526
    Forumista storico
    Data Registrazione
    08 Sep 2009
    Messaggi
    35,756
     Likes dati
    0
     Like avuti
    19,099
    Mentioned
    316 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Ma non devono "sfondare". Hanno gia occupato aree che si trovano prospicienti giacimenti petroliferi.

    Gli unici che ci hanno realmente guadagnato sono i peshmerga perche ora si trovano con una doppia difesa. Quella che potevano assicurare loro e la nuova che puo assicurare l'Isil+Sunniti.

    E' presto per dirlo, ma e' possibile che il piano sia proprio questo.

    Creare un area cuscinetto che protegga il kurdistan ricchissimo di petrolio, e convogliarlo verso la Turchia, e quindi verso il mercato europeo.

    Potenzialmente parliamo di 800mila barili al giorno.

    Certe notizie vanno proprio in quella direzione

    KurdishGlobe- US and UK foreign ministers visit Kurdistan


    US Sees Kurdish Support as Key to Keeping Iraq from Splintering
    E chi comprerà il petrolio all'ISIL?

  7. #527
    Klassenkampf ist alles!
    Data Registrazione
    31 May 2009
    Messaggi
    64,979
     Likes dati
    212,271
     Like avuti
    26,576
    Mentioned
    1311 Post(s)
    Tagged
    32 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    i Curdi o diventano indipendenti ora o non lo saranno mai
    devono stare attenti alle alleanze. Se per esempio, come ho letto in giro, si alleano con Israele, forse riescono a diventare indipendenti, ma saranno per secoli il bersaglio preferito dei terroristi islamici che non potendo attaccare Israele se la prenderanno coi suoi amici....
    POi c'è la questioncella che la maggior parte dei curdi stanno in Turchia, e quindi un eventuale stato curdo in Iraq vedrebbe uniti i terroristi islamici e l'esercito turco, che dopo quello israeliano è il più potente della zona.
    La situazione dei curdi mi sembra quella del tizio che a Sodoma cerca di non essere inculato camminando lungo il muro, ma gli va male perchè anche i muri hanno il cazzo....
    Ultima modifica di amaryllide; 30-06-14 alle 21:15

  8. #528
    email non funzionante
    Data Registrazione
    30 Nov 2009
    Località
    new york
    Messaggi
    126,599
     Likes dati
    17
     Like avuti
    10,984
    Mentioned
    1270 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    E chi comprerà il petrolio all'ISIL?
    L'isil non ha alcun petrolio.

    Iraqi Kurdistan to Increase Oil Exports - WSJ

  9. #529
    Forumista storico
    Data Registrazione
    08 Sep 2009
    Messaggi
    35,756
     Likes dati
    0
     Like avuti
    19,099
    Mentioned
    316 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    L'isil non ha alcun petrolio.

    Iraqi Kurdistan to Increase Oil Exports - WSJ
    E allora cosa mi parli del fatto che sono stati da essi occupati giacimenti petroliferi?
    Ultima modifica di Halberdier; 30-06-14 alle 21:12

  10. #530
    Hic Sunt Leones
    Data Registrazione
    26 May 2009
    Località
    Soprattutto Italia
    Messaggi
    23,553
     Likes dati
    212
     Like avuti
    5,188
    Mentioned
    211 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Iraq - Focus

    Mica vero che l'ISIL non ha petrolio: ha già quello di Deir Ez Zor in Siria (proprio non lontano dal confine con l'Iraq)
    Passata la buriana facciamo i conti

 

 
Pagina 53 di 295 PrimaPrima ... 34352535463103153 ... UltimaUltima

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito