DDL Supermario-Occhioni
Liberalizzazione del consumo della carne di gatto.
Presentazione
Come tutti sanno l'alimentazione in questo Paese è uno dei pilastri fondanti del made in Italy, e il settore della ristorazione è forse l'unica cosa seria dello Stivale. L'Italia è fondata in questo senso sulla coltivazione amorevole dei regionalismi, delle tradizioni che hanno reso famoso lo stile di vita italiano nel mondo. Ed è a una di queste tradizioni che vogliamo guardare, prima che scompaia e lasci un vuoto nelle nostre coscienze ogni giorno dilaniate dalla modernità strabica del mondo di oggi.
La tradizione, in questo caso vituperata fino a che il bisogno non porti a più ragionevoli consigli - come fu negli anni 40 dello scorso secolo, poi fermata da una disgraziata legge liberticida nel 1943 - che non solo in città rinomate come Vicenza, ma anche, diciamolo, ovunque un brav'uomo affamato abbia finito i conigli, porta a quel piatto prelibato e carico di atavica saggezza popolare che è il gatto in umido. Un piatto che richiama a se l'humus patriottico di una tradizione contadina che sta lentamente sparendo, e questo è un crimine sociale e culturale da cui non possiamo distogliere lo sguardo. Quante volte uomini saggi come Bigazzi furono messi alla gogna per un ideale? Tuttavia non è solo la difesa delle tradizioni che vogliamo ergere qui, ma il nostro no allo specismo razzista tra animali. Per quale motivo un gatto deve avere questi privilegi? Vogliamo forse crescere una casta di animali con più diritti degli altri? Anche il cane, e l'uomo, un giorno potranno diventare cibo, si arriverà anche a questo noi speriamo, grazie ai Grandi Antichi, ma già questo è un piccolo passo verso l'uguaglianza. Ed è a un motto antico di rivoluzione, una rivoluzione che ci porti alle sacre origini rurali dei nostri popoli italici che richiama questa parola, uguaglianza, assieme a libertà e fratellanza. Libertà di mangiare cosa si vuole, e di vendere la carne che si vuole alla luce del giorno, non come tristi carbonari all'ombra del sole dell'avvenire! E fratellanza tra tutti gli Italiani che bramano il sapore di un gatto che non è solo un semplice cibo, ma anzi espressione di ciò che c'è di più magnifico nel nostro vivere quotidiano e nella nostra umanità!
Art. 1 - Sono permessi la caccia, L' allevamento, la macellazione, il commercio e il consumo alimentare della carne di gatto ( Felis Catus ).
Art.2 - I gatti destinati al consumo alimentare dovranno essere allevati seguendo tutte le normative di igiene e di controllo sanitario prestabilite dalle autorità competenti, nonché seguendo tutte le norme prestabilite per garantire il benessere dell' animale durante il periodo subito dopo la cattura, nonché una morte decorosa, rapida ed indolore al momento della macellazione.
Art.3 - E' proibito servire carne di gatto non depilato in ristoranti e altri locali pubblici.
Art.4 - E' proibito spacciare la carne di gatto per carne di altro animale.
Art.5 - I Gatti muniti di collarino di identificazione e quindi riconoscibili come proprietà altrui, non possono essere cacciati, a meno che non entrino nella proprietà privata.
Art.6 - Similarmente a quanto già avviene per la macellazione kosher, gli adepti del Culto di Cthulhu e dei Grandi Antichi possono derogare alle norme sulla macellazione indolore e alle normative di igiene per i loro sacrifici di felini, previa informazione delle autorità competenti.
Emendamendo numero uno ( No allevamento, Si sola caccia ).
All' aricolo uno è soppressa la parola " Allevamento ".
L' articolo numero due viene sostituito completamente da:
- " Le amministrazioni locali sono tenute a regolamentare le costruzioni edilizie in modo da avere più tetti con tegole a misura di gatto per favorirne la popolazione selvatica e a istituire apposite riserve di caccia appositamente per la caccia a questo felino, anche in territorio urbano.
La caccia al Gatto è permessa con ogni tipo di arma esclusa l' atomica tattica e quella strategica ".
Emendamento numero due ( Si anche alla caccia e al consumo alimentare del cane )
La parola Cane viene aggiunta vicino alla parola Gatto e il testo va riscritto considerando il soggetto plurale.