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  • Partito Cristiano Democratico

    1 16.67%
  • Unione Repubblicana

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  • Partito Democratico

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Risultati da 1 a 2 di 2

Discussione: Elezioni 2012

  1. #1
    bronsa querta
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    Predefinito Elezioni 2012

    Siamo a metà giugno. Fortissime sono le polemiche sul DDL intercettazioni, passato al Senato ma arenato alla Camera. Così come le polemiche interne al PDL (tra i finiani ed i fedeli di Berlusconi) e all'esterno della coalizione di Governo, in particolar modo per il monito venuto dall'OCSE e per le posizioni forti prese dal PD e dall'IDV.

    La sera del 18 durante un puntata di Porta a Porta (il tema è appunto il famoso DDL) scoppia una fortissima polemica tra i due ospiti esponenti del Governo, Bocchino e Gasparri, nello specifico sui contenuti del DDL e sulla possibilità di ulteriori modifiche che è seguito con espressioni e sorrisini soddisfatti dei due esponenti dell'opposizione, Rosy Bindi e Antonio Dipietro. Dopo alcuni minuti di parapiglia durante il quale Vespa cerca di pacificare i due esponenti del Governo a sorpresa giunge in direttissima una chiamata del Consiglio Silvio berlusconi.

    Il messaggio è chiarissimo. Un furioso Berlusconi dichiara senza mezzi termini che il DDL non sarebbe stato modificato considerando che era stato votato all'unanimità dagli organi del PDL, che sarebbe stato votato entro metà luglio con la fiducia e che chiunque nel partito non avesse votato a favore sarebbe stato cacciato.
    Un gelido Bocchino risponde "Sappia che moltissimi stanno preparando le valigie, onorevole Berlusconi". Si scatena il caos nello studio e la puntata è sospesa dopo che Gasparri esce per portesta dallo studio. Il giorno dopo, contrariamente ad ogni previsione non ci sono ulteriori dichiarazioni né di Fini né di Berlusconi ma una serie di dichiarazioni dell'opposizione, compresa l'UDC che ribadiscono senza mezzi termini il NO al DDL. La Lega è impegnata in un altro fronte di polemica dopo la dichiarazione di Tosi secondo cui non valeva la pena tifare l'Italia, una nazionale di vecchi calciatori sul viale del tramonto di cui uno soffre anche la sciatica. Storica rimane l'uscita di Fede durante il TG4:"i fascisti restano antidemocratici ed irrispettosi del voto anche quando si fingono moderati". Alcuni (un incredibilmente paciere come Feltri titola "una telefonata che salverebbe il Governo degli italiani, ad esempio) speculano che il silenzio di Berlusconi e Fini siano dovuti alle trattative per far rientrare la crisi.

    Tra polemiche, silenzi pubblici tra il PdC e il PdS e strane assenze di deputati finiani per alcune votazioni minori si giunge alla fatidica data della fiducia, il 29 giugno. LA seduta verrà trasmessa in diretta su RaiDue (si giunge a punte di share del 20%). In aula la tensione è palapabile, specialmente tra i banchi della maggioranza. volano fischi durante le dichiarazioni di voto degli esponenti dell'opposizione e lo stesso Fini dopo pochi secondi di silenzio con una strana espressione soddisfatta richiama all'ordine gli indisciplinati.
    Si giunge alla fase di voto. A sorpresa dal conteggio risulta che il DDL non passa per 10 voti.
    Il Governo Berlusconi è caduto!
    Scoppiano disordini in aula.

    La sera stessa Berlusconi in una conferenza stampa dal quirinale dichiara che gli esponenti del PDL che si riconoscevano nella frangia traditrice erano fuori dal PDL e che il giorno dopo sarebbe salito al colle, fiducioso che le forze politiche avrebbero rispettato la volontà degli italiani.
    Anche qui si rincorrono voci insistenti di un ingresso dell'UDC nella compagine di Governo.
    La reazione di Fini non si fa attendere. A seguirlo risultano 10 deputati e 27 senatori. In una conferenza stampa che comincia pochi secondi dopo la fine di quella dell'ex PdC annuncia la nascita di un nuovo movimento politico liberale che dovrebbe rappresentare un CDX europeo e moderato: l'unione repubblicana (UR) e che la nuova forza non sarebbe entrata in nessun esecutivo in cui fosse presente la Lega Nord o inn cui Berlusconi fosse PdC.

    Il giorno dopo, come dichiarato, Berlusconi si reca al colle e riceve da un combattutissimo Napolitano (Di Pietro pubblicamente, L'UDC, il PD, l'API e UR in mniera più "istituzione e discreta" l'hanno invitato a non fare quell'errore e a cercare una personalità istituzinale come Draghi) un mandato esplorativo. Sono ore di fuoco in Italia, nessuno ha idea di cosa stia succedendo. Passano le ore e Berlusconi rimane in silenzio pubblico Si giunge al secondo giorno e non sembra esserci soluzione. Berlusconi non trova appoggio né dall'UDC, né dalla piccola API (ambedua fortemente contrarie alla presenza ed al peso leghista) né tanto meno da UR o dal PD, in cui comunque alcune voci isolate e presto zittite dalle contestazioni della base (Veltroni e Latorre) propongono di creare un Governo di unità nazionale tra Lega, PDL e PD con Berlusconi alla guida.
    All'annuncio del fallimento Berlusconiano si creano manifestazioni in tutto il paese, sia da parte di sostenitori dell'ex PdC (alcuni hanno strani nomi di battaglia come amalie e 100%antikomunista) che da parte di esponenti dell'IDV e del PD. Un traumatizzato e pallidissimo Fede sviene in diretta mentre da mediaset comincia una campagna mediatica contro l'UR finiana e contro l'UDC e l'API.

    Il giorno dopo (siamo al 2 luglio. Dipietro proporrà pubblicamente di crearla come festa nazionale) Napolitano dopo un breve discorso annuncia che Mario Monti, sostenuto ufficiosamente da UR, UDC, API e PD, avrebbe avuto un mandato per un Governo tecnico in attesa di nuove elezioni. Un'altra sorpresa scuote il paese. Nel pomeriggio giunge a Berlusconi, orami non più protetto dal Lodo Alfano o da qualsiasi altra garanzia politica, un avviso di garanzia. E' indagato per alcuni affari poco chiari riguardanti la ricostruzione di l'Aquila. Entro pochi giorni è caos nel PdL: si sta creando una nuova frattura. Da un lato Tremonti con l'ala più vicina alla Lega mentre dall'altro una strana coalizione di esponenti meridionali e settentrionali ormai stanchi o infastidi dall'eccessivo peso dato alla Lega Nord si raccolgono intorno a Formigoni. Senza un Berlusconi (impegnato a difendersi dall'ennesimo processo e ormai stanco). Dopo qualche giorno di fortissime polemiche viene indetto un congresso straordinario per la settimanda dopo (per il 15 luglio).

    Nel frattempo Monti dopo qualche giorno di trattative difficili riesce a creare una maggioranza. UR, UDC, API, PD e IDV lo sosterranno. Il programma è brevissimo e chiaro. Una nuova manovra correttiva per rimediare ad "alcuni" (a detta dei finiani) errori dell'ultima manovra, riforme istituzionali per adottare il cancellierato alla tedesca, legge elettorale proporzionale con sbarramento al 4% e una legge chiara sul conflitto di interessi. Nonostante le fortissime polemiche e l'ostruzionismo della Lega e della frangia tremontiana del PDL Monti ottiene la fiducia con lo stesso margine con cui il DDL intercettazioni era stato bocciato giorni addietro.
    Nasce il Governo Monti e dopo pochi giorni il PDL al congresso straordinario si scinde ulteriormente a metà. I tremontiani mantengono il nome ed il simbolo del PDL e l'alleanza con la Lega, mentre i formigioniani creano un uovo partito chiaramente cattolico e di centrodestra: il Partito Cristiano Democratico che dichiara che sarebbe stato dialogante me duro nei confronti del Governo Monti.

    Incredibilmente la storia si ripete. Berlusconi la sera tra il 18 ed il 19 Luglio prende un aereo per la Russia per la disperazione di Vespa (durante una puntata di Porta a Porta con una espressione furiosa Vespa dichiara che questa era la seconda volta che l'Italia faceva scappare un grandissimo statista). La prima norma approvata nonostante tutto (campagna mediatica sia sulla RAI che su Mediaset, ostruzionismo alle Canere, polemiche ed attacchi giornalistici) è quella sul conflitto di interessi. le reti e le frequenze Mediaset vengono venduta dai Berlusconi in parte a Murdoch in parte ad una cordata italo francese di imprenditori. Tra i vari attacchi su Libero (uno degli ultimi numeri usciti prima che la proprietà passi ad un imprenditore canadese, Mckinley) si racconta che dietro la cordata italo-francese si nasconda Debenedetti.
    Finalmente il Governo Monti si dedica alle riforme ed all'economia. Per due lunghissimi anni l'Italia fa una serie di sacrifici e si rinnova. Viene venduta alitalia, vengono tagliati i fondi pubblici ai giornali, riformata la PA e risistemata l'università e la scuola pubblica. Finalmente si riesce, tra mille sacrifici degli italiani, a ridurre la pressione fiscale anche grazie ad alcuni segni di ripresa dell'economia mondiale. Grandissimi meriti vengono dati a Monti che oltre a PdC è anche ministro dell'economia. Nonostante i sacrifici comunque lo scontento è contenuto. Tutti (tranne forse i tremontiani ed i leghisti, sempre molto polemici con Monti), sia a destra che a sinistra come al centro sentono che c'è una nuova fase.

    Siamo finalmente giunti a Gennaio 2012. L'Italia ha ora una Costituzione sul modello tedesco ed un'economia in fase di ripresa, nonché una PA più efficente ed in fase di riduzione.

    I partiti in corsa sono:

    Cartello Nazionale.
    Cartello dei partiti di destra radicale. Guidato da Fiore. Ultranazionalista, socialista in economia (corporativista), antimmigrazionista anche più della Lega Nord. E' guidata da Roberto Fiore.
    Antieuropeista.

    Lega Nord.
    Sempre uguale a se stessa. Fortissimo l'accento sulla battaglia all'immigrazione e sulle autonomie locali. Coservatrice sui temi etici ed con posizioni molto "tremontiane" sull'economia. Molto spesso le sue uscite "folkloristiche" l'hanno portata alla ribalta nei media. Mantiene forte l'alleanza con il PDL. Fortemente antieuropeista. E' considerata una incognita, non molti hanno idea su quali risultati elettorali potrebbe avere.
    Il suo leader è rimasto Bossi, anche se questo, ormai molto stanco spesso fa parlare Maroni e Calderoli.
    E' parte degli identitari europei.

    Popolo delle Libertà.
    Anche qui non ci sono stati grandissimi cambiamenti. Tremonti ha preso il posto di Berlusconi come leader. Molto conservatore sui temi etici, a tratti socialista a tratti liberale in economia. Sull'immigrazione ed in parte sulle autonomie locali adotta le posizioni leghiste, mentre è rimasta ferocemente "garantista" e nemica dei magistrati rossi sulla giustizia. Molto scettico sull'Europa.
    Il leader, come già scritto è Tremonti.
    parte del PPE, anche se guardato con sospetto a causa delle sue posizioni.

    Partito Cattolico Democratico.
    Formigoni ha riorganizzato la sua frangia. Conservatore sui temi etici, liberale sul modello lombardo in economia, su posizioni molto moderate sull'immigrazione e sulle autonomie locali. Sulla giustizia ha posizioni molto caute, pur richiedendo alcune riforme non da priorità al tema. Moderatamente favorevole all'integrazione europea.
    E parte del PPE.

    Unione Repubblicana.
    Il partito finiano. Dopo un breve congresso viene adottata una linea liberale sia sui temi etici (si accettano i PACS e si è disponibili a discutere sull'assistenza ai malati terminali, pur a certe condizioni) che sull'economia. Sull'immigrazione è a favore dell'integrazione anche se molto legalista. E' fortemente europeista.
    Parte dell'ELDR.

    UDC-Partito della Nazione.
    Durante il Governo Monti Casini ha continuato col processo di formazione del nuovo movimento. Stramente dai congressi è emersa una linea molto più a sinistra di quanto ci si aspettasse, anche grazie all'ingresso dell'API. Condivide le posizioni di UR sui temi etici e sull'immigrazione ma vorrebbe una economia più sociale. Moderatamente europeista. Casini ne esce dopo poco per entrare nel PDC di Formigoni.
    E' parte del PPE.

    Partito Democratico.
    Durante la confusione creatasi subito dopo la fuga di Berlusconi c'è stato il redde rationem. Molti della vecchia classe dirigente sono stati allontanati. Veltroni, D'alema, Latorre e molti altri sono scomparsi. I nuovi leader, persone come Vendola, la Bindy, Renzi e i giovani hanno posizioni molto diverse dai loro predecessori. Il PD è entrato nel PSE, è a favore dei DICO, dell'eutanasia. Ha adottato una posizione squisitamente socialdemocratica sull'economia.
    Spinge molto sull'integrazione degli immigrati. Fortemente europeista.
    Ha assorbito l'IDV, che dopo la scomparsa di Berlusconi e con il nuovo assetto del PD non ha alcun problema a convivere.

    SeL.
    La sinistra a sinistra del PD. Vendola proposto la fusione col nuovo PD, ma solo alcuni l'hanno seguito. Dopo l'uscita di Vendola ha assorbito molti piccoli partitini di sinistra ("dobbiamo fare cartello" dicono molti dei leader). Su posizioni squisitamente "comuniste" in economia e fortemente libertartina sui temi etici. E' guidata da un reddivivo Bertinotti.

    Le coalizioni ed i candidati cancellieri.


    Conservatori Cattolici
    Cartello Nazionale- Lega Nord- PdL
    candidato Tremonti.

    centristi Europei
    PCD- UR
    candidato Fini

    Progressisti
    PDN- PD
    candidato Renzi

    Sinistra per la Libertà
    Sel
    Bertinotti.
    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  2. #2
    Anti-liberista
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    Abruzzo
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    Predefinito Rif: Elezioni 2012

    socialdemocratico con Vendola,Renzi e la Bindi ?

    voto PD solo perchè SEL ha candidato Bertinotti

    non ci sarà mai un PD del 2012 senza Bersani,D'Alema e i nostri condottieri! hefico:
    VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
    UN NO COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA CONTRO L'AUSTERITA'
    http://www.sinistraitaliana.si/ - http://www.noidiciamono.it/

 

 

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