Originariamente Scritto da
Florian
Intanto Trump ha licenziato Bannon che ha detto: "La Presidenza per cui abbiamo lottato e vinto è finita".
Sinceramente non mi ricordo più ormai a quanti licenziamenti illustri siamo arrivati, la squadra di governo è largamente cambiata in pochi mesi e la rotta di Trump è totalmente ambigua da far pensare che non ci sia più una strategia.
La sinistra sta riscrivendo la Storia: ma non è quello che ha sempre fatto? Una certa "unità nazionale conservatrice" si è avuta solo negli anni 40-50. Da allora la sinistra ha iniziato a picconare, e una picconata qui, una picconata là, alla fine è caduto pure il Generale Lee.
I Repubblicani, se hanno un candidato forte, possono anche vincere in Virginia. Ma il punto non sono i Repubblicani. Una Destra capitalista, liberista, cristianista è tuttora forte ed in grado di vincere elezioni. Il problema è il Trumpismo, col suo rifiuto del globalismo, il protezionismo economico e le guerre commerciali con la Cina, i rapporti equivoci con la Russia, il muro col Messico, le strizzate d'occhio al Ku Klux Klan... è questo contenuto nuovo, che qualcuno ha chiamato "Alt-Right" che oggi viene messo tutti i giorni in discussione anche all'interno del Partito Repubblicano.
Trump ha voluto dare agli USA un cambio di marcia radicale che gli USA, nel loro complesso non volevano. I Repubblicani doc sono liberisti e globalisti, uomini d'affari a cui la mitologia dell'America First interessa solo quando fa comodo a loro. E oggi probabilmente non lo fa. Per i repubblicani doc la Russia è il nemico da contrastare espandendo l'Occidente e non un possibile alleato. I Repubblicani doc hanno da tempo rinunciato al razzismo e ad ogni forma di discriminazione avvicinandosi di parecchio, in questo, alla mentalità dei Democratici.
In questo momento la destra e Trump sono alleate, ma potrebbero anche separarsi bruscamente come all'epoca del maccartismo, quando il Sen. McCarthy fu considerato "troppo estremista" dal suo stesso partito e alla fine emarginato. Il licenziamento di Bannon forse significa che Trump intende ancorarsi la destra più tradizionale e addolcire possibilmente l'ostruzionismo, mai così virulento, dei Democratici.
Io non so se questa manovra avrà buon fine. Dico solo che oggi l'Occidente ha nel suo complesso un'identità globalista e antirazzista e antidiscriminatoria che nessuna Presidenza di "rottura" (nel senso di una destra radicale) è in grado di mutare o ribaltare. Può piacere o no, ma i fatti parlano chiaro. Le identità si acquisiscono poco a poco, nel tempo e a prezzo di sacrifici, e per questo hanno i mezzi per resistere e sono destinate a durare. In questo caso stiamo parlando dell'identità degli Stati Uniti, di quell'America-mondo eretta da Bill Clinton a guida del Nuovo Ordine Mondiale e che il ricordo nostalgico dell'America First non è in grado di scalfire.