Originariamente Scritto da
Kobra
Sapete, egregio... (ma chi cazzo è quello lì dell'avatar?) di Guccini, troppo lontano dai nostri gusti politici, apprezziamo alcuni brani: la locomotiva, Cirano, Don Chisciotte e poco altro. L'uomo ha un atteggiamento pessimista verso l'esistenza che deprime chi ascolta per cui ci interessa più la metrica, la rima e la musicalità e non certo il messaggio.
Ma 'l'eskimo, per i comunisti d'antan,
era una divisa che qualcuno si ostinava ad indossare pure d'estate...
Vedevi un tizio per la strada con l'eskimo addosso e mentalmente pensavi: ecco un comunista, meglio cambiar strada... Puzza!
La canzone racconta le esperienze giovanili di uno sfigato illuso dall'ideologia comunista (Guccini) e da quello che quella rappresentava per chi pensava in rosso.
Le "tette al vento" e l'amore "fatto alla boia d'un Giuda" rappresentano gli sterotipi di una cosiddetta liberazione femminile (e/o femminista) che avrà il suo culmine nel '68 quando"scoppia finalmente la rivolta" ma lui avrà perduto ormai ogni illusione e gli rimane solo qualche stanca scopata con un'amica che non appartiene al suo rango, che dovrebbe ripudiare ma che, per convenienza, continua a frequentare.
Un mondo, quello raccontato, tutto di sinistra, quella di allora, quella delle contestazioni, delle BR, dei falsi miti...
Oggi, care le nostre femmine perennemente in fregola, avete ancora "le tette al vento" ma il messaggio che trasmettete è totalmente diverso.
Dott. Kobra (Democritico)