faccio innanzitutto una premessa: per me effettivamente ci sono delle opinioni sbagliate nel Catechismo. ma volevo solo capire a cosa ci si stava riferendo nell'altro post.
però su questo fatto del dialogo, secondo me non è vero che sia un errore.
se gli annacquamenti, i relativismi sono venuti da li, è un errore.
il dialogo non vuol dire: "ok, tutte le religioni sono uguali, dopotutto fate come vi pare".
in breve il Catechismo parla in questi termini del rapporto con le altre religioni: dialogo, e dichiarazione che la Verità esiste ed è quella cattolica.
e chiede una "laicità etica", ovvero che Stato e Chiesa continuino ad essere separati, ma che lo Stato e le leggi siano etiche (e quindi cristiane).
articolo 842 Il legame della Chiesa con le religioni non cristiane è anzitutto quello della comune origine e del comune fine del genere umano:
« Infatti tutti i popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine poiché Dio ha fatto abitare l'intero genere umano su tutta la faccia della terra; essi hanno anche un solo fine ultimo, Dio, del quale la provvidenza, la testimonianza di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti, finché gli eletti si riuniscano nella città santa ». 333
articolo 843 La Chiesa riconosce nelle altre religioni la ricerca, ancora « nelle ombre e nelle immagini », di un Dio ignoto ma vicino, poiché è lui che dà a tutti vita, respiro e ogni cosa, e vuole che tutti gli uomini siano salvi. Pertanto la Chiesa considera tutto ciò che di buono e di vero si trova nelle religioni come una preparazione al Vangelo, « e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita ». 334
articolo 845 Proprio per riunire di nuovo tutti i suoi figli, dispersi e sviati dal peccato, il Padre ha voluto convocare l'intera umanità nella Chiesa del Figlio suo. La Chiesa è il luogo in cui l'umanità deve ritrovare l'unità e la salvezza. È il « mondo riconciliato ». 336 È la nave che, « pleno dominicae crucis velo Sancti Spiritus flatu in hoc bene navigat mundo – spiegate le vele della croce del Signore al soffio dello Spirito Santo, naviga sicura in questo mondo »; 337
secondo un'altra immagine, cara ai Padri della Chiesa, è l'arca di Noè che, sola, salva dal diluvio. 338
«Fuori della Chiesa non c'è salvezza»
articolo 846 Come bisogna intendere questa affermazione spesso ripetuta dai Padri della Chiesa? Formulata in modo positivo, significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo corpo:
Il santo Concilio « insegna, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, che questa Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo, presente per noi nel suo corpo, che è la Chiesa, è il Mediatore e la Via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del Battesimo, ha insieme confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare ». 339
articolo 848 « Benché Dio, attraverso vie a lui note, possa portare gli uomini, che senza loro colpa ignorano il Vangelo, alla fede, senza la quale è impossibile piacergli, 341 è tuttavia compito imprescindibile della Chiesa, ed insieme sacro diritto, evangelizzare » 342 tutti gli uomini.
FONTE: http://www.vatican.edu/archive/catec...123a9p3_it.htm
Il dovere sociale della religione e il diritto alla libertà religiosa
articolo 2104 « Tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa, e, una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla ».43 È un dovere che deriva dalla « stessa natura » degli uomini.44 Non si contrappone ad un sincero rispetto per le diverse religioni, le quali « non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini »,45 né all'esigenza della carità, che spinge i cristiani « a trattare con amore, prudenza e pazienza gli uomini che sono nell'errore o nell'ignoranza circa la fede ».46
articolo 2105 Il dovere di rendere a Dio un culto autentico riguarda l'uomo individualmente e socialmente. È « la dottrina cattolica tradizionale sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l'unica Chiesa di Cristo ».47 Evangelizzando senza posa gli uomini, la Chiesa si adopera affinché essi possano « informare dello spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture della comunità »48 in cui vivono. Il dovere sociale dei cristiani è di rispettare e risvegliare in ogni uomo l'amore del vero e del bene. Richiede loro di far conoscere il culto dell'unica vera religione che sussiste nella Chiesa cattolica ed apostolica.49 I cristiani sono chiamati ad essere la luce del mondo.50 La Chiesa in tal modo manifesta la regalità di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle società umane.51
articolo 2106 « Che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza, né impedito,
entro debiti limiti, di agire in conformità alla sua coscienza privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata ».52 Tale diritto si fonda sulla natura stessa della persona umana, la cui dignità la fa liberamente aderire alla verità divina che trascende l'ordine temporale. Per questo « perdura anche in coloro che non soddisfano all'obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa ».53
articolo 2107 « Se, considerate le circostanze peculiari dei popoli,
nell'ordinamento giuridico di una società viene attribuito ad una comunità religiosa uno speciale riconoscimento civile, è necessario che nello stesso tempo a tutti i cittadini e comunità religiose venga riconosciuto e rispettato il diritto alla libertà in materia religiosa ».54
articolo 2108 Il diritto alla libertà religiosa non è né la licenza morale di aderire all'errore,55 né un implicito diritto all'errore,56 bensì un diritto naturale della persona umana alla libertà civile, cioè all'immunità da coercizione esteriore,
entro giusti limiti, in materia religiosa, da parte del potere politico. Questo diritto naturale deve essere riconosciuto nell'ordinamento giuridico della società così che divenga diritto civile.57
articolo 2109 Il diritto alla libertà religiosa non può essere di per sé né illimitato,58 né limitato semplicemente da un ordine pubblico concepito secondo un criterio « positivistico » o « naturalistico ».59
I « giusti limiti » che sono inerenti a tale diritto devono essere determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune,
e ratificati dall'autorità civile secondo « norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo ».60
FONTE: http://www.vatican.edu/archive/catec...3s2c1a1_it.htm