La diffusione di Internet non ha solo portato ad un maggiore accesso alla pornografia, ma a informazioni mediche, inclusi libri di anatomia, articoli di riviste e risorse per l'educazione dei pazienti. Ha facilitato una maggiore esposizione agli annunci pubblicitari per interventi di chirurgia estetica. La tendenza verso un certo aspetto genitale è stata guidata da molti nella comunità medica che traggono profitto dall'insicurezza femminile, così come da quelli dell'industria del porno. Le cliniche eseguono labioplastiche che mirano a dare alle giovani donne l'aspetto di "Barbie" - genitali che sono il più possibile nascosti, con le labbra appena visibili, e spesso riducono il cappuccio della clitoride e restringono il canale vaginale. Labbra simili a una bambola sono diventate la norma a cui molte donne desiderano conformarsi.
L'ideale di bellezza femminile ha costantemente richiesto pratiche di bellezza, ma c'è un cambiamento importante da notare nella natura di queste pratiche. La chirurgia sui genitali è indicativa di una cultura che spinge le donne non solo a sembrare belle in pubblico, ma anche in privato. Il liberalismo sessuale e la retorica "sex positive" si sono evoluti con la cultura del porno. Le donne sono state incoraggiate ad ampliare la portata delle loro insicurezze per includerne molte nuove, convinte che i loro corpi nudi apparissero inadeguati rispetto ai corpi nudi che erano improvvisamente ovunque - dalla pornografia ampiamente distribuita guardata dai loro partner ai cartelloni pubblicitari di biancheria nel loro centro commerciale locale.
È straordinaria la frase che gli uomini tirano fuori quando si parla di oggettificazione femminile: "una donna deve essere libera di fare del proprio corpo quello che vuole".
È straordinaria perché in realtà sottintende sempre altro, cioè: "ho bisogno di credere che le donne che fanno quello che voglio siano libere e felici di questo, altrimenti dovrei riflettere sulla merda che sono nel dipendere e considerare le donne nel loro mero aspetto fisico, per questo distorcerò la frase che le femministe hanno coniato in riferimento all'aborto e farò finta che l'oggettificazione della donna sia come l'aborto libero invece che il cuore pulsante e febbricitante del patriarcato"
I genitali delle donne - la loro parte del corpo più intima - ora devono conformarsi all'ideale di bellezza come dettato dalla nostra cultura pornografica. La scelta è tra essere sessualmente oggettificate nel modo in cui tutte le donne convenzionalmente desiderabili sono o essere sfruttate come un feticcio, con le tue insicurezze al centro - accettabili solo finché possono essere utilizzate per degradare e disumanizzare una donna per i consumatori di porno.
Le argomentazioni delle ""femministe""" liberali diventano sempre più infantili e immature. Adesso secondo loro il femminismo radicale è cacca perché loro hanno più seguito.
Vi ricordo che il femminismo nasce per andare controcorrente, non per essere popolare. Il vostro ""femminismo"" ha più accoliti perché semplicemente non fa gli interessi delle donne, ma degli uomini. Il femminismo vero è quello che vuole liberare le donne, non far loro scegliere ciò che è "meno male" nella società patriarcale. Che poi ci siano tante donne, pure lesbiche, che sottostiano a questo mantra maschilista e patriarcale è una grande tristezza, non mi aspetto che le donne siano migliori degli uomini, per me sono uguali anche in tanti difetti ideologici.
Il porno crea dipendenza a livello cerebrale, e può danneggiare gravemente la vita dello spettatore e la qualità delle sue relazioni. Ritengo che si debba fare corretta informazione a riguardo e che la società debba smettere di normalizzarne l'uso. La maggioranza degli spettatori di pornografia resta maschile e tutte le donne devono prendere coscienza di come l'industria esista e fatturi sulla loro pelle.
Eddai sono curioso della dea madre in elastomero