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salvo.gerli
Fiducia, Fli decisivi. Premier: voto a marzo
La Camera approva la fiducia con 342 sì. Decisivi Fli e Mpa. Il discorso del presidente del Consiglio: video 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 "Ritrovare la coesione nazionale, nessuna alternativa democratica a questo governo" (discorso integrale). E confida: "Al primo sgambetto a casa". Bossi: "La strada è stretta". E Maroni avverte: "Si vota a marzo". Sorrisi, auguri e veleni: Berlusconi e il "compleanno di m..."
Roma -
L’Aula della Camera ha confermato la fiducia al Governo con 342 sì mentre i voti a sfavore sono stati 275 e tre gli astenuti. I votanti, ha comunicato il vicepresidente di Montecitorio Bindi, sono stati 617 su 620 presenti. Raccogliendo 342 voti favorevoli contro 275 contrari, il governo ottiene sette voti in più rispetto ai 335 della prima fiducia che ottenne dalla Camera dei deputati il giorno dell’insediamento
Granata convocato da Fini
I no alla fiducia alla Camera sono stati complessivamente 275. Attesi quelli di Pd, Idv, Udc, Api, del repubblicano La Malfa, del liberale Guzzanti e di Nicco dell’Union valdotaine. Contro anche i Liberaldemocratici Melchiorre, Tanoni e Grassano, che in un primo momento erano stati indicati come possibili sostenitori del governo. Due voti in dissenso rispetto al gruppo anche nel Fli: Mirko Tremaglia e Fabio Granata hanno pronunciato il loro no durante la chiama.Contro le indicazioni del gruppo di Fli, Fabio Granata ha votato no alla fiducia posta dal premier Silvio Berlusconi sulle risoluzioni. Per questo motivo il presidente della Camera ha convocato subito Granata nell’ufficio di Montecitorio.
E lui:"Una reazione simbolica"
"Ho votato contro la fiducia come reazione simbolica agli attacchi vergognosi a cui in questi mesi stato sottoposto il Presidente Fini sul piano politico e personale. Mi riconosco e condivido pienamente le posizioni del gruppo Futuro e Libert per lItalia, cos come espresse oggi in aula dal capogruppo Bocchino". Lo dichiara Fabio Granata.
Il discorso del premier
Silvio Berlusconi, dopo il Cdm che autorizza la fiducia, si presenta puntuale a Montecitorio deciso a riscuotere il consenso per concludere la legislatura. In 54 minuti appelli alla "coesione nazionale" e a "mettere da parte l'odio". Tra i risultati in due anni e mezzo di governo e i cinque punti per il futuro. Con i capisaldi del federalismo, della diminuzione delle tasse, della riforma della giustizia (separazione delle carriere, processo breve, lodo Alfano), un piano per il Sud. Poi la mano tesa ai finiani ("Amarezza per le critiche aprioristiche" e "Legittimo il dibattito nella maggioranza") e un tentativo di convergenze con l'Udc (quoziente familiare, richiami alla bioetica e giustizia).
"Troppo odio in Italia"
"Signor presidente (uno sguardo fugace a Fini, seduto dietro di lui) e signori deputati oggi il governo che ho onore di presiedere si rivolge al parlamento che è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione. I governi democratici traggono il loro buon agire dal consenso, tra parlamento e il governo non possono esserci contrapposizioni". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento in aula alla Camera. "C’è una simbiosi tra il governo e il parlamento sia pur nella distinzione dei ruoli. La minoranza deve avere rispetto per la legittiità della maggioranza e del governo". Poi un messaggio alla sua maggioranza: "Dobbiamo ripartire senza compromessi al ribasso. Si deve ripartire per dare un senso a questa legislatura che negli auspici di molti era considerata costituente. Ciascuno deve fare la sua parte, con senso di responsabilità e praticando il rispetto avversario al posto della faziosità. Lo dissi anche ad Onna: dobbiamo lasciarci alla spalle i residui della guerra fredda e degli schieramenti ideologici". Poi un'analisi della situazione politica: "C’è ancora troppo odio, l’Italia è vittima di un passato che non passa. E' indispensabile ritessere il filo della coesione nazionale. Finora si è vista un'opposizione spesso preconcetta, un linguaggio intriso di odio. In giro vedo troppo odio e la storia ha insegnato che spesso l’odio ha armato le mani delle persone. Tutti dovremmo esserne consapevoli e preoccupati".
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iaociao:
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