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Discussione: Identitaires

  1. #1
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    Predefinito Identitaires

    La Francia degli Identitaires.


    Le regioni rispecchiano più o meno le antiche regioni della Francia pre-rivoluzionaria.
    Ultima modifica di carlomartello; 29-12-10 alle 01:51

  2. #2
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    Predefinito Struttura del Blocco Identitario

    Bloc Identitaire è un movimento politico creato nel 2003. E' diretto da un ufficio direttivo (esecutivo) e da un consiglio federale (parlamento). E' guidato da Fabrice Robert.

    Il Blocco Identitario è al centro delle iniziative identitarie, per rialzare l'azione politica sul piano nazionale. Il movimento identitario è rappresentato da più organizzazioni distinte, ma operanti in sinergia - lavora con altre strutture nel campo associativo, sociale e culturale. I primi aderenti del Blocco Identitario provenivano dai ranghi della destra nazionale, dai regionalisti e dagli ecologisti.
    Ultima modifica di Lucio Vero; 21-01-10 alle 15:46

  3. #3
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    Predefinito Linea Politica (Parte 1)

    Le Identità

    Contro ogni discorso giacobino ultra-repubblicano e assimilazionista, noi difendiamo una visione dell'uomo radicato nelle sue comunità naturali e storiche. La nozione di cittadinanza repubblicana disincarnata – e senza relazione con la filiazione – è in opposizione totale con la nostra visione dell'identità carnale e radicata. Al concetto di “Francia dei Lumi” noi opponiamo quello della terra e dei morti di Barres.

    In quanto “identitari”, conciliamo ed assumiamo pienamente la nostra tripla identità: regionale (identità carnale), francese (identità storica) ed europea (civiltà).

    Legati alla difesa della nostra identità rifiutiamo fermamente non solo l'islamizzazione della nostra società, ma anche l'immigrazione extra-europea.
    Ultima modifica di Lucio Vero; 21-01-10 alle 16:01

  4. #4
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    Predefinito Linea Politica (parte 2)

    L'Europa

    Invochiamo, a gran voce, la costruzione dell'Europa politica, liberata dalla Nato. L'Europa politica, allargata alla Russia, è capace di portare - in un Mondo multipolare - la stabilità e la pace che oggi mancano. Questa autonomia è necessaria per contrastare le altre civiltà - compreso l'Occidente.

    Noi difendiamo una Francia delle regioni, nell'Europa delle nazioni, avanzando princìpi di solidarietà e libertà locali. Non c'è contraddizione tra l'attaccamento alla propria regione, alla propria patria e all'Europa - liberata dai tecnocrati mondialisti sclerotici di Bruxelles.

    Il genio degli europei, la loro creatività e capacità di adattamento, sono più che mai indispensabili nell'epoca di sconvolgimenti che stiamo per abbordare.
    Ultima modifica di Lucio Vero; 21-01-10 alle 16:04

  5. #5
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    Predefinito Rif: Identitaires

    Riprendiamo la discussione.
    Ultima modifica di carlomartello; 28-12-10 alle 17:02

  6. #6
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    Predefinito Rif: Identitaires

    Le nuove Leghe d’Oltralpe

    La notizia è arrivata dalla Francia : sul modello di radicamento locale della Lega Nord – che incarna “per tutti i movimenti popolari di Europa un simbolo di riuscita” – sono nate La Ligue du Sud e La Ligue du midi rispettivamente nel Sudest e Sudovest dell’Esagono.

    Queste due liste di aggregazione popolare costituite da dissidenti dei vecchi partiti politici e da insoddisfatti del panorama dei partiti esistenti, si sono formate in vista delle prossime elezioni regionali francesi di Marzo 2010. Poiché la situazione di degrado sociale in Francia è estrema, La Ligue du Midi si definisce come il raduno di “donne e uomini che hanno preso coscienza che il nostro paese è in grave pericolo di scomparsa”.

    E’ soprattutto in materia di regionalismo e di radicamento locale, voce sempre crescente in tutta l’Europa, che le Ligues francesi si avvicinano alla Lega Nord. Per contrastare la manomissione giacobinista di Parigi su tutto il paese, i loro programmi presentano numerose proposte di ri-localizzazione delle attività economiche, di sostegno alle piccole imprese e all’artigianato locali, di difesa del patrimonio locale e insegnamento delle tradizioni e lingue regionali, misure contro il racket fiscale e le delocalizzazioni che svuotano le terre francesi di lavoro e ricchezza, e chiedono più potere alle Regioni in materia di sicurezza; in breve, difendono un posizionamento localista.

    E la parola d’ordine è: Identità! In Francia, la società multiculturale ha portato i suoi frutti sfociando nella società multi-razzista, e le élites politiche e mediatiche inneggiano oramai alla sparizione dell’identità francese, come prima lo avevano fatto per le identità locali. Mentre per N. Sarkozy “l’obiettivo è vincere la sfida del meticciato” perche “la consanguineità ha sempre provocato la fine delle civiltà e delle società” gli Identitari e les Ligues si fanno portavoce del popolo, pronti a difendere la propria cultura e la propria identità, perché la Francia non è sempre stata una terra di melting-pot africano-europeo!

    “Maitre chez nous” (Padroni a casa nostra) slogan della Ligue du Midi, chiama alla ripresa della sovranità del suo popolo, contro i politici che non rappresentano il volere del cittadino, contro i tecnocrati di Bruxelles che impongono le loro leggi negando le specificità di ogni paese e di ogni regione, contro l’islamizzazione crescente e contro questi allogeni (ormai giuridicamente francesi grazie allo Jus Loci o “diritto del suolo”) che seminano terrore presso “i piccoli francesi” , finanziati dagli innumerevoli sussidi dello Stato erogati affinché non creino “ulteriori disagi sociali” mentre godono di una scandalosa impunità.

    Contro quest’insopportabile insicurezza, vera piaga in Francia, le ligues intendono battersi con efficienza al contrario dell’immobilismo dei precedenti governi, e la loro vana politica di ”integrazione”.

    Ormai, da Trieste all’Atlantico le idee identitarie, comunitariste e localiste hanno rappresentanza in politica. Seguiremo da vicino la loro evoluzione e auguriamo alla Ligue du Sud e la Ligue du Midi un gran successo, almeno pari a quello della Lega Nord in Italia, affinché le nuove idee (finalmente davvero democratiche) possano travolgere come un’onda montante la finta democrazia che sta avvilendo l’Occidente e uccidendo la libertà dei popoli che lo hanno civilizzato.

    Audrey D’Aguanno

    Le nuove Leghe d’Oltralpe
    Ultima modifica di carlomartello; 28-12-10 alle 17:01

  7. #7
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    Predefinito Rif: Identitaires

    Citazione Originariamente Scritto da Midgard Visualizza Messaggio
    Riprendiamo la discussione.
    Vecchia discussione che cadde in rovina. In realtà il Bloc Identitaire è uno dei movimenti più interessanti apparsi di recente e merita una discussione appropriata.

    1- Come aveva detto Giò, gli Identitari francesi si rifanno al nazionalismo di Maurice Barrès. Barrès era un nazionalista repubblicano (antidreyfusardo) ma favorevole al decentramento amministrativo. Aveva una visione politica molto vicina a quella di Charles Maurras, con cui però non condivideva la pregiudiziale monarchica. Era tutt'altro quindi che un regionalista o etno-nonsisacosa.

    2- Gli Identitaires non propongono esattamente un modello etno-regionalista, ma un modello di nazione in cui le identità locali si integrano nel quadro dell'identità nazionale, con valorizzazione delle prime in un'ottica di ricostruzione nazionale.

    3- Fabrice Robert, presidente del Blocco identitario francese, è un ex membro di Unité radicale, che fu parte del Front européen de libération, formazione politica legata a Jeune Europe di Jean Thiriart. Sono favorevoli alla proposta avanzata da Vladimir Putin per la costruzione di un mercato comune tra UE e Russia (vedi: Pour une Europe forte indépendante et identitaire | Bloc Identitaire).

    4- Gli Identitaires guardano con ammirazione alle seppur moderate recenti svolte nazionali ed identitarie italiane: "La coscienza identitaria italiana esiste ancora, mentre i francesi sembra che riescano a vedersi solo come una sorta di popolo eletto, destinato, prima dai Lumi e poi dalla fondazione della Repubblica, a diffondere un messaggio universale (i diritti dell’uomo) che fa loro dimenticare ciò che essi innanzitutto sono: un popolo, ovvero un insieme etnoculturale che per perpetuarsi deve preservare la propria omogeneità (...).

    Una specificità italiana è la fierezza. La fierezza di essere piemontesi, o toscani, o sardi. E di essere cattolici apostolici romani. Il che mal si concilia con l’intrusione ed il dilagare di extracomunitari con i quali nulla si ha in comune: né l’aspetto, né la civiltà, né la religione, né i modi di fare. Diviene così più facile adottare certi provvedimenti senza far scendere in piazza 600 mila persone"
    (una rivista della destra identitaria francese commentando la politica dei respingimenti del governo Berlusconi).

    5- Gli Identitaires costituiscono un nuovo modello politico basato sul radicamento nel territorio attraverso movimenti a carattere locale e regionale: seppur si ispirano alla Lega Nord, sono chiaramente qualcosa di differente per priorità e origini. Nel desolato panorama "di destra" in Italia, potrebbero essere a loro volta un modello per cercare di arginare l'invasione allogena e per creare un movimento che si rifaccia alla regione, all'Italia e all'Europa facendola finita con certi miti che Julius Evola aveva ben descritto ne "Gli Uomini e le Rovine".


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 28-12-10 alle 17:33

  9. #9
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    Predefinito Rif: Identitaires




    Politica / Blocco Identitario: la nuova destra populista francese

    Blocco Identitario: la nuova destra populista francese

    Durante le elezioni regionali francesi (14 e 21 marzo 2010), è stato impossibile scampare ai discorsi dei militanti del Blocco Identitario (BI). Il movimento, auto-proclamatosi difensore della civilizzazione degli «Europei di razza», non ha fatto furore alle urne. Il suo discorso anti-islam è lo stesso che viene ripreso dai partiti dell’estrema destra europea.

    «Hanno subito l’immigrazione e da quel momento vivono nelle riserve». Il paragone può sembrare strano ma i membri del Blocco Identitario (BI) accostano la loro battaglia a quella degli Indiani d’America ai tempi della conquista del West (come fa, del resto, la Lega Nord in Italia). Nato nel 2003, il Blocco lotta per la salvaguardia della propria identità: regionale, nazionale ed europea. Secondo Fabrice Robert, presidente della formazione il cui emblema è un cinghiale, in precedenza membro di Unità Radicale (gruppo sciolto nel 2002 dalla giustizia), «l’identità è prima di tutto ciò che differenzia un popolo da un altro». Per essere più precisi, si prega di riferirsi alla definizione del Generale De Gaulle: «Siamo prima di tutto un popolo europeo di razza bianca, di cultura greca e latina e di religione cristiana». Una posizione che implica nuovamente il rifiuto di coloro che non condividono questo «destino in comune», spiega André-Yves Beck, portavoce di Jacques Bompard, sindaco di Orange e leader della Lega del Sud (2,69% dei voti alle regionali nella regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra).



    Il partito del cinghiale | Il simbolo del Blocco Identitario

    Un partito anti-islamico

    Le elezioni sono una posta in gioco importante per gli identitari. Secondo Fabrice Robert «l’obiettivo è di impiantare localmente un gruppo di eletti per far radicare il nostro peso politico a immagine della Lega Nord». Anche se al giorno d’oggi i loro risultati elettorali sono ancora insignificanti, l’organizzazione ha provocato forti reazioni grazie a numerosi colpi mediatici. Lo scorso 1° marzo hanno cambiato il significato della giornata senza immigrati con uno slogan choc «24 ore senza di loro, perché non farlo tutto l’anno!». Al centro della campagna? La paura dell’islamizzazione e del multiculturalismo. Due temi che sono stati ampiamente ripresi dall’insieme dell’estrema destra, compreso il Front Nazional (FN). Nonostante ciò, gli «Europei di razza» criticano l’atteggiamento di Jean-Marie Le Pen: il vecchio presidente del FN non è abbastanza intransigente con l’immigrazione. «I cinque pilastri dell’islam non sono compatibili con il modo di vita francese» afferma, laconico, André-Yves Beck. Vivono l’arrivo di una cultura extra-europea e magrebina come una fatalità imposta. I militanti si mobilizzano per difendere la supremazia dei «maschi bianchi», come avvenuto nell’ottobre del 2009, contro la politica di assunzione dell’azienda Areva. Il loro grido di battaglia? «I nostri prima degli altri»



    “Sorridete: è la giornata senza immigrati!” | Striscione del Blocco a Parigi, ironico sulla giornata senza immigrati (1 marzo 2010)

    «Razzismo culturalista»

    Jean Yves Camus, politologo all’IRIS (Istituto di relazioni internazionali e strategiche), analizza il loro discorso interpretandolo come «razzismo culturalista». Un discorso che si è potuto sviluppare in un’Europa incerta, malata dal punto di vista economico, spaventata dalla mondializzazione e dal declino della sua posizione centrale, declino che l’Europa stessa rischia di provocare (o che ha già provocato da tempo?). Per gli identitari, l’Europa è prima di tutto una civilizzazione, una storia comune. Al contrario, denigrano la costruzione tecnocratica dell’Unione e vorrebbo un’Europa federale, composta da nazioni e province storiche. Per importare avanti questo progetto, i vari movimenti europei progettano di creare una scuola per formare i futuri quadri della destra identitaria (un’iniziativa sostenuta dal B.I., dalla Lega Nord e dal Vlaams Belang fiammingo).

    In Francia, il Blocco è ancora nella sua fase di strutturazione. Composto da vecchie personalità del FN, del Movimento Nazionale Repubblicano di Bruno Mégret o del Movimento per la Francia di Philippe de Villiers, i tenori del Blocco Identitario cercano prima di tutto di liberarsi della loro vecchia etichetta, a rischio di creare confusione sulle loro politiche. «Né a destra, né a sinistra» afferma Richard Roudier, capolista della Ligue du Midi (Lega del Mezzogiorno) (0,71%) nella regione francese della Languedoc Roussillon. Sono allo stesso tempo ecologisti, regionalisti e anticapitalisti: «Ci battiamo per non diventare un homo œconomicus» urla a gran voce Françoise, naturopata militante della Ligue du Midi. Nonostante ciò, di fronte al «pericolo dell’uniformizzazione», non vi è lotta rivoluzionaria contro i giganti dell’industria agroalimentare. Quando lo scorso 8 marzo si sono ritrovati nel ristorante Quick di Villeurbanne, nella regione Rhône-Alpes, è stato prima di tutto per esprimere la loro rabbia contro il servizio dei menù halal e puntare sullo spirito anti-musulmano. «Lo Stato non svolge più il suo ruolo per proteggere i cittadini, - condanna Bruno Vendoire, responsabile della comunicazione del BI - a noi non bastano i discorsi, noi passiamo all’azione».

    Reclutamento militante 2.0

    Sul terreno, «i francesi fieri delle loro origini» organizzano delle ronde cittadine nei TER (Trasporti rapidi regionali), nei licei o ancora nel centro-città. «Bisogna far loro capire che siamo a casa nostra» esclama François, un giovane di 19 anni, studente di Legge a Montpellier, convinto da un discorso politico che dice di unire l’azione alle parole. I giovani sono un bersaglio prioritario che il Blocco pensa di attirare attraverso internet e con la proliferazione di blog, di account Twitter o Facebook. Anche i rappresentanti hanno investito in uno strumento importante: l’agenzia Novopress. Un’agenzia stampa indipendente, super referenziata su Google, che pubblica ogni giorno una quindicina di messaggi per contribuire a ciò che loro chiamano la “ri-informazione” dei cittadini.

    «I giovani sono i primi a confrontarsi con la realtà della delinquenza, del racket e della violenza a scuola» afferma Philippe Vardon, co-fondatore del Blocco e presidente della lega regionale Nissa Rebela. Leader del gruppo di hard-rock Fraction, Philippe Vardon parla in modo radicale e senza mezzi termini. Delle idee che possono costargli molto caro. Nell’ottobre 2008, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Aix-en-Provence a 16.000 euro di multa per aver distribuito all’uscita di un liceo un volantino che recitava «Né con il velo, né violentata!». Provocazioni ai margini della legalità, ma che hanno l’effetto di mettere le loro ideologie al centro del dibattito.

    Blocco Identitario: la nuova destra populista francese


    carlomartello

  10. #10
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    Predefinito Rif: Identitaires

    Da notare che proprio ultimamente gli Identitari francesi sono riusciti persino ad organizzare un convegno "trasversale" contro l'islamizzazione dell'Europa assieme al deputato dell'UDC svizzero Oskar Freysinger (ideatotore dei referendum svizzeri sul bando dei minareti e l'espulsione degli immigrati criminali), allo scrittore francese Renaud Camus, alla scrittrice russa Elena Tchoudinova (che ha scritto il romanzo La Moschea di Nôtre-Dame), a Tommy Robinson (portavoce dell'English Defence League) e perfino ad una associazione di estrema sinistra che avversa gli islamici in nome dei valori laici (Riposte laïque) - quest'ultimo fatto che ha spiazzato abbastanza i soliti goscisti critici dell'estrema destra francese. Il BI ha espresso tuttavia una posizione netta: il problema non è l'integrazione, ma l'incompatibilità di tale popolazione con l'Europa.

    carlomartello
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