Il dubbio che mi passa per la mente é di una gravità estrema: Spesso la sinistra Komunisten ha accusato i propri nemici di essere in combutta coi
mafiosi.
La magistratura, e sappiamo che tessera di partito tenga in tasca, ha processato molti politici di area estranea alla sinistra: andreotti, calogero m annino,e molti altri esponenti di foirza italia.
Il risultati dei processi durati circa 20 anni? Proscioglimento.
Giustizia fatta seppur tardivamente?
Manco per l'idea ! si é tolto dalla circolazione esponenti ,pezzi da 90, di partiti nemici per lungo tempo.
Andreotti avrebbe potuto diventare presidente della repubblica, mannino avrebbe pèotuto avere una carriera politica validissima, dell'utri ecc ecc.
S'insinuò perfino con berlusconi, aveva ( dicevano ) un fattore mafioso, quindi......
.
Ora proviamo ad anallizare i fatti.
Il governo berlusconi in carica da meno di tre anni ha arrestato più boss di primo piano e latitanti di mafia di qualunque altro, dal passaggio dal regno alla repubblica.( trovo assurdo che un collaboratore della mafia la combatta così efficacemente).
Il PCI e la DC degli anni del rapimento moro furono talmente ostinati a non trattare colle BR da portare moro all'uccisione.
Si disse che bisognava tenere una linea intransigente coi terroristi, costi quel
che costi.
Moro? Ucciso nel 1978.
Dalla chiesa? Ucciso nel 1982.
Falcone e borsellino? Uccisi nel 1992.
E lo stato tenne duro, non tentennò (solo craxi provò a salvare moro).
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L'articolo 41-bis della Legge del 26 luglio 1975, n. 354[1] (legge sull'ordinamento penitenziario) è stato introdotto dalla legge 10 ottobre 1986 n. 663, prevedendo la possibilità per il Ministro della Giustizia di sospendere l'applicazione delle normali regole di trattamento dei detenuti previste dalla stessa legge in casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza. Per questo è stato deciso di adottare una riforma detta tass.
L'articolo è stato emendato dall'art.19 del decreto legge 8 giugno 1992, n. 306, che ha esteso tale facoltà ministeriale di sospensione delle regole di trattamento ai casi di detenuti (anche in attesa di giudizio) incarcerati per reati di criminalità organizzata, terrorismo o eversione, quando ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica.
In questo secondo caso la legge specifica le misure applicabili, tra cui le principali sono il rafforzamento delle misure di sicurezza con riguardo alla necessità di prevenire contatti con l'organizzazione criminale di appartenenza, restrizioni nel numero e nella modalità di svolgimento dei colloqui, la limitazione della permanenza all'aperto (cosiddetta "ora d'aria"), la censura della corrispondenza.[2]
Tratto da wikipedia
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Ora mi chiedo come mai il governo ciampi, ministro disgrazia e giustizia conso,
presidente della repubblica oscar luigi scalfaro nel 1993 non rinovassero il 41 bis e lasciarono 140 mafiosi liberi di continuare il loro turpe lavoro.
Se lo stato pochi anni prima resse la sfida delle BR ora si cala le brache?
Si rende corresponsabile delle stragi mafiose? E la sinistra? Il PDS?
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Leggo sempre di seguito sul testo "
Il Ministro della Giustizia Castelli avrebbe peraltro voluto rendere permanente la validità dell'art. 41 bis. In tal senso si orientò il Parlamento che con la legge 23/12/02 n. 279[5] approvava le proposte governative aggiungendo appunto la validità permanente dell'art. 41 bis la cui vigenza non ha quindi attualmente più alcun limite temporale.
Si veririficò una forte opposizione parlamentare all'introduzione dell'art. 41 bis, contenuto nella c.d. "Legge Martelli", opposizione praticata dalle forze di sinistra (escluso ovviamente il PSI) e dal Partito Radicale, fin dal 1993 (approvazione della c.d. "Legge Martelli" (n. 39/1990) da cui iniziò il processo di reintroduzione del "carcere duro".[senza fonte]
Mentre si discute la proroga della legge, Leoluca Bagarella, in teleconferenza durante un processo a Trapani, legge un comunicato contro il 41 bis, in cui accusa i politici di non aver mantenuto le promesse (cfr. Papello di Totò Riina).
Viene resa pubblica una lettera firmata da 31 boss mafiosi, con alcuni avvertimenti ai loro avvocati che, diventati parlamentari, li hanno dimenticati. In seguito, viene assegnata una scorta ad alcuni di questi avvocati e a Dell’Utri; quest'ultimo dopo alcuni mesi vi rinuncerà.
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La domanda viene spontanea : " La mafia con chi sta"?