Sì, ma il cambiamento lo si dovrebbe pensare e considerare su basi ben diverse da quelle propugnate dai vari movimenti di protesta. Il discorso è ben più complicato della mera permanenza nell'eurozona, solo che gli slogan sono più comodi (non parlo per te, parlo per l'elettore medio) e quindi si fa prima a rimpiangere la lira.
"Bad karma"
Ma infatti secondo me il ritorno alla lira non va visto come un fine ma come un possibile mezzo da utilizzare per uscire dall'impasse. Se la permanenza nell'euro potesse servire al bene comune a me andrebbe bene, ma perché ciò avvenga l'UE deve cambiare. Il che significa rinegoziare i trattati, cambiare i parametri di stabilità e, soprattutto, rifondare l'UE su presupposti politici completamente diversi. Solo che mi chiedo se oggi non sia più utopistico propugnare questo cambiamento radicale interno piuttosto che chiamarsene fuori.
Ultima modifica di Giò; 01-03-13 alle 13:08
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Sì, ma sventolare la minaccia di uscita dall'eurozona, che politicamente è una mossa un po' berlusconiana (minacci solo per ottenere qualcosa che non riesci a ottenere ai tavoli di trattativa per mancanza di abilità, credibilità e competenza politica), potrà pure essere strumentale per rinegoziare i trattati e i parametri, ma rimane uno strumento politico a doppio taglio: non si è soli in Europa e i bluff si scoprono facilmente. Certe cose si negoziano all'interno del sistema - metterlo in crisi, la peggiore reazione dei mercati significa amplificare la crisi interna solo per raggiungere uno scopo politico. A me chi affama la gente in modo consapevole e con politiche populiste non sta molto simpatico. A te evidentemente sì.
"Bad karma"
Comunque, Giò e altri, qui ci si conta. Se volete andare a parlare di Euro, trattati etc. aprite un thread a parte. Grazie.
"Bad karma"