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Discussione: Effetto Kirlian

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    Predefinito Effetto Kirlian

    L'effetto Kirlian

    "Labirinti luminosi, scintillanti, fiammeggianti. Faville immobili, altre che errano su uno sfondo scuro. Al di sopra di queste galassie fantastiche, luci spettrali e nembi brillanti e multicolori": questa descrizione non ha niente a che vedere con un'allucinazione provocata dall'LSD; essa è estratta da una recente comunicazione all'Accadernia delle scienze dell'Unione Sovietica. Laggiù, nel cuore delle citta che raggruppano gli scienziati, numcrose equipe di punta indagano sui segreti dell'aura, proprio come gli spiritisti del secolo scorso e i mistici delle generazioni passate. Oggi, tra il Mar Nero e la pianura siberiana, si è forse sul punto di dimostrare l'esistenza del `corpo astrale'. Tutto ebbe inizio nel 1939, quando un giovane ingegnere elettronico, Semyon Kirlian, venne chiamato in un laboratorio di Krasnodar, nel nord del Caucaso, per riparare un apparecchio destinato all'elettroterapia. Sfiorando accidentalmente con la mano un elettrodo, egli ricevette una piccola scarica e intravide una specie di lampo. Kirlian si chiese allora che cosa sarebbe successo se avesse sistemato una lastra fotografica tra la sua mano e la scintilla.

    Durante lo sviluppo apparve un'immagine fiammeggiante delle sue dita, qualcosa come un vapore costellato di punti luminosi e di larnpi. Il giovane ingegnere ripetè piü volte l'esperimento: l'effetto si riprodusse. Quando egli tentò, invece, di `fotografare' oggetti inerti, non ottenne alcuna immagine.
    Affascinato daIla sua scoperta, Kirlian intraprese la costruzione di una macchina volta a creare carnpi elettrici ad alta frequenza, con un'oscillazione di duecentomila scintille al secondo tra due elettrodi. Dedicò tutto il suo tempo libero alle ricerche, e ben presto anche la moglie Valentina inizio ad assisterlo in permanenza: Sernyon Kirlian divenne in breve uno specialista di fotografia ad alta tensione'. Concepì un visore speciale che consente addirittura di osservare il suo famoso `effetto' in diretta, senza pellicola ne emulsione sensibile.
    E sempre comparve attorno alle sue dita, alle sue,mani o a qualunque parte del corpo sottoposta all'effetto elettrico, una magnifica pirotecnia, dai colori gli uni più caldi degli altri, di cui le fotografie attestano la singolarità.
    Dopo questa prima scoperta iniziarono le polemiche, che continuano tuttora. Alcuni scienziati ammettono che le strane emanazioni luminose colte da Kirlian potrebbero effettivamente essere quel `corpo astrale' (1"aura' degli iniziati) che i chiaroveggenti affermano di distinguere attorno al corpo umano; altri rifiutano questa spiegazione, senza tuttavia fornirne un'altra. Una cosa è certa: dallo scaturire di una piccola scintilla fortuita, Semyon Kirlian ha aperto alla nostra conoscenza un affascinante campo di esplorazione.
    Questo campo, in parte, non è d'altronde nuovo. Verso il 1890, uno scienziato croato compì degli esperimenti pressoché identici negli Stati Uniti. Già a quell'epoca Nikola Tesla aveva ottenuto fotografie sotto alta tensione paragonabili a quelle di Kirlian. Un po' più tardi, negli Anni Trenta, il ricercatore George de la Warr scoprì l'esistenza di deboli campi di forza elettromagnetici intorno a diverse parti del corpo umano, come anche a una certa distanza da queste zone: secondo le sue ricerche, alcuni di questi campi potevano creare punte di tensione fino a 70 millivolt. Egli constatò pure che la tensione stessa variava a seconda dello stato di salute e dell'u-more del soggetto!
    Qualche anno più tardi, Semyon Kirlian impose il suo nome (si parla ormai soltanto di 'effetto Kirlian') nel campo della fotografia sotto alta tensione. Fu lui, in effetti, a porne le basi scientifiche, enunciando: qualsiasi oggetto vivente sottoposto a una scarica ad alta frequenza produce immagini luminose, ma con intensità differenti.


    Semyon e Valentina Kirlian

    Kirlian stava diventando celebre, al suo studio giungevano da ogni località dell'Unione Sovietica eminenti scienziati che volevano assistere al famoso `effetto'. Un giorno, mentre stava attendendo la visita di due ricercatori, l'ingegnere si accorse che il suo apparecchio sembrava difettoso: cercò di riprendere ripetutamente l'aura delle proprie dita, ma con scarsi risultati; l'alone si presentava scuro, indistinto. Di lì a poco, venne colto da un collasso e costretto a letto. Fu la moglie Valentina a ricevere gli scienziati, a mostrare loro il funzionamento del congegno, che pareva aver ripreso a funzionare a dovere: con comprensibile soddisfazione, gli ospiti osservarono il fantastico gioco di luci che si sprigionava dalle dita della donna.
    Ma Kirlian era perplesso. Appena i visitatori se ne furono andati, si alzò, si accostò alla macchina. Il fatto che non avesse prima funzionato con lui, gli fece nascere un sospetto che trovò conferma: l'alone della sua mano era ancora imperfetto, qua e là si notavano fiammate incerte, che stavano però indicando una ripresa fisica. Prima, dunque, il congegno non si era inceppato, aveva solo riflesso ciò che aveva captato: un'aura semispenta, sintomo del collasso che sarebbe avvenuto di lì a poco. Da ciò un'affascinante ipotesi: forse è possibile prevedere, grazie all'effetto prodotto dalla fotografia ad alta tensione, le malattie di un soggetto!
    «Negli esseri viventi», ha osservato Kirlian, «noi vediamo i segnali dello stato interno dell'organismo riflessi nella lucentezza, nell'opacità e nel colore delle scintille. La salute interna dell'uomo e le sue attività interiori sono iscritte nei `geroglifici di luce'. Noi abbiamo creato un apparecchio per scrivere questi geroglifici. Ora avremo bisogno di un aiuto per decifrarli».
    Lo Stato sovietico gli ha fornito un appoggio sostanzioso: dal 1965 Sernyon e Valentina Kirlian dispongono di un laboratorio ufficiale, mentre gli strumenti che hanno messo a punto sono impiegati in una dozzina di centri. Le scoperte si susseguono. Fotografando due foglie in apparenza identiche, i Kirlian si imbattono in un problema: una di queste foglie rimanda un'immagine nettissima dai colori assai vivi, mentre l'aura luminosa dell'altra resta sfocata e imprecisa.


    Croce d'oro

    La spiegazione aprirà un'altra prospettiva agli appassionati dell'effetto Kirlian: la prima di queste foglie proviene da un lbero sano, l'altra è stata colta su un albero colpito da una grave malattia. Ancora una volta si prospetta la possibilità di scoprire un disturbo prima della comparsa dei sintomi. E questo al di fuori di qualsiasi intervento dello psichisrno umano! Un altro esperimento doveva rivelarsi altrettanto stupefacente. I Kirlian provarono a prendere una foglia, a strapparne un lembo, a porla sotto il loro apparecchio: ebbene, l'aura si presentava intera, come se la foglia non fosse stata affatto recisa! Dunque esisteva un 'secondo corpo' immateriale, un 'secondo corpo' cui forse, in campo umano, era possibile ricondurre un fenomeno ancora privo di una spiegazione plausibile: quello del cosiddetto 'arto fantasma', un arto la cui presenza viene ancora avvertita dal paziente dopo l'amputazione. L'ipotesi delle terminazioni nervose ancora attive non pare infatti suffi-ciente a spiegare sempre la sensazione. Ora l'effetto Kirlian ha dimostrato che effettivamente intorno all'arto mancante la luminescenza continua a esistere per un certo tempo. I medium non si sono mera-vigliati troppo della cosa: loro hanno sempre sostenuto di vedere un 'doppio' intero intorno alle persone private chirurgica-mente di un arto.
    Naturalmente Semyon e Valentina Kirlian non hanno mai dichiarato di credere nell'esistenza del 'corpo astrale'. Alcuni dei loro allievi sono andati tranquillamente oltre le intenzioni dei loro maestri. I chia-roveggenti, da parte loro, si esprimono con più riserve sull'effetto Kirlian: essi trovano le fotografie deludenti rispetto alle aure 'viste' in stato di veggenza. Che l'aura esista o meno, i gruppi sovietici prendono l'effetto Kirlian molto sul serio. Presso l'Università statale di Kirov, ad AlmaAta e altrove, biofisici e biochimici tentano oggi di penetrare i segreti del 'corpo energetico' rivelato dalle fotografie di Kirlian. La loro ipotesi di base è sorprendente: essi immaginano intorno alla materia vivente un genere di «costellazione elementare del tipo plasma, fatta di particelle ionizzate» e chiamano questo fenomeno 'corpo di plasma biologico'. Come fa notare Lyall Watson, nella sua Storia naturale del sovrannaturale, «plasma suona come una parola uscita da una riunione spiritistica vittoriana, ma, in effetti, possiede una realtà fisica del tutto contemporanea. Un plasma è un gas ionizzato al punto che tutti gli elettroni hanno lasciato il nucleo degli atomi. Questo avviene in una reazione termonucleare, quando la temperatura si è elevata a 300 milioni di gradi. Non si ha tuttavia la prova che qualcosa di paragonabile possa prodursi alla temperatura corporea. Questo non significa necessariamente, però, che sia impossibile».
    Aura, plasma: più i lavori relativi all'effetto Kirlian progrediscono, più essi rivoluzionano la nostra comprensione della biologia e (perché no?) dei fenomeni parapsicologici. Tra i ricercatori affluiti a Krasnodar per incontrarsi con i Kirlian vi è Mihail Gajkin, un chirurgo di Leningrado. L'aspetto delle sue mani sottoposte all'effetto Kirlian lo rende stupefatto: le scintille che ne scaturiscono appaiono potenti come riflettori. Eppure, per quanto egli consulti i manuali, la ripartizione di queste scintille non corrisponde a nessun tipo di concentrazione nervosa.
    La spiegazione si trova altrove, in Cina, tra gli specialisti in agopuntura che si trasmettono di generazione in generazione i principi di una medicina 'diversa'. Gajkin ne ha l'intuizione. Di ritorno a Leningrado, invia ai Kirlian una carta di agopuntura nella quale figurano le settecento zone-chiave della pelle: questi punti corrispondono quasi esattamente a quelli che i Kirlian avevano cominciato a rilevare come più luminosi! Per gli entusiasti delle scoperte dei Kirlian queste rivelazioni sono sufficienti. Gli scettici rimangono scettici: secondo loro, dal momento che l'esperimento dell'effetto non può essere scientificamente ripetuto in laboratorio, in condizioni di controllo rigorose, esso non fa parte della scienza. E' certo che le variazioni dell'aura in funzione della salute o delle emozioni del soggetto non facilitano lo studio. Altri hanno anche fatto appello a normali fatti fisiologici, come al sudore dei Kirlian o all'arretratezza iniziale del loro materiale per spiegare i cambiamenti constatati nelle fotografie. Il problema rimane aperto. Neppure gli scienziati di alto livello che studiano quotidianamente le fotografie dovute all'effetto Kirlian sono in grado di dire esattamente che cosa riproducano. Una cosa è certa: Semyon e Valentina Kirlian passeranno alla storia come, prima di loro, Volta, Ampère o i Curie. Le loro «galassie di luci azzurre, dorate, verdi e violette», i loro «grandi viali sfolgoranti e sfavillanti», il loro «universo di fuoco» hanno aperto sul mondo della materia vivente una singolare finestra che riallaccia le più antiche credenze alle conoscenze acquisite dalla scienza moderna.

    L'effetto Kirlian - http://www.misteridellaterra.net/
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 01-06-13 alle 18:39
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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    Anzitutto grazie al moderatore e al suo post di apertura. Di seguito posto un ulteriore contributo su studi russi e possibili sviluppi seppure embrionali.

  3. #3
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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    L'EFFETTO KIRLIAN E I CAMPI BIOPLASMATICI

    Krasnodar, anno 1935. Fu in questa piccola cittadina della Moldavia che Semyon Davidovich Kirlian, insieme alla moglie Valentina, iniziò ad occuparsi di elettrofotografie. Con un apparecchio da lui stesso inventato e costruito Kirlian, elettrotecnico e appassionato di fotografia, aveva infatti scoperto di poter fissare su una lastra fotografica una strana luminescenza emanante da tutti i corpi organici e, come vedremo in seguito, anche da quelli inorganici.
    Ad onor del vero, i primi studi sull’elettrofotografia, risalgono al 1777, anno in cui Lichtemberg riuscì, quasi per caso, ad ottenere delle figure, che da lui presero il nome, ponendo della polvere di licopodio sulla piastra elettrizzata di un elettroscopio condensatore.
    Circa sessant’anni dopo, il Karsten ottenne altre “figure elettriche” tramite una sorta di condensatore elettrico in cui il dielettrico era costituito da un lastra di vetro sottile, mentre le due armature consistevano in una lastra di rame e in una moneta. Quando alle armature veniva applicata un’elevata differenza di potenziale, si creava una scarica tra di esse e, rimossala, sul dielettrico di vetro permaneva l’immagine della moneta.
    Dopo altre ricerche dell’italiano Tommasi e del Ducretet, si arrivò, infine, al fisico cecoslovacco Bartolomej Navratil che, nel 1889, in un articolo intitolato Il nuovo tipo di figure elettriche, per primo introdusse il termine “elettrofotografia”.
    Ai primi del novecento, a Praga, Jaroslav Ianêcek pubblicò un saggio sugli esperimenti di elettrofotografia compiuti dal russo Jodkc con il famoso rocchetto di “Ruhmkorff”. Il genere di ricerche svolto da questo studioso su avvicina, infatti, moltissimo a quello di Kirlian.
    A livello accademico, le ricerche sull’elettrofotografia, dopo il lavoro dei coniugi russi, sono state riprese dai cecoslovacchi Pràt e Schlemmer che nel ’59 sul periodico ” The Journal of the Biological Photographic Associated ” pubblicarono i brillanti risultati delle loro interessantissime esperienze.
    Tornando ora ai Kirlian, la tecnica da loro impiegata non era in pratica molto complessa: l’ “effluviografia” come potremmo definire il risultato dell’esperimento, veniva ottenuta ponendo una lastra fotografica a contatto con l’oggetto in esame e sottoponendo il tutto all’azione di un forte campo elettrico ad alta frequenza. Numerosissime furono le esperienze realizzate dai due studiosi sovietici: foglie di piante, sane o malate, monete metalliche, lo stesso corpo umano, un po’ di tutto, insomma, fu sottoposto all’azione della “camera Kirlian”. Grande fu lo stupore quando poterono constatare che foglie tolte da piante sane producevano un’effluviografia notevolmente diversa da quella di foglie appartenenti a piante affette da qualche malattia.
    Per un certo tempo, però, le loro ricerche non furono prese molto in considerazione. Si dovette arrivare, infatti, agli anni Settanta del secolo appena trascorso affinché il governo russo, nella persona del dottor Federev, del Ministero della Salute Pubblica, assegnasse loro un certo fondo per continuare le ricerche nel settore della diagnosi medica.
    Il lavoro dei Kirlian fu poi continuato ed ampliato da altri ricercatori sovietici quali Viktor Adamenko che pubblicò un saggio Sulla ricerca d’oggetti biologici nei campi elettrici ad alta frequenza e Vladimir Inyushin che, nel 1968, nel suo saggio L’essenza dei risultati dei Kirlian aveva sintetizzato tutta la serie di ricerche dei due studiosi di Krasnodar. Semyon Kirlian aveva dichiarato che lo strano risultato visibile sulle sue elettrofotografie, era determinato da “cambiamenti delle proprietà non elettriche che si trasferiscono sulla pellicola”; questa spiegazione, invero non molto esauriente, non soddisfece Inyushin che, dopo una lunghissima serie di esperimenti, affermò che l’effetto di bioluminescenza era dovuto a un “corpo di plasma biologico” e non, quindi, allo stato elettrico dell’oggetto in esame.
    La tesi dei ricercatori sovietici, si potrebbe sintetizzare in quattro punti essenziali: -
    - Esistenza di un modello energetico. Esso, però, avrebbe proprietà differenti da quelle che deriverebbero da fenomeni di natura fisi- co-chimica.
    - Relazione causa-effetto tra stato fisico, o psicofisico, dell’oggetto, o paziente, in esame e struttura del campo bioplasmatico.
    - Esistenza di un’energia vitale indipendente dalla presenza “fisica” dell’oggetto in esame. Tagliata parte di una foglia fresca di una pianta, nell’effluviografia compare a volte tutto il contorno della foglia stessa. E’ questo uno dei punti più discussi dell’intero pro- blema in quanto altri ricercatori non sono riusciti a ripetere, con successo, l’esperimento.
    -Corrispondenza, direi coincidenza, tra “corpo bioplasmatico” e il cosiddetto “corpo astrale” o OD già studiato da von Reichenbach.
    In pratica tutta i punti sopra citati sono ancora in discussione in quanto, come spesso accade nell’ambito della ricerca scientifica, uno stesso fenomeno, per semplice che possa essere, dà luogo a più interpretazioni.
    La ricerca sui “campi bioplasmatici” è ancora, infatti, allo stadio embrionale e, pertanto, aperta a quanti, seppur con mezzi modesti e non certo all’altezza dei laboratori scientifici, volessero sperimentare nuove tecniche e programmare nuove esperienze.
    Sarà in ogni caso utile un breve confronto tra la concezione di “corpo di plasma biologico” avanzata dai ricercatori dell’est europeo e alcuni fenomeni legati alle tradizioni del lontano Oriente. Vediamo…................
    .....
    Manuale di Psicotronica Sperimentale - Effetto Kirlian e Campi Bioplasmatici

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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    Anche psicologia,criminologia, e soprattutto medicine non convenzionali (agopuntura, pranoterapia, iridologia, riflessologia, omeopatia, etc). Come controllo dello stato di salute del soggetto.L’effetto corona che si presenta all’esame KIRLIAN deve essere decifrato,e l’esperienza attraverso la comparazione,induce l’analista a comprendere il significato bioenergetico dell’aspetto luminoso (alone).
    Le stesse esperienze parapsicologiche sembrano appartenere al campo della fisica,della biologia, della psicologia, delle scienze in genere. Sono quindi in gran parte suscettibili di misurazioni,visualizzazioni,registrazioni. L'applicazione della tecnica elettronica alla sfuggente fenomenologia paranormale è quindi interessante per lo studio dell'effetto KIRLIAN e per esperimenti finalizzati a facilitare la Telepatia (Telepatia come risultato di ogni aura delle persone che comunicano tra loro),e la percezione extrasensoriale in genere.

  5. #5
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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio

    Video molto interessante. Richiamo ideale al ricercatore sovietico Adamenko,con riferimento agopuntura.Ad inizio anni '70 i ricercatori sovietici Adamenko e Inyushin che continuavano e ampliavano il lavoro di Kirlian,descrivevano importanti cambiamenti fotografici negli esseri umani derivati da scosse emotive e fisiche (o da diversi stati di coscienza come da ipnosi).
    Adamenko in particolare aveva molto interesse per l'agopuntura in relazione al metodo KIRLIAN.Admenko parlava di possibile correlazione tra il "sistema di energia invisibile" descritto dalla medicina cinese e il "corpo di energia invisibile" reso visibile dal metodo KIRLIAN.
    (a seguire inizio del metodo kirlian negli USA)

  7. #7
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    Predefinito Re: Effetto Kirlian

    Inizi del metodo Kirlian negli USA (Thelma Moss)

    Le prime notizie sulla fotografia Kirlian giunsero negli USA nel 1970,con la pubblicazione di "Psychic Discoveries behind the iron Curtain", di Sheila Ostrander e Lynn Schroeder. La dottoressa americana Thelma Moss dalla California (UCLA) ne lesse la recensione con interesse crescente sugli sviluppi decisivi realizzati dagli scienziati russi nel campo della parpsicologia,un termine che i russi evitavano preferendone altri più scientifici come bioenergetica e biocomunicazione.
    La dottoressa Thelma Moss (dal libro:Thelma Moss, La probabilità dell'Impossibile) -che della sua ricerca sulla fotografia Kirlian fece poi il tema più importante per il resto della sua carriera e scrisse libri-, volò oltre la guerra fredda e i sospetti dei colleghi americani e sbarcò in URSS, a Mosca e a Alma-Ata, ad incontrare rispettivamente Adamenko e Inyushin, ricercatori sovietici che continuavano e ampliavano il lavoro di Kirlian.
    I due ricercatori sovietici dedicarono molte ore all'ospite americana e offrirono alla Moss copia delle loro pubblicazioni e letteratura attinente, compreso un diagramma schematico dell'apparecchio Kirlian in modo da provare a poterlo costruire anche in California.
    Tornata in California nel 1971, la Moss incontrò forte scetticismo dei suoi colleghi USA ma non si perse d'animo e durante un corso primaverile universitario, "Psiche e fenomeni psichici" che teneva all'UCLA, vi dedicò un'intera lezione. Fu grazie all'aiuto tecnico di un suo studente, Kendall Johnson, che fu possibile dopo innumerevoli tentativi, di realizzare e perfezionare un'apparecchio Kirlian e realizzare le prima fotografie Kirlian in California.
    Ultima modifica di Lobman; 08-06-13 alle 11:43

 

 

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