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Discussione: Downton Abbey

  1. #11
    mai, eh...
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    Predefinito Re: Downton Abbey

    w maggie!

    "I don't make any rules, Nick, I go with the flow."

  2. #12
    Supply-side
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    Predefinito Re: Downton Abbey

    Citazione Originariamente Scritto da Wellington Visualizza Messaggio
    ho sentito molto di peggio tradotto in italiano
    Può darsi, ma non riesco ad immaginare Downton in Italiano. O neanche Game Of Thrones in realtà.
    Ora che ci penso, non riesco a immaginare niente di tradotto. Gosh.

  3. #13
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    Predefinito Re: Downton Abbey

    Lo vedeva mia moglie, perchè le piacciono le ambientazioni d'epoca. Personalmente l'ho trovato una lagna.

  4. #14
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    Predefinito Re: Downton Abbey

    Io ho scoperto questa serie in maniera del tutto casuale. All'inizio di questa estate avevo visto in libreria un libro con un'immagine di copertina che mi piaceva molto. Si intitolava "L'ultima estate a Deyning Park" ed era un romanzo a sfondo storico/sentimentale. Pur non essendo un amante del genere l'ho comprato e trovato gradevole. Sulla copertina era sovrapposta una fascetta pubblicitaria che indicava quale riferimento dell'Autrice la "famosa serie tv Downton Abbey". Io non ne sapevo nulla ma ricordavo di aver letto qualcosa a riguardo in un libro dell'anglofilo Caprarica: "La classe non è acqua", incentrato sull'aristocrazia britannica. Sono andato a riprendere quel libro e vi ho trovato quel riferimento che ricordavo e che sottolineava il perdurante interesse degli inglesi per i fasti della vecchia nobiltà. Sono andato a rovistare su Internet per saperne di più e ho letto vari articoli che mi hanno fortemente stimolato alla visione del prodotto. Ho visto che era in commercio il cofanetto dvd della prima serie e un volume fotografico incentrato sulle vicende delle prime due serie finora apparse sui nostri teleschermi. Ho comprato entrambi e mi ci sono appassionato.

    A luglio ho comprato il dvd della seconda serie, appena uscito. E un paio di settimane fa, stufo di aspettare la messa in onda su Retequattro della terza serie (partirà l'8 dicembre), ho provato a vederla online in inglese con sottotitoli in italiano. Non l'ho trovata pesante come visione, anzi per certi versi l'ho apprezzata anche di più visto che si colgono le varie sfumature del parlato originale. Adesso sto vedendo "in diretta" la quarta serie, arrivata alla quinta puntata.

    Che dire, per me è una serie stupenda, diretta e recitata benissimo, che finalmente presenta in una luce positiva una società ancorata a valori e usanze sostanzialmente premoderni. Tuttavia questi caratteri premoderni non vengono assunti come immutabili da chi pure se ne fa interprete e difensore. Ciò che ho particolarmente apprezzato è stato proprio vedere come l'aristocrazia inglese, contrariamente alle varie altre aristocrazie del continente, abbia saputo perpetrarsi fino ad oggi grazie ad un progressivo quanto sapiente adattamento alle innovazioni non solo materiali che via via andavano producendosi. Downton Abbey mi ha fatto capire, meglio di qualunque altro libro finora, quale sia la vera essenza di un conservatorismo non ideologico ma evolutivo, inteso a salvare ciò che è possibile della tradizione facendo viverla nel qui ed ora.

    Mi sono naturalmente identificato nella figura di Robert Crawley, conte di Grantham, che rappresenta in pieno l'interprete di un conservatorismo paternalista e bonario, mai ottuso, sempre pronto a mettersi in discussione, che privilegia i rapporti umani all'etichetta. Ma se Crawley è l'archetipo del buon padre, non posso tacere l'importanza fondamentale che svolgono nella serie e nella comprensione di questo microcosmo così diverso da quello che regola l'attuale società occidentale due figure appartenenti a "piani bassi": il maggiordomo Carson e la governante Hughes. Sbaglierebbe chi volesse intravvedere una sorta di lotta di classe tra "padroni" e "servi". L'impegno e la devozione di questi ultimi al mantenimento di Downton non è infatti minore di quello dei primi. Rappresentano il senso del dovere e sovente l'integrità morale di un sistema gerarchico che non mettono in discussione ma che anzi sorreggono in maniera non servile ma con grande dignità e amore per un contesto familiare del quale si sentono integralmente parte. Il rapporto tra Carson e Mary, la primogenita di Crawley è in questo senso esemplare e mostra come in un contesto sano e morale gerarchia non implichi prevaricazione ma rispetto dei ruoli reciproci, misura di un sistema in cui ognuno recita consapevolmente e orgogliosamente la propria parte. Chiudo questa mia brevissima disamina di un cast di personaggi assai ampio, con una menzione per Mr. Bates e Anna, il valletto e la capo cameriera, che danno origine ad una delle più intense e struggenti storie d'amore che abbia mai visto sul teleschermo.

    L'impianto narrativo melodrammatico ha fatto sì che qualche commentatore definisse Downton Abbey come una soap opera di gran classe. Tuttavia a differenza delle soap operas che sono create per durare teoricamente in eterno, i fans di questa serie sanno purtroppo già che la serie, scritta da Julian Fellowes, prima o poi finirà. Si dà per scontata la produzione di una quinta serie ma è già trapelato che le vicende dei nostri non oltrepasseranno gli anni Trenta del secolo scorso.

    Spero di aver con queste righe stimolato chi ancora non conosce Downton Abbey a guardarlo. Su Retequattro, in dvd, oppure in streaming direttamente sul web. Quanto meno per avere una prospettiva diversa con cui soppesare il nostro modo di vivere e valutare ciò che abbiamo guadagnato e ciò che abbiamo perso nel passaggio non indolore tra una civiltà e l'altra.
    Ultima modifica di Florian; 22-10-13 alle 08:50

 

 
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