Ma come scrive bene questo Di Pietro! E' per caso andato a scuola ultimamente? O piuttosto si fa correggere gli articoli da qualcuno che ha studiato sul serio?Originally posted by MrBojangles
Detta da chi si sta "bevendo" da 10 anni una MONTAGNA di palle demagogico propagandistiche, da chi, ormai da tempo, si esprime esclusivamente a SLOGAN mandati a memoria, da chi si ostina a stare dalla parte dell'ormai universalmente riconosciuto "PIU' GRANDE BUGIARDO DEL MONDO; beh! Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere.
Ecco spiegata la "bugia":
Il gioco del falso in bilancio
ANTONIO DI PIETRO
Caro direttore, il nostro «presidente operaio» Silvio Berlusconi è instancabile. Con l´opinione pubblica concentrata, dopo la morte di Marco Biagi, sul terrorismo interno, e sempre più preoccupata per la resa dei conti tra israeliani e palestinesi, lui non smette mai di portare «acqua al suo mulino». La settimana scorsa ha dato via libera, quasi alla chetichella, all´attuazione della legge delega sulla riforma del reato di falso in bilancio. Ovviamente a suo uso e consumo. Cos´è, anzi cos´era, questo reato? È quel reato che commette (commetteva) l´imprenditore allorché falsifica i libri contabili e altri documenti della società per far risultare perdite che non ci sono o non far risultare utili che ci sono. Insomma per far «uscire» dalla cassa soldi non registrati.
È un reato «mezzo»: uno lo fa per occultarne o renderne possibili altri. Tra questi, principalmente l´appropriazione indebita (il manager che «frega» i soldi della società), la bancarotta fraudolenta (l´imprenditore che manda in fallimento l´azienda per incapacità o per calcolo), la corruzione (l´imprenditore che deve pagare mazzette e non può far risultare in bilancio la spesa, altrimenti verrebbe scoperto). Ora, c´è l´imprenditore Berlusconi» che viene processato per i fatti che sappiamo; e c´è la Procura che lo accusa di aver falsificato i bilanci Fininvest per circa 1.500 miliardi di lire, (soldi utilizzati per fini personali, ma anche per pagamenti illeciti, come i soldi passati dal conto All Iberian a quello Costellation Financiaire di Bettino Craxi). E c´è anche il «presidente del consiglio Berlusconi» (sempre lo stesso) che cambia la legge. E come? In modo tale che il reato attribuito al «primo» Berlusconi non ci sia più per merito del «secondo» Berlusconi.
L´iniziativa non pare per niente in linea con il modello capitalista degli stati occidentali - basato sul principio della libera concorrenza e del libero mercato - che può funzionare in quanto tutti rispettino le regole del gioco, all´insegna del «vinca il migliore» (colui cioè che a parità di condizioni riesce a offrire il prodotto migliore). Chi falsifica i bilanci, invece, viola le regole del gioco, «bara», inganna di volta in volta i soci, i creditori, i clienti, gli acquirenti, i risparmiatori, la concorrenza. Come si sa meglio dopo Tangentopoli, un imprenditore onesto, che non paga mazzette, viene danneggiato da uno disonesto che le paga e in cambio ottiene gli appalti.
Anche in Italia, come nei paesi occidentali, fino a poco tempo addietro chi falsificava i bilanci era punito con una pena non irrisoria di cinque anni, e la magistratura aveva quindici anni di tempo per arrivare a una sentenza definitiva. In base al nuovo «modello» proposto da Silvio Berlusconi si può procedere solo alle seguenti condizioni: - se vi sia la preventiva querela dei soci (nel suo caso, solo se lo avessero denunciato i figli o il fratello); - se la sottrazione di somme abbia provocato un danno agli altri soci, altrimenti si paga un´ammenda; - se i processi si riescono a concludere con sentenza passata in giudicato (compresa quella definitiva della Corte di Cassazione) entro sette anni e mezzo: e cioè la metà dei quindici sinora previsti (e quindi, nel suo caso, possiamo mettere una bella pietra sopra i processi).
C´è un´ulteriore singolarità: il Governo ha ricevuto sì la delega per riformare l´intera materia societaria, ma finora che ha fatto? Ha solo modificato in via d´urgenza la parte riguardante l´aspetto sanzionatorio, e cioè proprio quello che riguarda il capo del Governo. Ovviamente le nuove norme valgono per i processi in corso. Quando si dice il caso! Come sicuramente un altro caso dev´essere stato la coincidenza tra il processo in corso all´«imprenditore» Berlusconi e la nuova disciplina sulla rogatorie volute dal «presidente del consiglio» Berlusconi: come si sa, i documenti «autentici» che non basterebbero più, ci vogliono quelli «autenticati». Giochi di parole per confondere il cuore degli italiani. E che gli italiani siano un popolo dal «cuore gentile» va bene, ma che abbiano l´«anello al naso» proprio no, non va bene.
Comunque piuttosto che leggermi le interpretazioni Dipietriste, probabilmente di parte per almeno due motivi (il primo è che è stato uno degli inquisitori di Berlusconi e il secondo è che è un suo diretto avversario politico) preferisco sempre leggermi direttamente il testo di legge.